Console War: Medal of Honor
Prova comparativa tra le tre versioni.
In termini di meri confronti visivi però, non c’è molto da dire della versione PC rispetto alle sue sorelle PS3 e 360. Come al solito abbiamo esempi di migliore filtering delle ombre, shader migliori e riflessi di qualità superiore. C’è anche una bizzarra opzione per l’anti-alias (on/off!) ma non fa molto, e bisogna intervenire sui driver per migliorare la situazione. I veri vantaggi della versione PC sono la possibilità di alzare la risoluzione, giocare con un maggior frame-rate e avere dei controlli migliori.
Ecco la versione 360 contro quella PC, e naturalmente anche una comparazione tra PS3 e PC in questo video. Ricordate che usando il pulsante full-screen avrete la piena risoluzione a 720p.
Il video è rallentato al 50%, il che serve a enfatizzare come la versione PC, che ha girato a 60FPS fissi durante il nostro test, sia rimasta fluida mentre la versione console ha mostrato una performance compromessa da scatti e tearing. Ottenere questo livello di performance al massimo dettaglio però necessita di un hardware all’altezza: una GPU quad-core assieme a qualcosa a livello di una Radeon HD 5830 o una GTX 460 dovrebbe assicurare una qualità a 60FPS fissi a qualsiasi risoluzione fino a 1080p, mentre una GPU sul livello della onorevole 8800GT/9800GT dovrebbe mantenervi tranquillamente sopra i 30FPS.
La sensazione giocando a Medal of Honor su PC è che EA abbia visto i punti forti di Modern Warfare, ma abbia percepito che la componente mancante era il realismo: il fattore distintivo del suo gioco infatti è quello di svolgersi in un conflitto reale, con un nemico estremamente realistico e un approccio meno “stile Hollywood” rispetto a MW2. Ad ogni modo, a livello di gameplay, gli echi del lavoro di Infinity Ward sono incontrovertibili, e nella versione PC si ha la spaventosa impressione di giocare una campagna di COD più matura e misurata del solito.
Forse il senso d’insoddisfazione della campagna single player su console dal punto di vista tecnico è dovuto al fatto che si tratta di un emulo di COD che però gira alla metà del frame rate, senza nessuno o quasi dei vantaggi che il rendering a 30FPS dovrebbe dare, oltre alla piena risoluzione a 720p e a una grafica generalmente più bella. In Bad Company 2, DICE ha messo a frutto il tempo di rendering avanzato con caratteristiche che migliorano l’esperienza di gioco, rendendolo unico e riconoscibile. Comunque, almeno nella versione PC, si può potenziare la performance fino ai livelli di COD, e la trasformazione in termini qualitativi può essere davvero notevole. Non solo questo, ma ovviamente il multiplayer basato sul Frostbite viene migliorato in maniera significativa assieme all’aumento di frame-rate: dei controlli capaci di offrire una risposta più pronta sono estremamente importanti in uno sparatutto online.
In ultima analisi, sembra che il vero vincitore qui sia Call of Duty: Black Ops. Con lo spettacolare titolo Treyarch in arrivo tra poche settimane non ci vuole molto ad immaginare che la maggior parte del target d’utenza terrà i suoi portafogli ben chiusi nell’attesa (il mercato però ha dato una risposta diversa… ndR). Medal of Honor offre una campagna divertente ma breve ed un multiplayer riuscito, ma c’è anche la sensazione che non aggiunga nulla al genere. Infatti, ricorda fin troppo i suoi diretti concorrenti.
La versione PC è senza dubbio quella da avere se possedete un sistema all’altezza, visto che la possibilità di far girare il gioco a un livello di performance più elevato aggiunge molto al fattore divertimento. Per quanto riguarda le console, la versione Xbox 360 di Medal of Honor primeggia sulla sorella PS3: visivamente sono effettivamente identiche ma nonostante entrambe le versioni possano talvolta deludere per quanto riguarda le performance, è la versione PS3 che più mostra il fianco a perdite di fotogrammi e tearing visibile, sia che si stia giocando la campagna single player che la modalità multiplayer sviluppata da DICE.