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Cronache di una Global Game Jam - articolo

Le nostre impressioni dalla Global Game Jam 2018 di Palermo

Spesso si parla della situazione dell'industria dei videogiochi italiana come un ambiente poco prolifico, con un mercato "chiuso" da una massa di dirigenti mentalmente pigra. Questa corrente di pensiero tende continuamente ad immaginare il Belpaese come entità unica, ma guardando le diverse zone della nazione è lampante una mancanza di omogeneità, con le varie aziende/accademie concentrate per lo più nel Nord e nel Centro dell'Italia. Si parla poco del Sud, e da esso sembra apparentemente non arrivare nulla di interessante, ma qualcosa sta cambiando.

A dare un segnale positivo ci pensa la Global Game Jam, un evento realizzato in contemporanea in tutto il mondo e aperto a qualsiasi appassionato dell'industria. L'appuntamento vede sviluppatori professionisti, semi-professionisti o amatoriali impegnati in un weekend all'insegna della creazione di videogiochi e board game. In Sicilia diverse tappe si sono unite da tempo a questo appuntamento, e da quest'anno anche il capoluogo della regione ha visto "smanettoni" di ogni genere sacrificare preziose ore di sonno nella missione di rendere "virtualmente vera" un'idea. Invitati dall'associazione CaveCanem ci siamo quindi diretti alla giornata conclusiva dell'evento, per vedere con i nostri occhi di cosa sono stati capaci i giovani palermitani.

All'inizio della Global Game Jam è stato comunicato un tema unico in tutto il mondo: trasmission. I partecipanti, quindi, sono stati chiamati a dare vita ad un progetto videoludico che richiamasse il tema in qualsiasi modo, con sole 48 ore a disposizione. È nostra intenzione mostrarvi i videogiochi che abbiamo osservato, nella speranza che un domani ne possiate ancora leggere sulle nostre pagine, tra "severe" recensioni e anteprime.

The Zapping Show

Iniziamo parlando di The Zapping Show: in un futuro distopico la TV spazzatura è diventata un regime che governa la mente umana, intrappolando al suo interno individui ignari della "mano celata" che li controlla. Attraverso vari reality show dovremo cercare una qualche via di fuga da questo enorme Matrix televisivo, cercando di conservare i resti della nostra sanità mentale.

I ragazzi della Jam a cui si deve questo progetto incarnano in pieno lo spirito dell'evento, anche se sprovvisti di imponenti mezzi sono riusciti infatti a dare vita alla loro creatura grazie a programmi gratuiti, come RPG Maker. Il futuro di questo team è avvolto nel mistero, ma sono consapevoli che la (buona) fantasia dimostrata non basta. Come provetti architetti hanno l'obiettivo di demolire tutto per poi ricostruire The Zapping Show da zero con mezzi più imponenti, e ci auguriamo di rivederli in futuro.

Il televisore sembra quasi catturare l'anima di chi lo osserva, sarà così anche nel gioco?

Drone Madness

In una società ancora lontana nel tempo i robot sono ormai parte integrante della nostra civiltà, ma come in Frankenstein le creature si ribellano al creatore, a causa di un errore fatale nel server che controlla i droidi. Solo un uomo può fermare queste macchine ribelli, e per farlo dovrà colpirle dritte al cuore.

Drone Madness si è presentato a noi come una tech demo perfettamente funzionante. I creatori del gioco hanno però lavorato principalmente al plot narrativo e ai tecnicismi nudi e crudi, sacrificando l'estetica a favore dell'essenzialità. Adesso hanno tra le mani uno scheletro ben robusto, su cui sviluppare tutto il resto, nel tentativo di conquistare il mercato indipendente.

Uno stile forse grezzo, ma gli sviluppatori hanno puntato alla programmazione nuda e cruda.

Sylence

Non sempre ricercare l'assoluta originalità premia, anzi, diverse correnti di pensiero valorizzano i cosiddetti followers. È questo il caso di Sylence, opera ispirata al ben più noto The Binding of Isaac, ma con alcune peculiarità interessanti. La protagonista è muta e totalmente incapace di muovere le braccia, ma la sua "mancanza" diventerà la sua arma principale per combattere paure recondite e mostri della sua psiche. Alla fine di ogni run al giocatore viene chiesto di raccogliere un foglio da terra, al suo interno è possibile trovare delle frasi da completare e, a seconda dei termini scelti, il gioco cambierà di volta in volta (location, nemici, struttura dei livelli ed altro).

Se da un lato i maligni potrebbero bollare questi programmatori come poco originali, confidiamo invece nella buona riuscita di Sylence, che nel ristretto arco temporale della Game Jam ha raggiunto ottimi risultati. I creatori del progetto sono già all'opera per ultimarne lo sviluppo, e probabilmente ne sentiremo presto parlare.

Già dalla schermata principale è percepibile l'ispirazione a The Binding of Isaac.

The Call

Concludiamo con uno dei plot più interessanti visti in questa edizione della Global Game Jam: The Call. In un'alternativa America degli anni '20, Elizabeth è una centralinista come tante, sotterrata dalla routine del proprio lavoro e dalla monotonia della sua vita. Durante un normale turno arriva però ad ascoltare una telefonata che non avrebbe dovuto sentire, questo avvenimento la getterà in un oblio di paranoie e timori, per sé stessa e la società in cui vive.

I ragazzi a cui si deve la creazione di The Call si sono ispirati nella struttura a progetti iconici come "Papers, Please", delineando una trama che va in un crescendo vorticoso, al punto tale da non averne ancora prevista la reale conclusione. Tuttavia è abbastanza certo che lo sviluppo del gioco continuerà, dato che questi fantasiosi ragazzi hanno già ricevuto alcune proposte per realizzarne una versione VR. La Global Game Jam ha portato quindi una sorpresa che non vediamo l'ora di provare con mano nella sua versione completa, e a questi giovani siciliani non possiamo che fare il nostro in bocca al lupo.

Ispirato anche negli artwork, realizzati in un accattivante stile noir.

Questa prima edizione della Global Game Jam di Palermo ha lanciato numerosi segnali positivi, e se siete curiosi di provare le demo pubblicate dopo l'evento vi basta seguire questo link. Il nostro consiglio per tutti gli appassionati dello sviluppo è di tenere d'occhio queste manifestazioni, dall'immaginazione ai bit il passo può essere molto breve. Anche meno di 48 ore.

Avatar di Gabriele Carollo
Gabriele Carollo: Si barcamena nello scrivere da pochi anni, tra ettolitri di birra e mostrando con orgoglio la sua barba. Se cercate un consiglio fraterno e senza fronzoli, è l’uomo che fa al caso vostro.

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