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CrimeCraft

Un nuovo matrimonio tra FPS e MMO...

Tutto è estremamente veloce e la maggior parte delle volte è proprio la rapidità a distogliere l'attenzione dagli orribili scenari in cui ci si muove. È incredibile che, a un passo dal 2010, si combatta ancora all'interno di magazzini virtuali, fabbriche e altri ambienti pieni di casse.

La componente sparatutto di CrimeCraft è davvero poco ispirata ma funziona meglio di quella di alcuni rivali a basso budget. La parte MMO, invece, appare fin troppo approssimativa e si perde su dettagli davvero stupidi. Tutto appare completamente privo di una struttura organizzata. Troppo spesso, per esempio, capita di passare senza motivo dall'ambientazione cittadina piena di luci al neon a vecchie segherie, oppure a bordo di una piattaforma petrolifera.

Tutto questo potrebbe anche essere accettabile se non fosse per l'ombra dell'avidità che avvolge ogni elemento del titolo. Per giocare a CrimeCraft, infatti, è richiesto un abbonamento mensile di 4.99 Dollari, o di 9.99 Dollari per la versione Premium, che offre bonus non proprio etici come passaggi di livelli più rapidi o bottini migliori.

Sunrise City: gradevole da vedere, ma irrimediabilmente morta.

Si potrebbe anche giocare gratuitamente ma l'esperienza, già limitata con l'account base, si rivela davvero troppo poco soddisfacente per spingere a scegliere una simile opzione. Tristemente, a prescindere dal tipo di abbonamento effettuato, Sunrise City rimane costantemente ricoperta da pubblicità reali di vario genere.

A questo si aggiunge la presenza delle gold bar, separate dai crediti di gioco, che permettono di acquistare oggetti premium.

In altre parole si deve pagare l'abbonamento per accedere a CrimeCraft e, successivamente, pagare per cose normalmente gratuite in qualsiasi altro MMO in circolazione. Un numero maggiore di volti tra cui scegliere il proprio o l'abilità di cambiare i colori della propria banda sono alcuni esempi dei vantaggi che possono essere ottenuti pagando. Dopo ogni mese di gioco vengono comunque date delle gold bar da utilizzare ma per acquistare gli oggetti davvero interessanti è necessario metter mano al portafogli.

Fortunatamente CrimeCraft offre anche elementi interessanti, come una personalizzazione piuttosto profonda delle proprie armi. Oltre a poter scegliere fra diverse abilità e potenziamenti, infatti, si possono modificare a piacimento le armi a disposizione o perfino costruirne di nuove utilizzando vari componenti.

Una sessione di PvP infuria sui nostri monitor...

Purtroppo la cosa non ha molto senso, dal momento che ogni arma funziona esattamente allo stesso modo delle altre e che chiunque può abbatterci istantaneamente con una semplice coltellata a distanza ravvicinata. Oltre a questo si possono realizzare i vestiti, ma gli elementi messi a disposizione sono sempre piuttosto noiosi da utilizzare.

Il risultato finale di questo esperimento, quindi è un MMO atroce unito a uno sparatutto piuttosto divertente.

Se Vogster avesse lavorato per amalgamare meglio i vari elementi sarebbe potuto venir fuori qualcosa di interessante, ma la realizzazione approssimativa unita a un'eccessiva voglia di spremere i giocatori hanno trasformato CrimeCraft in una cocente delusione.

4 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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CrimeCraft

PS3, Xbox 360, PC

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