Cosa ci dicono i bestiari medioevali su Monster Hunter World - articolo
A caccia di mostri attraverso la storia.
La lotta dell'umanità contro mostruose creature è stata per migliaia di anni una scelta popolare fra gli autori di romanzi. Lo possiamo notare nella battaglia di Gilgamesh contro Humbaba, la battaglia senza sosta di Beowulf con Grendel e il drago e l'amaro feudo fra Achab e Moby Dick. Oggi tale metafora è semmai ancora più popolare di quanto lo sia mai stata. Chi riesce a tenere un conto dei mostri dilaniati in giochi come Dark Souls, The Witcher o Monster Hunter?
Considerata tale popolarità, è notoriamente difficile definire cosa rende un mostro ciò che è. È la sua prodigiosa grandezza, la stranezza, la figura grottesca, la capacità di far del male? Un mostro potrebbe manifestarsi come un grande squalo bianco, un nazista, uno xenomorfo di Giger o anche come vitello a due teste. L'unica costante è un qualche tipo di devianza e un senso di trasgressione nei confronti dei parametri che usiamo per comprendere il mondo. Da qui il nostro impulso di sterminare i mostri, spingerli ai margini, rinchiuderli.
Eppure anche questa definizione vaga non è completamente corretta. In Monster Hunter World, non sono i mostri a trasgredire, ma sono i giocatori a invadere il loro territorio. Lì sono i mostri a governare. Non vivono in qualche oscuro margine del mondo; sono semplicemente parte di quel mondo, facendosi gli affari propri a meno che non siano disturbati. Sono stravaganti senza essere grotteschi, strani senza essere deformati. Sono pericolosi, ma mai cattivi, e il male che provocano è soltanto fisico, mai spirituale o metafisico. Sono più vicini agli animali che ai mostri, ma comunque non sono esattamente naturalistici, bensì più caricature della natura. La meravigliosa diversità e complessità della vita animale reale potrebbe essere stato il punto di partenza, ma è stata poi condensata, riarrangiata, esagerata e fatta esplodere in dimensioni molto più grandi.
I mostri di Beowulf si sentirebbero a casa propria in Dark Souls, ma sarebbero estranei al mondo di Monster Hunter. C'è, comunque, un'altra antica tradizione letteraria che risuona meglio con Monster Hunter: il bestiario medioevale. Il concetto del bestiario è familiare con molti giochi, dove rappresenta un ulteriore componente della lore delle creature. Mentre, però, il bestiario in gioco è spesso uno strumento utile al cacciatore (viene chiamata "guida sul campo" in Monster Hunter World), i bestiari storici erano meno pratici. Erano oggetti di lusso per i più agiati, erano spesso riccamente illustrati e disegnati tanto per l'intrattenimento quanto per l'edificazione morale dei suoi lettori elitari.
La parte legata all'intrattenimento è subito apparente. I bestiari sono una cornucopia che straborda aneddoti e illustrazioni così fantastiche e strambe che trasformano anche l'animale più familiare in creature meravigliose e quasi mitiche. Con questi libri, impariamo che la pantera è una creatura vaiopinta con un respiro così dolce da attirare tutti gli altri animali (a eccezione del drago, che se ne va volando). L'antilope, ci viene detto, ha corna come cesoie che usa per tagliare gli alberi. Il bonnacon sembra un toro, ma se viene cacciato, spruzza escrementi infuocati verso i suoi inseguitori. Ovviamente, ci sono anche mostri. Incontriamo un drago che strangola il suo nemico mortale, l'elefante. Un guerriero sta combattendo una vipera che, curiosamente, ha ali e sputa fuoco. Un'idra uccide un coccodrillo strisciando nella sua bocca mentre dorme e fuoriuscendo dal suo stomaco. E poi c'è l'aspidochelone, un mostro marino, la cui gigantesca schiena trae in inganno i marinai che pensano che sia un'isola. Non appena i marinai accendono un fuoco sulla sua schiena, si ritira negli abissi portando con sé anche la nave.
I bestiari sono una serie di coloriti aneddoti che dipingono le creature con ampie pennellate. Tutti gli animali sono definiti da una manciata di caratteristiche memorabili. In molti casi, impariamo come si difendono o come uccidono le prede e i nemici. Il regno animale è un reame di feudi e di rivalità letali: il drago e l'elefante si odiano e così anche l'idra e il coccodrillo, la donnola e il basilisco e anche il grifone e il cavallo. Questi rivali sono spesso bloccati in un abbraccio mortale.
È qui che le somiglianze fra i bestiari e Monster Hunter diventano chiare. Nonostante le animazioni credibili e la simulazione basilare di un ecosistema, la principale fonte di ispirazione della serie non è il naturalismo. Come le bestie dei bestiari, i suoi mostri possono essere ristretti a due tratti fondamentali: il Gran Jagras ingoia enormi bestie intere e raggiunge dimensioni enormi; il Pukei-Pukei mangia noccioline e le sputa come proiettili velenosi; il Barroth ama sgranocchiare formiche e rotolarsi nel fango, che poi indurisce e usa come scudo protettivo. In un'eco delle rivalità che si trovavano nei bestiari, le feroci battaglie fra le creature di Monster Hunter non sono una rarità e possono essere usate a proprio vantaggio.
Infatti i cacciatori umani appaiono frequentemente nei bestiari. Il leone, ci viene detto, fa sparire le proprie impronte usando la coda per confondere i cacciatori che sono sulle sue tracce. Il ladro senza scrupoli che ha rapito il cucciolo della tigre distrae la madre all'inseguimento lanciando una palla di vetro sulle sue tracce, nei cui riflessi la tigre percepisce il suo cucciolo mancante. Il castoro, ricercato per le proprietà mediche dei suoi testicoli, si stacca il suo organo a morsi e lo lancia ai suoi cacciatori. Quando un incantatore di serpenti cerca di far uscire la vipera dal suo nido grazie alla musica, la vipera preme un orecchio contro il terreno e si copre l'altro usando la coda. E, ovviamente, c'è l'unicorno, che può essere catturato soltanto con l'aiuto di una vergine.
Diversamente dagli eroi mitici, questi cacciatori senza nome non combattono contro mostruose incarnazioni malvagie o del caos. I loro motivi sono molto più prosaici. Questi bestiari ci parlano delle preziosi parti del corpo tanto ricercate dai cacciatori, come i testicoli medicinali dei castori o il corno dell'unicorno. Secondo le dicerie, l'urina di lince si solidificava in una pietra preziosa, il ligurius. Il premio più grande, forse, è una pietra chiamata "hyenia", che si trova negli occhi delle iene; mettetela sotto la lingua e potrete prevedere il futuro. Nessuno qui usa parti di mostro per forgiare armi o armature sempre più forti così da poter sfidare e smembrare mostri ancora più potenti, ma i bestiari e Monster Hunter condividono un'ossessione con le incredibili sostanze che possono essere create con le parti animali esotiche.
Per il lettore moderno, una delle cose più interessanti riguardo ai bestiari è il loro totale disinteresse nel distinguere fra bestie reali e fantastiche. Il drago appare fianco a fianco con i serpenti più ordinari e la fenice è solo un uccello come tanti. Anche molto dopo che i bestiari hanno smesso di essere popolari, i libri di storia naturale, come Historiae Naturalis di John Jonston (XVII secolo), hanno continuato a includere bestie mistiche come unicorni e draghi. Si credeva che queste creature così meravigliose vivessero in regioni "molto lontane" del mondo, come l'Asia e l'Africa (da un punto di vista eurocentrico, ovviamente), ma non c'è nulla che suggerisca che il drago sia una parte meno credibile della natura rispetto a, per esempio, un cervo. Alcune mappe, come Carta Marina di Olaus Magnus, mostrano anche parti dell'Europa stessa (specialmente l'oceano) estremamente popolate da mostri che coesistono al fianco di animali meno fantastici.
Monster Hunter è degno di nota per ragioni molto simili. Non c'è nessuna differenza speciale fra i suoi mostri minacciosi e le altre creature che popolano il suo mondo, dai grandi erbivori fino agli insetti e agli uccelli. I suoi mostri sono stati disincantati, estratti dal mito; ciò che li trasforma in "mostri" ai nostri occhi non è qualche fondamentale snaturalezza, ma soltanto la maestosità delle loro dimensioni e della loro potenza.
Non è una coincidenza che molte delle creature di Monster Hunter siano ovviamente ispirate ai dinosauri, quelle "terribili lucertole" che hanno tracciato la linea fra naturale e mostruoso nell'immaginario poolare e i cui resti colossali hanno ispirato gli antichi nell'ideazione di alcune delle creature che troviamo nel bestiario.
L'influenza che ha avuto la storia naturale su Monster Hunter potrebbe essere un indizio della fondamentale differenza fra i suoi mostri e le creature dei bestiari. Sebbene entrambi presentino le loro bestie come parti naturali del mondo, le loro definizioni di natura sono molto diverse. La natura dei bestiari è il prodotto di una creazione divina. Gli animali sono capitoli del Libro della Natura. In tal senso, possono essere letti e interpretati come qualsiasi altro testo. Tramite le letture allegoriche, gli autori dei bestiari hanno provato a scoprire corrispondenze nascoste nel mondo. La pantera dal dolce profumo corrisponde a Gesù Cristo, mentre il drago che vola via da tale profumo è il diavolo. Le corna-cesoie delle antilopi, ci viene detto, sono i due Testamenti che possono superare anche gli ostacoli più difficili. I testicoli dei castori sono come i peccati che dovremmo rigettare al diavolo.
Sebbene questo modo di dare un senso al mondo possa sembrare bizzarro ed enigmatico ai nostri occhi moderni, è comunque un peccato che Monster Hunter World, come la maggior parte dei giochi, non chieda mai che ruolo i suoi mostri interpretano nell'immaginario e nella cultura del suo mondo. Se i suoi mostri fossero parte del bestiario medioevale, forse il Barroth potrebbe essere un peccatore pentito, che si umilia di fronte a Dio gettandosi nel fango, che diventa poi la sua protezione divina. Forse il Pukei-Pukei potrebbe diventare il diavolo, sputando bugie sotto forma di noccioline avvelenate dalla sua bocca. Idee variopinte come queste potrebbe soltanto arricchire le nostre scappatelle a caccia di mostri.