Crash Bandicoot 4: It's About Time (next-gen) - recensione
L'avventura prosegue (o inizia) su PS5.
Il nostro Riccardo Cantù recensì la versione PlayStation 4 di Crash Bandicoot: It's About Time lo scorso ottobre, assegnandogli un prestigioso (e meritato) voto di eccellenza e affermando che si trattava non solo di "uno dei migliori platform della generazione ma anche uno dei migliori esponenti della serie che siano mai apparsi sul mercato".
Mica male! Lo abbiamo atteso a lungo ma la nostra pazienza è stata in effetti ripagata da un titolo ispirato, divertente, giustamente impegnativo e generosissimo in termini di contenuti. Toys for Bob è riuscita nell'impresa di realizzare una campagna single-player praticamente perfetta, adatta sia ai neofiti che ai platformer più navigati, affiancandogli una componente multiplayer non particolarmente massiccia ma dannatamente divertente.
Tecnicamente la versione old-gen si è fatta notare per una fluidità di gioco invidiabile e un comparto grafico scoppiettante ma non pesante, al punto che è stato convertito anche su Switch apparentemente senza particolari rinunce. A spiccare su tutto però è stato il level design, che ha fatto esplodere la giocabilità storica di Crash Bandicoot verso nuove e sorprendenti direzioni.
Chi si è imbarcato nella missione di completare il gioco al 100% probabilmente ha portato a termine l'impresa. Tra livelli segreti, invertiti, gemme nascoste, personaggi alternativi e via dicendo, la mole di contenuti palesi e nascosti è davvero mostruosa, forse una delle più abbondanti dell'intero genere platform.
Gettarsi nuovamente nei coloratissimi livelli di It's About Time non è quindi il primo pensiero di chi abbia già ricevuto un'overdose di "bandicootismo", anche perché questa edizione PS5 non ha contenuti inediti. Chi ha però lasciato in sospeso l'avventura o l'ha completata con una percentuale medio-bassa può ora proseguire su PlayStation 5 grazie all'aggiornamento gratuito e alla possibilità di scaricare i salvataggi old-gen da Cloud. Questo significa non solo godere dell'agognata accoppiata 4K + 60 fps ma anche di un taglio netto nei tempi di caricamento.
Le differenze grafiche non sono facili da notare ad una prima occhiata ma basta ricaricare la versione PS4 per accorgersi dei dettagli in più, delle ombre più nette e profonde e soprattutto di una palette di colori più ricca che sembra esplodere fuori dallo schermo. Anche la fluidità ha beneficiato dell'iniezione di ulteriori fotogrammi al secondo, che in un titolo di questo tipo, in cui spesso una frazione di secondo in più durante un salto fa la differenza, si traduce in un'esperienza di gioco sensibilmente più reattiva.
Come in Yakuza: Like a Dragon, il super-SSD della console di Sony fa ancora una volta la differenza. Dal momento in cui si inizia una nuova partita o si carica un salvataggio sono sufficienti all'incirca 5 secondi per passare all'azione. Non è cosa da poco in un gioco di questo genere, soprattutto per i completisti. Ogni volta che si commette un errore, lasciando indietro una cassa o incappando in una morte di troppo, la voglia di ricominciare da capo è fortissima. Su PS4 questo comportava un attesa di circa 15 secondi, su PS5 invece ricominciare è questione di pochi battiti di ciglia.
L'audio è stato rimasterizzato per sfruttare al meglio l'effetto 3D delle cuffie Pulse e il risultato, pur non raggiungendo la qualità del suono di altri giochi, è più che buono. Per quanto riguarda il supporto al DualSense ci aspettavamo DECISAMENTE di più: non è stato implementato in alcun modo il feedback aptico del nuovo controller mentre i grilletti adattivi si limitano ad opporre una differente resistenza quando si usa il rampino di Tawna, l'arma di Cortex o il turbo del jetboard di Crash.
L'ultima feature inedita riguarda la presenza delle Attività, novità di PS5 a cui ormai ci stiamo piacevolmente abituando e che in Crash Bandicoot 4 permette di gestire in modo molto più veloce e intuitivo le sfide del gioco.
Quello di It's About Time è un aggiornamento estremamente convincente sotto il profilo grafico-sonoro mentre dal punto di vista del feedback "tattile" Toys for Bob avrebbe potuto fare di più.
Il titolo di Activision si conferma anche su next-gen come una perla di giocabilità sospesa tra passato e futuro, capace di accontentare sia i nostalgici dell'era PSone che i platformer più giovani.