Creative Outlier Pro, la Recensione
Batteria infinita e tante feature a un prezzo interessante.
Il mercato degli auricolari true wireless è diventato veramente affollatissimo negli ultimi tempi. Se fino ad alcuni anni fa Apple e qualche altro produttore si erano dimostrati pionieri ed esploratori di questa tecnologia, adesso gli specialisti dell’audio e i produttori di accessori per smartphone non possono rimanerne fuori.
Creative è un brand che ha pensato al futuro lungo fin da subito e infatti la linea Outlier Air ha visto il susseguirsi di ben quattro generazioni (dall’Air all’Air V3, passando per le Air Gold). A ogni revisione il produttore ha raffinato sempre più qualità dell’audio, longevità della batteria e aggiunto o potenziato altri parametri. Le Air V3 erano davvero un prodotto completo proposto a un prezzo conveniente, ma adesso è stato compiuto un passo ancora più avanti con la nuova versione, le Creative Outlier Pro.
Partendo dall’analisi estetica, queste cuffie auricolari in-ear ora si presentano più grandi e dall’aspetto più premium. I materiali satinati del precedente modello vengono sostituiti da un’elegante finitura lucida di color ambra per ciascun earbud, mentre i led circolari degli Air V3 vengono eliminati e sostituiti da più sobri led a spia. La base di ricarica mantiene lo stesso concept a cassetto, con materiali metallici satinati e colore abbinato agli auricolari, con la novità della ricarica wireless Qi (base di ricarica wireless non inclusa).
I driver vedono pure un bell’upgrade rispetto ai precedenti modelli: si passa dai 6mm del V3 ai 10mm dei Pro e cambiano anche i materiali utilizzati visto che viene abbandonata la biocellulosa in favore del grafene. Meglio o peggio? Non siamo esperti di materiali e semiconduttori ma quel che possiamo dirvi è che le Outlier Pro fanno un bel passo avanti in qualità e potenza dell’audio.
Inevitabilmente, però, driver più grandi richiedono più spazio e infatti gli auricolari Outlier Pro hanno un diametro più grande e un volume maggiore che comporta una maggiore sporgenza. Ne consegue che vanno a occupare quasi tutto lo spazio interno del padiglione e vestono un po’ stretti, rischiando di non adattarsi a chi ha padiglioni piccoli. Per chiarirci, non è una questione di gommini, che sono sempre presenti in tre dimensioni all’interno della confezione.
Tra le altre novità spiccano un ANC in piena regola che Creative definisce ibrido. Si tratta di una prima volta per gli auricolari del produttore, visto che il precedente modello si limitava a una riduzione attiva del rumore. Qui invece abbiamo una cancellazione attiva in piena regola che funziona come quella che abbiamo testato sulle Zen Hybrid.
Grazie a microfoni esterni e interni, un chip regola automaticamente le frequenze da riprodurre per annullare i rumori esterni. In particolare, i microfoni interni sono utili per capire cosa l’utente sta sentendo, in modo tale da fornire una soppressione più precisa e non andare ad amplificare per errore alcune frequenze, cosa che a volte accadeva sui V3 con qualche scoppiettio di troppo.
Aumenta anche la longevità della batteria, che ora arriva a un mastodontico livello di quindici ore per carica (altro motivo per cui cresce il volume degli earbud) e fino a sessanta avvalendosi della base ricaricante. In pratica potremo utilizzare le cuffie fino a otto ore al giorno senza dover ricorrere alla presa USB. Con l’ANC attivo la longevità ovviamente si riduce, stando al produttore circa del 66%. In ogni caso la ricarica della base è rapida grazie all’USB-C, ma non ultra rapida.
Un’attenzione maggiore è stata posta anche su qualità delle chiamate e dei vocali grazie a tre microfoni integrati per ogni auricolare (sul V3 erano due). Con una più efficace riduzione dei rumori e una registrazione della voce più precisa, ora la resa è migliore ed effettivamente dalle nostre prove indipendenti in cui abbiamo confrontato i risultati delle Air V3 con quelli delle Outlier Pro, lo stesso ascoltatore ha riconosciuto una voce più chiara e più potente in favore del nuovo modello.
In ogni caso, occorre ribadirlo, le chiamate e i vocali (o i comandi agli assistenti vocali) sono uno dei punti deboli degli auricolari true wireless e in nessun caso eguaglieranno mai i risultati ottenibili col caro vecchio auricolare col microfono sul filo o meglio ancora una cuffia con microfono boom.
Per quanto riguarda i controlli, abbiamo anche stavolta una superficie tattile su ogni auricolare, con comandi differenti preimpostati a destra e sinistra. Con tocchi in sequenza o contatti prolungati si accede a diverse funzioni, tra cui attivazione o disattivazione dell’ANC e modalità Ambiente. Abbiamo notato una leggera imprecisione al tocco, praticamente l’opposto dei V3 che erano veramente molto sensibili e si rischiava di azionare qualcosa sfiornado appena l’auricolare per sistemarlo meglio.
La modalità Ambiente la ritroviamo ormai su qualsiasi prodotto simile: aumenta i rumori ambientali amplificandoli tramite il microfono, andando ad annullare e bypassare l’isolamento passivo dei gommini. Funziona bene ed è più bilanciata di quella a bordo degli Air V3, ma in ogni caso è regolabile tramite l’App per smartphone, così come l’intensità dell’ANC.
Passando all’App, questa permette, oltre alle succitate possibilità, anche di accedere a un’equalizzazione piuttosto sfaccettata. Consente anche di personalizzare i controlli touch, monitorare lo stato di carica e di aggiornare il firmware. Abbiamo diversi profili preimpostati per la musica e una marea di profili per il gaming sia per genere che per gioco specifico, naturalmente messi a punto dagli specialisti di Creative, esperti nell’audio dei videogiochi da più di trent’anni.
Qui però ci scontriamo con uno dei punti deboli del prodotto, ovvero i codec. Lo standard Bluetooth è il più recente 5.2 ma il codec scelto è AAC (oltre all’SBC che è presente per protocollo). Niente aptX, che era presente sugli Outlier V2 e misteriosamente abbandonato a partire dal V3. Sappiamo bene quanto aptX sia più valido in qualità e in latenza, specialmente nelle sue declinazioni LL e Adaptive. Sorprende quindi che Creative non lo abbia considerato visto che i suoi ricevitori Bluetooth, tra cui il nuovo BT-W4 che abbiamo recensito, supportano tutti l’aptX, e sarebbero stati ottimi partner per le Outlier Pro, soprattutto su PC.
La soluzione di Creative è l’inserimento di una modalità a bassa latenza sviluppata in casa e attivabile tramite App. Funziona bene e attivandola non abbiamo notato ritardi nel lipsync e nei suoni delle azioni di gioco (che invece ci sono lasciandola disattivata), né tanto meno una perdita di qualità, ma il suo limite è che funziona appunto solo su smartphone, visto che ad oggi l’App Creative per Windows non supporta le Outlier Pro.
Per quanto riguarda le certificazioni, Creative mantiene l’IPX5 contro il sudore della linea Air, che protegge anche dalla pioggia leggera o moderata, ma attenzione in piscina ai getti d’acqua o ai tuffi. Abbiamo anche il supporto alla tecnologia made in Creative SXFI, che consente di mappare l’orecchio tridimensionalmente e ottenere un suono personalizzato per l’utente, in modo da provare una sensazione simile a quella percepita con la musica dal vivo.
Abbiamo tenuto con noi le Outlier Pro per circa un mesetto, provandole in ogni frangente di utilizzo, dalla musica nei suoi vari generi, con servizi di streaming e audio lossless, con la visione di film e serie TV e con i videogiochi, sia su mobile che su PC. Bisogna riconoscere che queste Outlier Pro sono un prodotto valido e completo ma pensato prevalentemente per l’utilizzo mobile con gli smartphone. Lo testimonia l’accesso ad alcune feature solo tramite l’app Android o iOS, e l’assenza dei codec lossless e a bassa latenza. Premesso ciò, l’esperienza di ascolto è stata eccellente.
La musica è un piacere da ascoltare, con bassi molto potenti ma mai eccessivi, medi molto presenti e alti precisi che non hanno quella fastidiosa curva a V capovolta. Dal rock degli Oasis e dei Foo Fighters, al pop degli U2 e dei Maroon Five, passando per l’indie italiano ed estero, le Outlier Pro non conoscono terreni incerti. Anche ascoltando fonti lossless con tracce FLAC o servizi Hi-Fi come Tidal non si percepisce una perdita di qualità rispetto a cuffie tradizionali wired e suonano parecchio meglio e con più volume rispetto alle V3 e ad altri prodotti che abbiamo testato nella stessa fascia di prezzo.
L’isolamento acustico è già buono in maniera passiva ma attivando l’ANC si ottiene un ottimo abbattimento dei rumori, specialmente quelli bassi e medi. Il traffico ed i rumori fastidiosi e costanti come ventilatori, ventole del PC o conviventi che russano, si riescono a eliminare anche senza audio in cuffia. Non è perfetto, in quanto suoni alti come voci squillanti si sentono, ma basta pompare un po’ volume ed è facilissimo isolarsi dall’ambiente circostante.
Il comfort di utilizzo è stato ottimo, ma qui è soggettivo (come sempre in questo ambito). Nel nostro caso siamo al limite come dimensioni e alla lunga pressano un po’ ma sono ben salde quindi isolano e non scappano durante il jogging. Per un’utenza più giovane, le dimensioni degli auricolari potrebbero essere eccessive. La batteria è davvero infinita e siamo ai vertici della categoria.
Tutto questo è accessibile a un prezzo di listino di €89. Già è difficile, se non impossibile, trovare altri prodotti con tutte queste feature e una qualità dell’audio paragonabile in questa fascia di prezzo, ma Creative offre anche uno sconto del 25% per il periodo di lancio, ancora attivo mentre scriviamo. A €65 è quindi un prodotto che se la va a giocare con concorrenti come SoundPEATS Sonic Mini, Pro e H1, JBL Tune 130 o Jabra Elite 4 Active. Sono prodotti che offrono simili caratteristiche, talvolta qualcosa in più o in meno, ma nessuno di essi offre driver così imponenti con lo stesso design, né tanto meno una longevità della batteria così elevata a un prezzo così contenuto.
Certamente ci sono prodotti migliori (si arriva anche a €300) o più economici, e come abbiamo detto è ormai un mercato affollato in cui a volte è difficile orientarsi, con i produttori che offrono spesso più varianti molto simili e nuove versioni a distanza di pochi mesi. Tuttavia, Creative è un marchio da sempre molto attento all’ingegnerizzazione del suono, raffinandolo con diverse feature ed è anche attento alla soddisfazione del consumatore: i prodotti che abbiamo testato difficilmente hanno mancato di far centro. Questi Outlier Pro non sono da meno.
Sono perfetti? Se avessero avuto il codec aptX Adaptive e la certificazione IPX7 per l’impermeabilità totale, probabilmente lo sarebbero stati a questo prezzo, ma ci si avvicinano molto.