Company of Heroes 2: Ardennes Assault - review
Relic pubblica la prima espansione standalone per Company of Heroes 2.
Non si può dire che i Relic Entertainment siano gente che si arrende facilmente: dopo uno sviluppo non certo sereno per via delle note vicende di THQ e il salvataggio del franchise da parte di Sega, sono arrivati due fazioni inedite sotto forma del Western Front Armies DLC, in cui è possibile prendere il controllo di U.S. Forces (USF) e Oberkommando West (OKW). Con l'arrivo di Ardennes Assault, Relic ripropone lo scontro tra americani e tedeschi in uno scenario ben definito, quello delle Ardenne in cui, durante l'inverno del 1944, si sviluppò la fallita controffensiva tedesca al D-Day.
Si tratta quindi di un'espansione standalone contenente una nuova campagna singleplayer giocata nelle vesti degli americani contro le migliori unità corazzate e di fanteria messe in campo dall'esercito tedesco sul fronte occidentale. Le missioni sono una successione di mappe invernali ben definite in cui il giocatore deve muovere le sue truppe per arrivare alla vittoria finale, generalmente ottenuta conquistando i punti di controllo in grado di garantire la valuta sonante tipica di CoH: punti manodopera, munizioni e carburante.
Gli script sono ben fatti e mescolano situazioni con obiettivi particolari caratterizzate da un sacco di parlato con le unità sul campo a normali skirmish in cui bisogna produrre uomini e mezzi adatti alle necessità contingenti e spazzare via il nemico dalla mappa. In questo senso la campagna è veramente interessante e ben strutturata perché ogni missione è diversa dall'altra in virtù di diversi problemi tattici che il territorio propone.
Rispetto ad un normale skirmish contro la CPU, Ardennes Assault presenta un paio di novità decisamente interessanti perché cambiano completamente l'approccio al susseguirsi delle missioni: il primo è che prima d'imbarcarsi nella campagna è necessario scegliere tra tre tipi di truppe disponibili che ci porteremo, si spera, fino alla fine del conflitto. Nella fattispecie troviamo unità di supporto mirate alla costruzione di difese statiche e sabotaggio, la fanteria meccanizzata dotata di mezzi blindati e carri armati per gli scontri con le divisioni panzer e i paracadutisti con compiti di esplorazione e conquista rapida del territorio.
Una selezione pensata per obbligare il giocatore a cambiare stile di gioco e dare più varietà al gameplay. Nella schermata di selezione era presente anche la squadra Ranger acquistabile come DLC ma il nostro review code non permetteva il loro utilizzo quindi non abbiamo potuto sperimentare questo elemento in più che comunque aggiunge un'ulteriore variabile al gameplay.
Se ogni tipologia di unità è caratterizzata da armi mezzi e abilità particolari il cui utilizzo diventa chiaro con il trascorrere delle partite è nella loro persistenza il secondo spunto degno di nota di Ardennes Assault. Nel senso che le varie unità sopravvivono alle battaglie che affrontano accumulando esperienza e ma riducendosi nei ranghi: a seconda dello stile di gioco di ognuno o di una certa propensione al rischio, si possono impiegare i veterani negli scontri più pesanti per avere un buon margine di sicurezza di spuntarla sui nazi. Una volta perse, le unità vengono rimpiazzate da reclute che fanno nuovamente scendere il valore dell'anzianità e ne penalizzano l'efficacia negli scontri successivi.
Quella della persistenza è una bella idea che si combina con la terza innovazione di Ardennes Assault, ovvero l'introduzione di una mappa tattica del Belgio con territori predefiniti in cui è possibile muovere indipendentemente le tre unità. Questa contaminazione stacca la serie Company of Heroes dal cliché di strategico limitato alla singola battaglia ma permette al giocatore di aggiungere un secondo livello strategico mirato a respingere l'offensiva tedesca muovendo i segnalini delle tre unità principali sul territorio con due effetti essenziali sul gameplay.
Il primo è che cambia il flusso di una partita a seconda della sequenza di come si respinge l'avanzata tedesca. Vincere su un territorio significherà conquistarlo definitivamente ma in quelli adiacenti si ritireranno i nemici scampati alla disfatta rendendo più difficoltosa l'avanzata. Non solo: attaccare un'area con una delle tre fazioni piuttosto che un'altra cambia radicalmente il gameplay in virtù delle truppe utilizzate. Conquistare un villaggio a suon di cannonate con la fanteria meccanizzata è facile, ma tutta un'altra storia è farlo con i paracadutisti o difendere un caposaldo senza che il supporto possa preventivamente costruire fortificazioni o trappole in grado di respingere gli attacchi tedeschi.
Tutto questo concorre a rendere Ardennes Assault un CoH decisamente più tattico dei suoi predecessori perché, nel programmare la campagna occorre pianificare attentamente i punti da attaccare e muovere in modo coordinato le tre fazioni. Lasciarne una accerchiata senza che possa ricongiungersi alle altre (muoversi senza combattere causa un indebolimento dovuto all'attraversamento delle aree nemiche) potrebbe farvela perdere con conseguenze difficili da recuperare sul lungo periodo. Molti tenderanno a specializzarsi, evolvendo una o due fazioni: vincendo le singole battaglie si acquisiscono punti requisizione utili a potenziare le abilità o rinforzarne i ranghi, ma è chiaro che alcune mappe si prestano più di altre ad essere affrontate in un certo modo.
Tutte queste novità sono chiaramente benvenute perché aggiungono una nuova dimensione tattica a questa espansione rispetto al normale susseguirsi delle battaglie del gioco originale e rendono la campagna rigiocabile almeno un paio di volte specializzandosi e compiendo scelte strategiche diverse. Non è tutto perfetto: innanzitutto manca completamente un'intelligenza artificiale nemica che sposti le unità sulla mappa com'è permesso fare al giocatore rendendo la campagna troppo lineare nella programmazione delle mosse.
Per bilanciare questo aspetto, i Relic hanno introdotto elementi casuali come imboscate che ci fanno perdere consistenza alle nostre unità quando si spostano ma sopratutto, hanno reso molto più ostici gli scontri già al livello di difficoltà normale. Poiché i tedeschi hanno più corazzati dell'Onnipotente e questi appaiono sulla mappa a ondate temporizzate senza dover sottostare alla gestione delle risorse come accade al giocatore, è facilissimo perdere un paio di partite venendo travolti e compromettere lo sviluppo della campagna nel medio - lungo termine.
I salvataggi sono gestiti automaticamente e non è possibile ricominciare una missione andata storta; quando la concentrazione delle forze nemiche aumenta nelle fasi finali di una campagna le ultime missioni diventano inaffrontabili costringendo il giocatore ripartire da zero. Relic dovrà ritoccare il livello di difficoltà per rendere veramente fruibile questa formula anche a chi non mangia pane e cingolati a colazione senza costringerlo a ripiegare su un livello facile obbiettivamente troppo... facile.
A parte questi difetti, Ardennes Assault è una solida espansione standalone di Company of Heroes 2 e una valida aggiunta a quanto già proposto dal gioco originale e i due DLC che ci sentiamo di consigliare a tutti gli appassionati del franchise. Obiezioni sulla difficoltà a parte, l'unica vera magagna degna di nota è il prezzo: 39 Euro per il gioco completo giustificano l'ottima rigiocabilità offerta dal singleplayer cui si aggiunge all'uso delle stesse truppe e abilità in multiplayer. Mettere la Compagnia Ranger come DLC a pagamento forse i Relic potevano risparmiarsela.