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Conan Exiles - prova

Per trovare del potenziale bisogna sopravvivere all'introduzione.

Bene, mi trovo davanti a un altro giocatore in una situazione di stallo e sono molto nervoso. È un server PvP e sono nel suo territorio, la sua fortezza che si staglia dietro di lui sottolinea il problema. Non voglio assolutamente morire, mi ci sono voluti secoli per arrivare lì passando per un alto e pericoloso canyon. Se morissi tornerei di nuovo all'inizio, al mio campo, a chilometri di distanza.

A giudicare dalle apparenze l'altro giocatore potrebbe uccidermi facilmente. La sua armatura è più pesante e con più metallo della mia, ma tutto sembra filare liscio per il momento. Ad un certo punto le porte della fortezza si aprono e qualcun altro esce fuori con fare rabbioso, con le armi in pugno. Dalla chat vocale di prossimità proviene un suono simile a un ringhio, poi sento qualcos'altro, qualcosa…

Aspettate un secondo. Mi sta annusando!

Tra me e me ho fatta finta che non stesse succedendo nulla di strano e me ne sono andato. Ho fatto solo pochi passi prima di sentire il suono vibrante della corda di un arco. Ho temuto di essere finito e, come una gazzella spaventata, sono corso al galoppo su una collina polverosa.

Questa è la fortezza da cui è arrivato l'annusatore. Potete vedermi mentre mi scuso in chat.

Fino ad ora avevo giocato a Conan Exiles da solo, sul mio server, conducendo con difficoltà una vita semplice sulla riva del fiume, imparando le basi e i trucchi del mestiere. Mi annoiavo. Adesso però ho un quadro più completo di Conan Exiles, potrei dire di essere passato al secondo livello del gioco. Ora sono consapevole dell'esistenza e della minaccia rappresentata dagli altri giocatori, le cui imponenti fortezze si ergono a picco sulle scogliere. Un mondo di antiche rovine molto più vasto e irto di misteriosi pericoli. Vedo finalmente uno scopo al di là della mera sopravvivenza, dei clan che lavorano insieme, che combattono, che conquistano. Avevo davvero bisogno di vedere tutto questo, perché per un certo periodo Conan Exiles non è stato per me solamente un gioco mediocre, ma un vero e proprio supplizio.

Tutto inizia in un deserto spoglio, circondati dal nulla, mentre veniamo tirati giù da una croce. Da lì in poi sarà solo questione di tentare, sbagliare e riprovare. Sperimentando infatti ci renderemo conto di poter frugare tra le rocce, le piante e i rami (assicuratevi di prendere quella borraccia in pelle). Usando gli oggetti trovati potremo craftare dei vestiti di base e degli strumenti di pietra, mentre salendo di livello si sbloccheranno le ricette per creare una varietà maggiore di oggetti. Dopo aver scoperto tutto ciò, moriremo di sete.

Ora la prossima volta che torneremo in gioco sapremo di dover trovare dell'acqua. Senza perdere tempo dovremo dirigerci verso l'area rocciosa all'orizzonte, che poi è l'unica cosa visibile all'orizzonte. Lì troveremo della vegetazione e quindi dell'acqua, ma anche dei nemici. Nemici che ovviamente ci uccideranno. La prossima volta che spawneremo dovremo stare più attenti. A questo punto avremo superato la prima sfida del gioco: rimanere in vita. Da qui in poi ci stabiliremo ai margini dell'acqua per costruirci un'esistenza, con un falò e un sacco e pelo, equipaggiandoci gradualmente e restando sempre ben nutriti e idratati, risorgendo nel nostro letto in caso di morte.

Vicino all'acqua c'è una specie di oasi. È davvero incantevole.

Il procedere è lento, frustrante e goffo. Gli oggetti che potremo costruire hanno costi elevati in risorse, quindi dovremo tagliare molti alberi, estrarre pietre e raccogliere piante. È un lavoro faticoso e noioso e, a peggiorare il tutto, il progresso nell'accumulo di punti XP si rivela essere un limite e ci troveremo ad aspettare di livellare per sbloccare nuove cose da fare. Per poter creare il nostro primo vero set d'armatura, ad esempio, sarà prima necessario sbloccare un Tavolo da Armaiolo e poi ogni pezzo dell'armatura, cosa che accadrà dopo cinque livelli di esperienza. Questo processo inaridisce l'intera esperienza.

Il combattimento aggrava la noia e per me rappresenta la più grande delusione. I personaggi sono come dei manichini di legno, animati in modo rudimentale e il combattimento è un triste scambio di colpi senza sfumature, senza tattiche, senza alcun apparente bisogno di abilità. Ci sono scudi, archi e attacchi potenti, ma hanno tutti un effetto così insignificante che vengono presto messi da parte in favore dell'attacco ripetuto all'infinito. Ciò significa che in una manciata di ore si è solo un po' più bravi a non essere accerchiati e uccisi dai nemici. Suppongo che questo voglia rafforzare la finzione del mondo come di un posto pericoloso, ma in realtà risulta soltanto brutto da giocare.

Il sistema di costruzione è migliore. I diversi componenti, come ad esempio le pareti, i tetti e le porte, sono come robusti e barbarici mattoncini LEGO che adagiamo pesantemente e assembliamo con facilità. I moduli di costruzione s'inseriscono bene tra di loro, ma anche con l'ambiente circostante, in modo naturale e piacevole. Questo sistema contribuisce a realizzare opere interessanti, luoghi di cui essere orgogliosi, ma ha anche la funzione di fornire un riparo, un luogo sicuro in cui conservare i nostri oggetti. Gli edifici possono essere distrutti soltanto con strumenti di un livello adeguato, quindi i principianti non potranno rovinare il nostro lungo lavoro, anche se le incursioni mentre i proprietari sono offline sono sicuramente un problema.

La notte è costituita da un bel cielo pieno di stelle e da una grande oscurità, a meno che non disponiate di torce, candele o altri modi per attenuarla.

Le case e gli insediamenti sono luoghi in cui possiamo mettere gli schiavi. Si tratta di nemici gestiti dall'IA che abbiamo colpito fino a farli svenire e trascinati a casa con una corda. Questa è l'unica vera essenza di Conan Exiles: la natura selvaggia del mondo. Gli schiavi possono essere impiegati per darci una mano nel crafting, come guardie o addirittura come ballerini.

Tutto questo, gli schiavi, le grandi fortezze, la lavorazione dei metalli, sono ambiti di Conan Exiles che sto scoprendo soltanto adesso, dopo quasi 20 ore. Sono ovviamente obiettivi più facili da raggiungere con l'aiuto di altri giocatori, come lo sono i costi in risorse richiesti e sicuramente la presenza di molte mani rende più leggero il lavoro. In questo modo Conan Exiles ci spinge a giocare in multiplayer, come forse si dovrebbe fare, visto che ci consente di vivere emozioni molto più appaganti come clan, guerre e un mondo misterioso da esplorare insieme.

Conan Exiles dà il suo meglio quando si trovano altre persone, come sto scoprendo in questi giorni. Questo non significa che non si possa giocare da soli o con uno o due amici sul vostro server (anche i server più grandi arrivano al massimo fino a 70 giocatori, in modo da non renderlo un multiplayer massivo). Conan Exiles è come Minecraft in questo senso, visto che consente di modificare la configurazione del mondo a nostro piacimento.

Conan Exiles fa una brutta prima impressione e, come per tutti i giochi in Early Access, chiaramente c'è ancora del lavoro da fare. Continuate a giocare però e troverete un titolo ricco di bellezza e fascino e anche un endgame che vale la pena vedere. Funcom ci ha visto giusto, dovremo soltanto aspettare di vedere se sarà in grado di sfruttarne il potenziale prima che le persone si annoino e vadano oltre.