CounterSpy: riscriviamo la Guerra Fredda - review
Le sorti del mondo sono ancora nelle nostre mani.
Lanciare per la prima volta un videogioco creato con le proprie mani dev'essere un'emozione incredibile, soprattutto se coltivi la passione da molti anni ma per un motivo o per l'altro non hai potuto realizzarlo. Dinamighty, questo il nome del nuovo studio appena fondato a San Francisco, è formato da ex artisti che in passato hanno lavorato nientemeno che presso LucasArts, Rockstar Games e Pixar, contribuendo alla realizzazione di successi cinematografici come Wall-E, Monsters Inc. e Gli Incredibili.
Ed è proprio da quest'ultimo lungometraggio animato (nato dalla passione del regista per le storie di spionaggio) che i fondatori di Dinamighty si sono ispirati per lo sviluppo di CounterSpy, un action bidimensionale con sezioni 3D condito con elementi stealth e ambientato durante la Guerra Fredda tra Stati Uniti e l'ex Unione Sovietica.
Già dall'azzeccatissima introduzione animata s'intuisce che l'atmosfera del gioco, pur essendo spensierata, è stata ricreata alla perfezione utilizzando palette di colori scialbe per meglio rendere l'idea di quel periodo storico. In CounterSpy vestiamo i panni di un agente del C.O.U.N.T.E.R, un'agenzia segreta che ha come scopo l'obbiettivo di sventare attacchi nucleari, con il quale ci infiltreremo nelle basi delle due superpotenze per rubare documenti segreti, soldi da spendere per comprare armi, formule (di cui parleremo nel dettaglio tra poco) e piani di lancio.
Questi ultimi sono gli elementi che ci permettono di proseguire nella storia e al completamento del quinto piano (ognuno di essi formato da 5 documenti), sbloccheremo finalmente la missione finale, il cui obiettivo lasciamo a voi il piacere di scoprire. Come facilmente auspicabile le basi di entrambe le nazioni sono sorvegliate con decine di guardie, soldati, ufficiali e telecamere di sicurezza che ci renderanno la vita più difficile.
Ed è qui che entra in gioco la componente stealth: evitare di farsi notare dal nemico è fondamentale per non far alzare il livello DEFCON (ovvero la prontezza difensiva) e scongiurare quindi il lancio della testata nucleare, che in poche parole per noi significa game over. Ci sono comunque un paio di espedienti per abbassare il livello DEFCON, ovvero minacciando gli ufficiali (riconoscibili dalla loro divisa bianca), o usando una speciale 'formula' con la quale è possibile equipaggiarsi ad inizio di una missione.
Le formule fungono come power-up da acquistare prima di infiltrarsi e possono essere di diverse tipologie: ci sono quelle che permettono di trafiggere diversi elementi come certi tipi di telecamere e il berretto in metallo di alcune guardie, rendere più silenziosi i nostri passi e così via. Se da un certo punto di vista le formule contribuiscono a rendere più accessibile un prodotto già di per sé non particolarmente ostico, dall'altra possono tornare utili per i giocatori che vogliono godersi appieno il titolo Dynamighty senza incappare in situazioni frustranti.
Per mettere fuori gioco i nemici sarà necessario a volte nascondersi dietro determinati muri, azione che consente di 'guadagnare' una dimensione e che ci permette di eliminare anche quei cattivoni altrimenti irraggiungibili dai nostri proiettili, grazie anche alle cariche esplosive piazzate qua e là. Peccato che, nonostante l'intenzione di rendere il titolo il più stealth possibile, rimane impossibile non incappare in scontri a fuoco a causa delle scarse zone in cui ripararsi.
Un elemento interessante di CounterSpy sono le missioni generate automaticamente, che ogni volta si differenziano da quelle giocate in precedenza tramite un algoritmo che costruisce stage sempre inediti durante la schermata di caricamento, anche se la varietà del gameplay ne beneficia in minima parte.
Si perché l'obbiettivo di tutte le missioni è sempre lo stesso dall'inizio alla fine: andare da un punto A al punto B, evitare/eliminare le guardie, raccogliere documenti, cercare eventuali zone segrete e ripristinare il livello DEFCON da un terminale. Se a questo aggiungiamo una longevità non proprio esaltante (abbiamo impiegato poco più di quattro ore per portarlo a termine la prima volta), allora è bene pensarci su due volte prima di spendere i 12.99 Euro necessari per scaricarlo nei propri hard disc, sebbene completando il gioco si sblocchino nuovi livelli di difficoltà decisamente più appaganti.
Parlando del comparto tecnico, il lavoro svolto dal team californiano è sì positivo, ma a causa di un budget che senza ombra di dubbio non arrivava a nove zeri, si è dovuti scendere a diversi compromessi nonostante lo stile cartoonesco si sposi perfettamente con l'atmosfera in cui sono narrate le vicende del gioco. Le versioni per console casalinghe non soffrono di alcun problema frame-rate e le animazioni, nel loro piccolo, sono state realizzate con stile e ricordano come prevedibile quelle già viste nei lungometraggi di Pixar.
Niente da dire sul sonoro, che se la cava con brani ed effetti che strizzano l'occhio ai classici televisivi di quell'epoca, così come alcune divertenti frasi che esclamano le guardie nemiche quando sospettano di qualcosa. I (pochi) testi inseriti nel gioco sono completamente in Italiano e sono di buona fattura, soprattutto lo scambio di battute tra l'agente protagonista e il suo contatto dell'agenzia C.O.U.N.T.E.R.
Vale la pena parlare anche della versione per PlayStation Vita, piattaforma sulla quale purtroppo riponevamo molte speranze per via della natura del prodotto, ma che alla fine si è rivelata sotto le aspettative a causa di un frame-rate altalenante e per via dei tempi di caricamento al limite del sopportabile. Se proprio non resistete a giocarlo sulla portatile Sony e possedete una PlayStation 4, vi consigliamo di farlo tramite remote play, visto che funziona senza il benché minimo problema o lag.
CounterSpy è un gioco interessante che sfortunatamente non riesce a convincere appieno a causa della ripetitività e della non brillante intelligenza artificiale dei nemici, ma nonostante questo resta un titolo godibile per tutti coloro alla ricerca di un titolo leggero, magari da alternare tra un tripla A e l'altro.
Gameplay, realizzazione tecnica e colonna sonora bastano a far raggiungere alla prima produzione Dinamighty la sufficienza, ma siamo sicuri che con qualche sforzo in più CounterSpy poteva tranquillamente entrare nella lista dei must-have. Peccato.