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Con l'arrivo dell'abbonamento gratuito, Stadia inizia ad avere senso - articolo

Il gaming a 1080p e 60fps surclassa l'esperienza in 4K.

Google Stadia è disponibile in forma gratuita! O meglio, tutti gli utenti Google possono iscriversi al servizio e accedere alla libreria di giochi senza necessariamente acquistare l'abbonamento Pro, il controller proprietario o il Chromecast Ultra 4K HDR. Si tratta di un ottimo momento per provare il servizio, per chi fosse interessato e, come abbiamo avuto modo di scoprire, accedere a Stadia attraverso il browser Chrome, gli smartphone o i tablet può offrire alcuni vantaggi sostanziali rispetto al Chromecast Ultra 4K. Dal momento che siamo tornati a testare il servizio in cloud di Google, ci siamo soffermati a provare Doom Eternal e a esaminare, ancora una volta, i dati relativi alla latenza. Quali saranno le novità? Google sarà riuscita a implementare il suo interessante servizio di streaming? La latenza sarà ad un livello ottimale?

La buona notizia è che siamo riusciti a ridurre di parecchio la latenza del nostro set-up per Stadia migliorando di molto la nostra esperienza con Doom Eternal. Il gioco di id Software gira a meraviglia con una risoluzione di 1800p, un'ottima veste grafica e un frame-rate stabile a 60fps. Per un FPS così frenetico e adrenalinico, tuttavia, la reattività dei comandi è essenziale e, sotto questo aspetto, i risultati che abbiamo acquisito sono tutt'altro che entusiasmanti. Abbiamo registrato, infatti, una latenza superiore di 79/100ms rispetto alla versione per Xbox One X del gioco (un dato sorprendente se consideriamo la connessione a 300Mbps a nostra disposizione. Google stessa ci ha chiesto il permesso di accedere alle nostre telemetrie (cosa che abbiamo accettato volentieri) ma il nostro obiettivo era quello di valutare il sistema e il software al massimo delle loro possibilità e, per questo motivo, abbiamo speso molto tempo nell'analisi dei dati e nel tentativo di ottimizzare l'esperienza.

A questo punto, dunque, abbiamo condotto un secondo test riducendo le variabili al minimo possibile. Abbiamo collegato il Chromecast Ultra direttamente al nostro router tramite un cavo ethernet e, proprio come nel caso precedente, Stadia ha etichettato la nostra connessione come 'eccellente', confermando la possibilità di streaming in 4K. Questa volta, però, per eliminare qualsiasi sovraccarico sulla rete, abbiamo scollegato tutti gli altri dispositivi lasciando unicamente il Chromecast stesso in modo da rimuovere qualsiasi possibilità di interferenza. I risultati? Al posto dei 79/100ms di latenza extra rilevati in precedenza, ci siamo ritrovati con 54/75ms di lag. Notate bene che si tratta di lag addizionale oltre a quello inerente al gioco stesso, già individuato nella versione Xbox. Una latenza relativa al cloud, se vogliamo.

È un netto miglioramento con ovvie ripercussioni sulla godibilità del gameplay ma, come abbiamo scoperto, non è stato sufficiente. Il giorno dopo, infatti, abbiamo condotto nuovamente il test con le stesse identiche condizioni e i risultati che abbiamo registrato sono tornati simili a quelli del primo test: l'idea di rimuovere qualsiasi altro device dalla nostra rete non è bastata per risolvere il problema. In definitiva, almeno per quanto riguarda la nostra configurazione, abbiamo appurato che c'è una certa variabilità che non può essere eliminata dall'equazione. Successivamente, però, siamo riusciti ad aggirare il problema. Dato che la combo Chromecast Ultra/Controller Stadia ha mostrato quel tipo di instabilità sulla nostra rete, abbiamo deciso di testare la piattaforma sul browser Chrome collegando un controller Xbox One tramite USB e i risultati sono stati strabilianti.

Giocando sul browser Chrome, la latenza è scesa a 45/67ms riportandoci al tipo di misurazioni registrate durante la nostra recensione iniziale di Stadia. Inutile dire che, con questo metodo, Doom Eternal appare più facile e divertente da giocare. Il tempo che intercorre tra la pressione di un tasto e la conseguente azione su schermo è visibilmente ridotto e l'esperienza si avvicina molto a quella su console locale. Ovviamente il feedback non è sempre granitico al 100% ma è comunque qualcosa di impressionante se consideriamo la natura di piattaforma di streaming di Google Stadia. Nonostante i nostri sforzi, tuttavia, non siamo riusciti ad ottenere risultati simili tramite Chromecast mentre Rich Leadbetter lo ha fatto in sede di recensione. Il motivo per cui accade questo è ancora un mistero ma il concetto alla base è abbastanza chiaro: se avete difficoltà a giocare su Chromecast Ultra con il Controller di Stadia, provate ad accedere al servizio su un altro dispositivo a cui potete collegare un pad direttamente via USB.

Il nostro test della latenza di Doom Eternal su Stadia e uno sguardo a titoli come Borderlands 3, The Division 2 e altri ancora!Guarda su YouTube

Naturalmente, ridurre la latenza dei giochi aiuta immensamente il cloud gaming ed è qui che torniamo al motivo originale alla base di questo articolo: l'idea che l'abbonamento gratuito a Stadia possa offrire un vantaggio rispetto a quello Pro su Chromecast Ultra. Potrebbe sembrare un concetto intricato ma seguiteci in un semplice ragionamento. Nel caso di Red Dead Redemption 2, abbiamo visto l'esperienza Chromecast Ultra/Pro offrire una risoluzione di 1440p (upscalata a 4K) e 30fps. Al contrario, giocarlo su telefono o su browser, garantiva i 60fps con una risoluzione di 1080p. Dal momento che l'abbonamento gratuito elimina la modalità 4K dall'equazione, RDR2 o qualsiasi altro gioco dotato di una modalità di visualizzazione 1080p60 la offrirà di default e, da quanto abbiamo appreso, il capolavoro di Rockstar non è l'unico titolo che beneficia di questo discorso.

Prendiamo, per esempio, il porting per Stadia di Borderlands 3. Ci sono due modalità di rendering: 1800p a 30fps con l'abbonamento Pro e output in 4K tramite Chromecast oppure 1080p a 60fps su smartphone o browser Chrome. Per avere un'idea del confronto con le console potenziate di Sony e Microsoft potete dare un'occhiata al video poco più sopra ma vi basti sapere che Stadia rivaleggia abbastanza bene con il tipo di output offerto da quelle macchine. Stadia, inoltre, offre anche un motion blur migliorato durante le cutscene.

Sfortunatamente, però, la piattaforma cloud di Google non offre la possibilità di scegliere tra le modalità risoluzione/performance come le altre console. Gli utenti Pro, dunque, devono tassativamente evitare di giocare su Chromecast Ultra per poter accedere alla modalità 60fps del gioco. Visto che la latenza è così importante per la godibilità generale dell'esperienza, il frame-rate raddoppiato offerto da questa modalità è sicuramente il modo migliore per approcciarsi al gioco. In aggiunta a questo, la modalità 1800p30 ha profondi problemi di frame-pacing e l'unico modo di aggirarli è giocare nella modalità a 60fps. Le cutscene rimangono bloccate a 30fps ma il gameplay appare molto più fluido.

Ci sono anche altri casi, oltre a questo. Abbiamo dato un'occhiata anche a Ghost Recon: Breakpoint, titolo che vanta anche una feature esclusiva, su Stadia. La tecnologia Stream Connect di Google, infatti, viene impiegata nel multiplayer di questo gioco come una sorta di 'test' per quella che potrebbe essere una caratteristica fondamentale per i progetti futuri. L'idea è semplice: entrate in partita con altri tre amici online e, mentre giocate, potrete vedere anche il loro punto di vista tramite piccole finestre in alto a destra dello schermo. È una sorta di display picture-in-picture che vi mostrerà la loro visuale dell'azione senza necessità di processi di calcolo aggiuntivi. Lo stream video degli altri giocatori viene semplicemente trasmesso e incluso nel vostro schermo.

Stadia
Xbox One X
Un confronto visivo tra la versione Stadia e quella Xbox One X di Rage 2 mostra una risoluzione nativa a 1080p su entrambe le piattaforme. Il sistema di illuminazione, inoltre, è lo stesso visto sulle macchine potenziate di Sony e Microsoft.
Stadia
Xbox One X
Altrove, Rage 2 utilizza un filtro anisotropico di livello inferiore (come potete notare sul terreno a sinistra) mentre la definizione delle ombre è più chiara sulla parte a destra.
Stadia
Xbox One X
Altri giochi su Stadia come il Grid di Codemasters, mostrano offrono un'alta qualità delle immagini che viene regolata dinamicamente attorno alla risoluzione di 1400p. Curiosamente, però, l'effetto lens flare non è presente sulla piattaforma cloud di Google.
Stadia
Xbox One X
Anche su tracciati ricchi di dettagli, la compressione su Stadia non pregiudica il risultato finale. Sembra, però, che sia stato modificato l'effetto relativo alla pioggia.

Questa feature garantisce alcuni aspetti positivi. Prima di tutto, grazie ad essa, sarà possibile imbastire strategie di gioco senza fare affidamento sulla chat vocale ma basandosi sulla posizione dei vostri compagni sul campo di battaglia vedendo in tempo reale ciò che stanno facendo. Ci siamo davvero divertiti durante il nostro test e i benefici dello Stream Connect di Google sono palesi. Sarà interessante vedere questo tipo di tecnologia applicata ad altri giochi: potrebbe essere uno degli elementi chiave per il successo di questa piattaforma cloud.

La versione per Stadia di Ghost Recon: Breakpoint, dunque, mostra alti e bassi. Anche in questo caso, ci sono due potenziali modalità di rendering che si manifestano in base al tipo di display a cui avete collegato il vostro Chromecast. Gli utenti PS4 Pro e Xbox One X avevano la possibilità di scegliere tra le due tramite le impostazioni: si poteva optare per una visualizzazione a 1080p con frame-rate migliore mentre, in alternativa, si poteva adottare la resolution mode che spingeva Xbox One X fino a 3840x1800 pixel e Pro fino a 1440p. Su Stadia la situazione è simile a quella vista su PS4 Pro: il gioco punta a 1440p se avete collegato il Chromecast a un display 4K. La modalità 4K sulla piattaforma di Google, però, mostra qualche problema di frame-pacing e uno strano cap a 32fps per il frame-rate. In generale, si tratta di performance di basso livello.

Come potete immaginare, comunque, giocare nella modalità 1080p si traduce in prestazioni nettamente più elevate. Se collegate il Chromecast ad uno schermo 1080p o se avviate il gioco da un browser o da un telefono Android, esso passerà automaticamente alla modalità performance. Come ci aspettavamo, questa modalità offre una risoluzione inferiore ma un frame-rate stabile a 60fps a differenza delle altre console che girano sempre a 30fps, indipendentemente dalla modalità di fruizione. L'unico compromesso è che, per supportare i 60fps, Stadia opera con una risoluzione dinamica che può portare il conteggio pixel fino ad un minimo di 1280x720 per sostenere il frame-rate elevato.

Parliamo ora di Rage 2, un interessante esempio di come Stadia possa offrire un'esperienza molto simile a quanto visto sulle console potenziate di Sony e Microsoft senza rinunciare al target dei 60fps. Il titolo, nato dalla collaborazione tra Avalanche e id Software, gira a 1080p e 60fps sia su console che sulla piattaforma cloud di Google con quest'ultima che riesce addirittura a fornire ai giocatori un'esperienza tutto sommato più fluida. Sostanzialmente, questo livello di parità tra i sistemi è una notizia positiva ma, per coloro che hanno acquistato un abbonamento Pro, potrebbe essere un ulteriore punto di domanda sulla validità del servizio a pagamento.

Stadia
Xbox One X
Borderlands 3 offre due modalità di redering: 1800p a 30fps e anche 1080p a 60fps. In questa immagine potete vedere un confronto tra la modalità ad alta risoluzione di Stadia e la sua equivalente su Xbox One X. È facile notare che la densità della vegetazione è maggiore sulla piattaforma di Google.
Stadia
Xbox One X
La qualità delle ombre è indubbiamente inferiore su Stadia ma, al di là di questo, l'impatto visivo è molto simile a quello offerto da Xbox One X. Stadia, inoltre, visualizza un effetto motion blur potenziato su tutto lo schermo durante le cutscene.
Stadia
Xbox One X
The Division 2 su Stadia punta ad un frame-rate di 60fps stabili, esattamente il doppio di quanto visto su console. Ciò avviene a discapito della qualità delle immagini con la risoluzione che si attesta tra i 1512p e i 1080p nelle scene più intense.
Stadia
Xbox One X
Ghost Recon: Breakpoint, su Stadia, gira intorno ai 1440p a 30fps quando il Chromecast è collegato ad un televisore 4K e se avete a disposizione un account Pro. Se invece il vostro account non dispone del servizio Pro o avete collegato il Chromecast ad uno schermo 1080p, il refresh rate raggiunge i 60fps ma la risoluzione, inevitabilmente, cala.

A questo punto possiamo individuare uno schema ricorrente. Stadia offre il 4K come opzione premium ma continua ad avere alcuni problemi nel supporto a tali livelli di risoluzione con l'HDR che rappresenta l'unico, reale upgrade tecnico rispetto all'abbonamento standard (ovviamente, anche i giochi gratuiti sono bene accetti). Non siamo ancora totalmente convinti dei 10.7TF della GPU ma ci sono comunque alcuni porting di tutto rispetto nel servizio di Google: The Division 2 è un ottimo esempio, in tal senso. Il primo elemento che salta all'occhio è la presenza del crossplay che permette di giocare con gli utenti PC. Fortunatamente, il gioco di Ubisoft, su Stadia, gira con un frame-rate superiore ai 30fps visti su console. Questo è l'upgrade maggiore rispetto alle altre versioni e, indipendentemente dallo schermo su cui deciderete di giocare, la piattaforma di Google riesce sempre a raggiungere l'obiettivo, in termini di frame-rate. Come potrete immaginare, però, c'è un compromesso: per assicurarsi che il gioco giri in maniera più fluida rispetto a Xbox One X, il conteggio di pixel viene abbattuto. Sia chiaro, il setup di effetti visivi è esattamente identico: i riflessi screen-space sono sempre magnifici, la fisica dell'acqua è incredibile e la vegetazione è folta e rigogliosa come sempre. Il gioco appare molto simile alle controparti per console nonostante la risoluzione nativa, su Stadia, sia stata sacrificata per rendere possibile il raggiungimento dei 60fps.

Per mettere questo discorso in prospettiva, su Xbox One X il gioco gira ad una risoluzione massima di 3840x2160 pixel con lievi drop occasionali nelle scene più concitate. PS4 Pro, dal canto suo, raggiunge un massimo di 3456x1944 pixel ma scala dinamicamente fino a 2458x1382 in base al carico di lavoro. Entrambe le console, tuttavia, puntano ad un target di 30fps mentre Stadia ha deciso di rinunciare alla risoluzione aggiuntiva per fornire un frame-rate più elevato. The Division 2, sul servizio in cloud di Google, infatti, gira ad un massimo di 2688x1512 pixel ma può scendere fino ad un minimo di 1920x1080. È curioso notare, però, come gli artefatti relativi all'anti-aliasing temporale siano molto più difficili da individuare, rispetto alle versioni per Xbox One X o Pro. Ad ogni modo, il calo di risoluzione su Stadia è abbastanza palese a confronto di Xbox One X ma, se consideriamo il boost in termini di frame-rate, i risultati finali sono ottimi.

Il target di 60fps, comunque, non è sempre stabile: aspettatevi drop fino a 50/55fps in alcune situazioni ma, in generale, il gioco è assolutamente fluido. Mettendo sulla bilancia grafica e frame-rate, la versione per Stadia di The Division 2 appare come un grande successo, anche se confrontata con le controparti console. Tutto appare più fluido e giocare con prestazioni più elevate riduce la latenza dell'esperienza. In aggiunta a questo, i drop del frame-rate possono essere aggirati giocando su uno schermo 1080p poiché la GPU può essere utilizzata maggiormente nel campo delle performance.

L'ultimo gioco che abbiamo analizzato appartiene ad un genere completamente diverso: GRID di Codemasters. Il gameplay a 60fps è uno standard anche qui, proprio come nella versione Xbox One X e PS4 Pro e anche Stadia riesce agevolmente a raggiungere il target. Il porting, in fondo, è stato creato con questo obiettivo preciso in mente. In termini di risoluzione, Stadia impiega un sistema dinamico che regola la risoluzione tra i 1440p e i 1080p (anche se il dato più comune è quello dei 2112x1188 pixel). Al netto di alcuni effetti di compressione, si tratta di un risultato molto simile a quanto visto sulla macchina potenziata di Microsoft. Detto questo, vanno sottolineati alcuni settaggi grafici differenti. Prima di tutto, sul cloud di Google, l'effetto lens flare è stato completamente rimosso. Anche l'effetto relativo alla pioggia, inoltre, è stato modificato pesantemente, al punto di diventare quasi invisibile.

Ghost Recon: Breakpoint è un primo esempio di come potrebbe essere utilizzata la tecnologia Stream Connect di Google.

Questo potrebbe essere un glitch o potrebbe essere un modo per minimizzare l'effetto della pioggia in modo da adattarlo al meglio all'algoritmo di compressione di Stadia: meno dettagli ad alto contrasto ci sono da gestire, più facile sarà il lavoro. Tutto sommato, comunque, la qualità delle immagini di GRID è impeccabile sulla nostra connessione e i 60fps vengono mantenuti per tutta la durata del gioco. È molto più di quanto ci aspettassimo, onestamente. Eravamo preoccupati che giochi di corse così veloci e adrenalinici potessero avere problemi con l'encoding dato che anche lo stesso YouTube ha difficoltà con quel tipo di contenuti. Il successo, però, è tangibile nonostante anche la latenza sia piuttosto palpabile. Proprio come nel caso di Doom Eternal, infatti, ogni millisecondo è importante per affrontare al meglio le curve e le limitazioni di Stadia, in tal senso, sono evidenti. Nonostante tutto, possiamo dire di essere davvero impressionati.

Il fattore più entusiasmante che accomuna questo gruppo di giochi per Stadia è sicuramente l'impegno per il raggiungimento dei 60fps. In ogni caso c'è almeno un modo per ottenere elevate frequenze di aggiornamento, anche in giochi che non supportavano i 60 frame al secondo su PS4 Pro o Xbox One X. Se non avete sottoscritto un abbonamento a Stadia Pro e non giocate tramite Chromecast Ultra, i 60fps sono lo standard. È davvero deludente, però, pensare che gli utenti Pro non possono avere accesso a entrambe le modalità se utilizzano un TV 4K. Ovviamente, giocare su Stadia su uno schermo 4K dà accesso a risoluzioni più alte ma è un beneficio che dovrebbe essere aggiuntivo rispetto all'esperienza base riflettendo la natura premium della sottoscrizione. I giocatori non dovrebbero pagare un extra e ricevere un frame-rate inferiore. Stadia dovrebbe garantire ai suoi avventori la possibilità di scegliere, proprio come avviene in Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider. Perciò sì, sotto questo punto di vista, paradossalmente, l'abbonamento gratuito al cloud gaming di Google offre un vantaggio rispetto a quello Pro.

Infine, la variabilità della latenza durante i nostri test è un elemento preoccupante, nonostante siamo riusciti a raggiungere una soglia minima di +45ms via browser Chrome. Dopo aver richiesto le nostre telemetrie, Google ha confermato di essere a conoscenza di problemi di latenza su un largo numero di device. Il fatto di aver registrato risultati ottimali eliminando qualsiasi altro dispositivo dalla rete è stato entusiasmante ma la loro sparizione la mattina successiva è stata davvero deludente. Che la latenza fosse maggiore di 58 o 100ms rispetto a Xbox One X, la connessione veniva sempre valutata come 'eccellente', nonostante la variazione in termini di esperienza complessiva fosse tangibile. Rimuovere il WiFi dall'equazione ha risolto il problema ma sarebbe utile avere un qualche tipo di feedback da Stadia stessa.

A questo punto, abbiamo testato tutti i porting più importanti per Stadia e la sensazione generale è che ci sia un incredibile potenziale nella piattaforma di Google che, però, non viene gestito sempre nel modo più corretto. L'accessibilità è eccellente e la prospettiva di caricare istantaneamente l'intera libreria di giochi a nostra disposizione ovunque ci troviamo non è da sottovalutare. È grandioso vedere titoli come The Division 2 raggiungere i 60fps laddove nemmeno Xbox One X ci è riuscita: ciò significa che gli sviluppatori possono fare affidamento su una potenza di calcolo più elevata rispetto alle controparti console. Tutto questo, tuttavia, viene controbilanciato da una GPU meno performante rispetto a quanto annunciato in principio. Per concludere, inoltre, è difficile raccomandare l'abbonamento Pro di Stadia quando il rendering in 4K può tradursi in grosse penalità in termini di performance su molti giochi. Tutte queste sono aree che possono e devono essere migliorate da Google, così come i problemi di latenza che abbiamo riscontrato nei nostri test. Da una parte siamo riusciti a ridurre la latenza ad un livello molto più accettabile dopo qualche tentativo ma, dall'altra, avevamo la sensazione di procedere a tentoni nel buio, senza ricevere particolari indicazioni da Stadia su quali fossero i problemi. Siamo ancora nei primi giorni di Stadia (e del cloud gaming in genrale), perciò siamo fiduciosi che la piattaforma possa raggiungere buoni livelli di stabilità, col passare del tempo.