Commandos 2 HD Remaster - recensione
Operazione Nostalgia.
La nostalgia è un potente catalizzatore di emozioni, nonché un fondamentale strumento di elaborazione del proprio vissuto e di tutta la cultura di cui siamo imbevuti. I ricordi, oltre ad aiutarci a interpretare il presente (e a pianificare il futuro), costruiscono una prospettiva unica da cui osservare i prodotti culturali, tra cui ovviamente ci sono i videogiochi.
La serie Commandos, creata dallo sviluppatore spagnolo Pyro Studios, ha avuto un posto di grande importanza nella storia recente dei videogiochi. Nel 1998 infatti, insieme col primo episodio della serie (Commandos: Behind Enemy Lines), prendeva forma un genere che tutt'oggi continua a essere piuttosto frequentato, il tattico isometrico in tempo reale con meccaniche stealth. Gli albori del genere sono da rintracciarsi nei vecchi titoli per ZX Spectrum, ma Commandos fu la prima serie a dare al genere una forma coerente, un gameplay eccezionalmente solido e divertente e un tema molto adatto (la Seconda Guerra Mondiale e l'azione di gruppi di commando legati alla Resistenza).
Per queste ragioni il remaster di Commandos 2 (probabilmente il miglior titolo della serie) è molto atteso dagli stagionati fan dell'originale. Vediamo quindi quanta della magia della serie i developer sono riusciti a riportare in vita con questa versione.
Per chi non conoscesse la serie, Commandos 2 vi mette nei panni di un gruppo di soldati d'elite nella Seconda Guerra Mondiale alle prese con dieci missioni perlopiù focalizzate su obiettivi di infiltrazione, recupero oggetti importanti, liberazioni e rapimenti. Insomma, quello che vi aspettereste da unità speciali infiltrate dietro le linee nemiche.
La visuale isometrica vi permette di impartire comandi ai singoli soldati osservando i coni d'attenzione dei nemici e manovrando tra di essi in maniera da non essere visti. Ogni personaggio ha abilità specifiche; abbiamo il geniere specializzato in esplosivi, il commando esperto nel combattimento corpo a corpo, il guidatore di veicoli, il cecchino...ma anche unità più esotiche come un ladro, un cane addestrato, una spia esperta in seduzione e altri (nove in tutto).
Ogni soldato ha anche un inventario iniziale specifico e la possibilità di acquisire oggetti che si trovano in giro o si recuperano dai cadaveri dei nemici. Questi oggetti si combinano con le abilità sbloccando azioni specifiche o meno. Ad esempio, gli esplosivi, di qualsiasi tipo, possono essere maneggiati solo dal geniere, il coltello da combattimento solo dal commando, mentre le normali armi che trovate in giro (fucili e mitragliatori) possono essere utilizzati da tutti. Questa flessibilità e ricchezza di possibilità era la forza del titolo originale visto che, tramite essa, è possibile affrontare le missioni in maniera diversa, sia facendo leva su un personaggio specifico piuttosto che un altro, sia scegliendo una via più stealth o più apertamente violenta.
Una parte importante del divertimento di Commandos 2 era lo studio della situazione e la sperimentazione con soluzioni alternative. Il reload di un saved game dopo un fallimento è praticamente la norma e anche in questo Remaster vi ritroverete a giocare esattamente come vent'anni fa, in un ciclo infinito di studio-sperimentazione-fail-reload; fino a quando non si trova la soluzione corretta e si salva. Si tratta praticamente di grandi, elaborati puzzle da risolvere, sempre più difficili e sempre più elaborati sul lato del concatenamento delle azioni necessarie.
Le missioni hanno obiettivi specifici e l'eliminazione totale dei nemici non è consigliabile, sia per il tempo necessario che per il rischio; oltre a questo, è anche intrinsecamente più soddisfacente focalizzarsi sullo stealth e raggiungere gli obiettivi sotto il naso dei nemici per poi darsela a gambe senza farsi vedere.
Questa edizione Remaster mantiene inalterato il fascino dell'originale immergendolo in una veste grafica modernizzata e quasi all'altezza dei giochi contemporanei dello stesso genere. I livelli disegnati a mano sono sempre affascinanti e ci sono locazioni francamente molto atmosferiche in cui vi sentirete davvero a capo di un commando nella Seconda Guerra Mondiale (il sottomarino nei pressi della banchisa gelata è decisamente il nostro preferito).
Purtroppo qui finiscono anche le novità di rilievo di questa edizione Remaster che ci sembra abbia voluto limitarsi troppo nel ritoccare il titolo. Ai tempi della sua uscita originale, la serie Commandos era talmente innovativa a livello di gameplay che alcune pecche gli furono ampiamente perdonate, soprattutto in sede di interfaccia. Per compiere le varie azioni, più o meno specifiche a ogni personaggio, Commandos 2 - HD Remaster (come l'originale) si affida a una strana combinazione di click sinistro e destro del mouse, pulsante shift e scorciatoie da tastiera. Il tutto mescolato con una gestione dell'inventario macchinosa e poco pratica.
Questo problema, per qualche ragione, è stato mantenuto intatto in questa edizione, quasi si volesse infliggere al giocatore contemporaneo le stesse sofferenze dell'epoca. Ma se vent'anni fa si era ben disposti a sopportare una tale tortura, oggi le cose sono cambiate, soprattutto considerando i titoli concorrenti. Queste pecche sono piuttosto gravi visto che l'esperienza di gioco richiede una continua interazione (spesso anche frenetica) con l'interfaccia.
Anche a livello grafico ci sono imperfezioni come le animazioni non proprio perfette e una certa scarsa precisione quando si selezionano oggetti e locazioni sulla mappa; anche qui non c'è stato alcuno sforzo di correggere le pecche originali, si è semplicemente riportato il tutto in vita con una veste grafica migliore. Un vero peccato.
Il resto della produzione è una tacca sotto ai titoli moderni come Shadow Tactics in cui il comparto estetico e la user interface sono decisamente migliori, cosa che favorisce un'esperienza di gioco più piacevole e meno macchinosa.
In definitiva, la forza di Commandos 2 - HD Remaster risiede nella sua potentissima carica nostalgica: rigiocare un capolavoro che ha fatto la storia del genere, magari ricordandosi di come si erano risolte alcune situazioni e godendosi il tuffo nel passato.
Per i giocatori troppo giovani per essere nostalgici rimane onestamente poco, soprattutto se si compara il titolo con i competitor moderni. Di più, chi non addolcisce l'esperienza con la nostalgia, troverà letteralmente disastrosa l'interfaccia e per questi giocatori è francamente difficile consigliare l'acquisto, soprattutto in un genere in cui ci sono prodotti più curati e moderni.