Commander: Europe at War
La guerra in tasca.
Alla luce dei prodotti usciti nel corso degli ultimi anni, in pochi sarebbero stati pronti a scommettere che, prima o poi, il DS avrebbe ospitato un titolo di strategia “serio”, ma le cose cambiano e ora, con l’arrivo di Commander: Europe at War sembra che la poliedrica console targata Nintendo possa finalmente regalare qualche soddisfazione anche a tutti quei giocatori poco avvezzi a esperienze di gioco accese, colorate e all’insegna dell’allegria.
Europe at War è un tipico gioco di strategia a turni che racconta uno dei periodi più bui della storia dell’uomo, la Seconda Guerra Mondiale. Gli eventi del gioco, incentrati sui sei principali eventi della guerra (dall’invasione della Polonia ad opera dei Nazisti, fino allo sbarco in Normandia) sono raccontati con grande fedeltà storica, un elemento fondamentale per garantire il giusto coinvolgimento. Com’è facile intuire, è possibile prendere il controllo di entrambe fazioni coinvolte nel conflitto, ovvero gli Alleati e l’Asse (purtroppo solo in blocco senza alcuna distinzioni tra le varie nazioni) ognuna delle quali presenta specifiche unità e caratteristiche.
Nonostante un’accurata rappresentazione della guerra (con alcuni eventi, come la firma del Patto d’Acciaio o la resa della Francia, che si verificano indipendentemente dalle decisioni prese nel corso del gioco), Europe at War dona al giocatore una discreta libertà decisionale, specialmente nelle fasi di avvicinamento ai luoghi chiave. Al di là di questo, la presenza di qualche “what if” che potesse lasciare un po’ di spazio all’immaginazione non avrebbe di certo guastato, ma ricordiamo che si tratta pur sempre di un porting da PC, di un titolo storicamente ostico per i neofiti e dedicato espressamente agli appassionati di strategia estrema. Un porting ottimo tra l’altro, realizzato dall’italianissima Impressionware, software house torinese ingaggiata per l’occasione da Slitherine e per cui prevediamo un roseo futuro,
Sul fronte del gameplay Europe at War si rivela molto semplice ma allo stesso tempo difficile da padroneggiare, assolutamente per scelta, come dicevamo qualche riga fa: sono presenti 12 diverse tipologie di unità e come in ogni altro gioco di strategia che si rispetti, è possibile sviluppare nuove tecnologie, acquisire speciali potenziamenti e ovviamente disporre le proprie unità nella maniera ritenuta più opportuna. Il campo di battaglia è suddiviso in esagoni e per lanciare un’offensiva è sufficiente spostare l’unità desiderata al fianco di un nemico, selezionare il bersaglio e, dopo aver analizzato le percentuali di successo (spesso non sufficienti per prevedere l’esito di uno scontro) confermare per assistere alla battaglia.
Le difficoltà insorgono quando entrano in gioco le numerose variabili che influenzano le battaglie: è infatti necessario considerare l’esperienza del proprio squadrone, la coesione tra le varie unità ed infine la tipologia del terreno sul quale si combatte. Trascurare anche un solo di questi elementi potrebbe rivelarsi fatale.
Europe at War propone inoltre una buona intelligenza artificiale (capace di approfittare di qualsiasi incertezza o dimenticanza) minata occasionalmente da una sostanziale prevedibilità: i nemici, pur essendo molto abili, evidenziano infatti certa tendenza ad adottare lo stesso tipo di strategie per raggiungere i propri obiettivi (sarà difficile, ad esempio, che i paesi del nord Europa rientrino in qualche abile tattica di accerchiamento).
Con una maggior cura in fase di realizzazione Commander: Europe at War si sarebbe potuto rivelare un vero e proprio capolavoro di strategia, ma i difetti che caratterizzano l’esperienza di gioco non gli permettono purtroppo di elevarsi oltre un pur ottimo livello, pur restando un prodotto totalmente di nicchia e ben poco nintendoso. Con qualche piccolo aggiustamento e magari un multiplayer a corredo della modalità principale, ci saremmo ritrovati fra le mani un gioco davvero imperdibile, ma alla luce dei fatti Europe at War si dimostra adatto soprattutto per gli appassionati della categoria o per i patiti di storia. E si dimostra più che altro un gioco tanto accurato quanto difficile. Siete avvertiti.