Commandos 2 HD Remaster - recensione
Un ritorno senza mordente.
Riesumare il passato è importante per concepire nuovi titoli e riproporne di più appaganti e meglio realizzati. La serie Commandos, uscita per la prima volta nel 1998, fu apprezzata per le sue dinamiche strategiche che permettevano al giocatore di affrontare i nemici in situazioni sempre sul filo del rasoio, grazie a una difficoltà impegnativa.
Lo sviluppatore Pyro Studios ebbe un discreto successo nel 2002 con Commandos 2: migliorato nel suo gameplay per via dei molteplici personaggi giocabili e per le nuove possibilità che garantiva, il gioco rappresentò una sfida appagante per chi ricercava un'esperienza che miscelasse stealth e strategia.
Commandos 2 ci porta indietro al 1940, un anno dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Le forze tedesche, ormai incontrastate e forti della loro organizzazione e della Guerra Lampo, dominano l'Europa costringendo le truppe inglesi e francesi a imbarcarsi per l'Inghilterra dopo l'accerchiamento nazista del Belgio e la presa della Linea Maginot e di Parigi.
Ormai completamente allo sbando, le forze alleate sono costrette a pianificare azioni rischiose per contrastare l'avanzata nazista durante la Battaglia d'Inghilterra, in modo da prepararsi adeguatamente al contrattacco. A causa dell'ottima organizzazione dell'esercito tedesco e del Terzo Reich, i metodi convenzionali non possono riportare il conflitto in una fase di stallo. Soltanto delle unità speciali, duramente addestrate e coraggiose nello spirito, potranno colpire nel cuore la macchina bellica di Hitler: i Commandos.
Divisi per categoria e abilità speciali, li muoveremo in vari scenari nelle dieci missioni della campagna principale. Dalla Francia alle fredde zone dell'Artico occupate dai nazisti, dalla Birmania alla Thailandia soggiogate dai giapponesi, le ambientazioni restano invariate rispetto al passato, non aggiungendo alcunché all'esperienza, a parte i vari collezionabili. Una problema riguarda una certa pigrizia da parte degli sviluppatori nel presentare lo stesso titolo senza quelle aggiunte che garantirebbero una maggiore profondità a una produzione ancora capace di risvegliare gli animi degli appassionati e dei veterani che lo affrontarono.
Ovviamente non cambia neppure il gameplay, lo stesso che trovammo su PC vent'anni fa. La visuale isometrica con telecamera fissa è accompagnata da un'interfaccia mal gestita e poco funzionale, che confonde il videogiocatore anziché aiutarlo.
Per quanto fosse complesso e ben articolato all'epoca, ora il gioco risulta parecchio arcaico, considerati gli altri concorrenti sul mercato. Nonostante l'intelligenza artificiale reagisca ottimamente, spesso si rivela mal equilibrata e fin troppo severa, soprattutto a un livello di sfida intermedio.
I personaggi giocabili, ampiamente ben caratterizzati e diversificati nel loro utilizzo, sono utilizzabili singolarmente e hanno diverse abilità che consentono di raggiungere la vittoria. Il geniere è l'unico a utilizzare le granate, a disinnescare gli esplosivi e le mine anticarro, oltre ad usare il suo personale cercamine.
Al contrario il ladro può arrampicarsi sui muri per raggiungere un piano rialzato, scassinare porte e casse altrimenti difficili da aprire, o rubare direttamente dalle tasche dei soldati nazisti.
Come nella versione originale, le tre aggiunte che nel 2002 fecero contenti i videogiocatori sono presenti anche nella remaster, come la seduttrice capace di distrarre i nemici o il cane che può trasportare piccoli oggetti da un commando all'altro.
La fluidità presente della remaster viene però compromessa da un rallentamento dei modelli poligonali. Quando si tratta di utilizzare le meccaniche come il cono visivo per evitare il nemico, poi, spesso è davvero complesso capire l'azione e seguirla con attenzione per via di una gestione superficiale dei comandi. Complice nuovamente l'interfaccia, siamo spesso costretti a tenere premuti due tasti per mirare e colpire con un'arma da fuoco.
Abbiamo riscontrato un input lag quasi costante, che spesso ci ha costretto a tenere premuto un tasto o a schiacciarlo senza che il commando rispondesse ai nostri ordini, rendendoci così impossibile prendere istantaneamente le dovute contromisure. Certo, in Commandos la pianificazione è importantissima quanto i fallimenti che ci portano lentamente alla vittoria. Lo stealth è ben congegnato, se non fosse limitato da una gestione approssimativa dei comandi.
Un esempio è il Commando, che per brandire un coltello a serramanico ci costringe a tenere premuto il tasto relativo finché un cerchio bianco non completa il suo giro, rallentando incredibilmente la fluidità di movimento.
Un ulteriore esempio nella scelta errata nei comandi è quando siamo costretti a cambiare personaggio, un'azione macchinosa e dispersiva, oltre che scomoda. Quando si è poi costretti ad accedere all'inventario di un nemico abbattuto per impossessarci dei suoi averi, non c'è la possibilità di prendere tutto istantaneamente.
Neppure il lato grafico brilla, nonostante una maggiore definizione dei cromatismi ambientali. I modelli poligonali sembrano a una risoluzione inferiore, se non la stessa presente nell'originale. Gli edifici, rispetto al passato, sono meglio rifiniti e hanno un buon design, nonostante a volte non siano ben amalgamati con quanto li circonda.
L'aspetto tecnico, quello più preoccupante, è ciò che ha minato la nostra esperienza, dando origine alle relative conclusioni. Oltre ai gravissimi problemi di input lag, persistono bug che spesso rovinano l'esperienza, dal sonoro in cui scompaiono i rumori e le voci, alle scritte dei sottotitoli.
Durante l'esperienza siamo stati vittima anche di qualche crash improvviso nelle missioni più delicate, come quelle d'infiltrazione in cui si deve utilizzare attentamente lo stealth e tenere d'occhio quanto abbiamo attorno per non commettere passi falsi.
Considerate le critiche che abbiamo mosso alla remaster dedicata a Commandos 2, auspichiamo che le correzioni necessarie arrivino quanto prima, rendendo l'esperienza godibile. Ci saremmo augurati una riproposizione più attenta, vista l'importanza storica della serie nel panorama strategici in tempo reale, ma purtroppo così non è stato.
Allo stato attuale, dunque, questa riedizione di Commandos non riesce a ritagliarsi uno spazio se non tra le fila degli appassionati che ancora oggi ricordano con nostalgia l'originale.