Crossfire Legion Provato: Una nuova spietata guerra
Il nuovo RTS di SmileGate e Blackbird Interactive.
Crossfire, sviluppato da SmileGate, è un FPS free-to-play uscito nel lontanissimo 2007, apprezzato da una nutrita schiera di appassionati, che ha fatto tanto parlare di sé nel corso degli ultimi anni, facendo guadagnare nel 2015 alla casa sviluppatrice sudcoreana più di un miliardo di dollari.
A distanza di così tanto tempo, ora che il panorama dei free-to-play è stato sfruttato da tante case di produzione, questo sparatutto in prima persona ha raggiunto la cifra dei seicentonovanta milioni di giocatori registrati, spalmati in ottantotto paesi. Un numero niente male, considerata la natura del titolo e le sue ispirazioni, ancora oggi in costante aumento.
Forte di un successo sorprendente e del supporto di tanti fan, SmileGate e Blackbird Interactive hanno deciso di creare un RTS destinato agli appassionati del genere e a chiunque non abbia sentito parlare di Crossfire. Stiamo parlando di Crossfire: Legion, annunciato durante il Summer Game Fest, uno strategico in tempo reale.
Abbiamo partecipato a una presentazione dedicata alla stampa provando la modalità multiplayer, esplorando più da vicino il progetto di SmileGate e Blackbird, trovandoci di fronte a un RTS alla portata di tutti.
La campagna, che non abbiamo avuto l'occasione di testare, sarà il cuore pulsante dell'esperienza, con due fazioni iniziali che si daranno del filo da torcere per gran parte del tempo. La grafica, ammodernata e piacevole alla vista, permetterà di immergersi in una realtà futuristica dominata dal progresso tecnologico.
Le due mappe in cui abbiamo giocato, una in un ambiente urbano e l'altra in un'area desertica, ci hanno permesso di esplorare vari punti d'interesse per raccogliere materiali come la benzina. Quest'ultima, infatti, rappresenterà un bene essenziale per la creazione di nuove tecnologie. Attraverso i Workers, dei costruttori e dei raccoglitori, erigeremo delle strutture in cui aumenteremo la capienza delle truppe arruolabili dalle baracche, mentre rafforzeremo il nostro quartier generale.
Potenziare le costruzioni, infatti, sarà fondamentale per attaccare e difendersi dalle truppe nemiche. Quando le affronteremo, potremo utilizzare varie abilità per avere la meglio. Con Cardinal, per esempio, lanceremo un attacco d'artiglieria per sbaragliare i nemici, mentre con Phoenix trasporteremo le truppe per la mappa, colpendo alle spalle chiunque s'interporrà tra noi e la vittoria.
Abbiamo provato diversi modi per vincere, costruendo degli avamposti vicino alle basi nemiche per lanciare degli attacchi a sorpresa. Inizialmente abbiamo inviato i Workers in giro per le mappe, acquisendo delle risorse per costruire delle strutture con cui abbiamo migliorato i nostri eserciti.
Abbiamo creato un'armata formata da carri armati, da truppe di supporto e da elicotteri che hanno contribuito a farci vincere qualche partita contro degli avversari reali in uno contro uno e in tre contro tre. Complice un allenamento preliminare con degli spietati bot generati dall'intelligenza artificiale, siamo riusciti ad avere la meglio e ad affinare le nostre abilità.
Le unità colpiranno a vista il nemico senza esitazioni, e potremo muoverle ovunque desidereremo. In tante occasioni ci siamo trovati faccia a faccia con una linea di carri armati che ci hanno battuto, e ci siamo vendicati una volta generate altre truppe dalle baracche.
Il numero dei soldati non farà la differenza: in base a chi e cosa recluteremo, i mezzi corazzati avranno quasi sempre la meglio, e saranno importantissimi per vincere gli scontri più ardui.
Le tecnologie sviluppate potranno potenziare la difesa o l'attacco di alcune unità meccanizzate, dalle camionette a un carro armato di grosse dimensioni che avrà la meglio sulla unità più deboli, attivando uno scudo protettivo che potrà permettergli di resistere a quasi qualunque tipo d'attacco.
La componente multiplayer sarà dunque il cuore pulsante dell'intera esperienza di gioco. Il ritmo ci ha divertito e coinvolto, spingendoci a ragionare su quali tattiche utilizzare in base alle situazioni che ci siamo trovati ad affrontare. Chiaramente i bot sono più semplici da approcciare, seppure non si possa dire lo stesso degli avversari online, che ci hanno dato del filo da torcere.
Durante l'hands-on abbiamo provato le prime due fazioni del titolo. Stiamo parlando della Global Risk e della Black List, due schieramenti agli antipodi l'uno dall'altro. Il primo protegge il mondo dagli attacchi terroristici su scala globale della Black List, mentre quest'ultimo affronta la controparte, che controlla l'intero globo.
Abbiamo impersonato due fazioni che si sono sfidate senza remore, sorrette dai loro ideali. Grazie a un'ideologia imperialista, la Global Risk è la più ricca tra le due fazioni disponibili. La Black List, al contrario, si ribella al suo potere sconfinato ed è povera di risorse ma ricca di donne e uomini pronti a sacrificarsi per la libertà.
Provando la modalità schermaglia, ci siamo trovati di fronte uno strategico che potrebbe offrire un buon compromesso per quanto riguarda l'accessibilità sia per gli appassionati quanto per i neofiti. Le varie sessioni a cui abbiamo partecipato, infatti, ci hanno permesso di conoscere meglio il ritmo di gioco tra una partita e l'altra.
Rapido e senza fronzoli, il gioco propone il giusto equilibrio tra la gestione delle strutture e dell'esercito. Le prime azioni che abbiamo compiuto sono quelle dedicate alla raccolta delle risorse per erigere officine, armerie e baracche. Via via che avanzeremo, in linea con altri RTS, disporremo di nuove strutture ed unità.
Inoltre è stata mostrata una roadmap con alcune notizie su una terza fazione, su una modalità co-op ed altre interessanti novità che non vediamo l'ora di scoprire nei mesi a venire.
Veloce e istantaneo, nella nostra prova il ritmo di gioco di Crossfire: Legion è stato coinvolgente e divertente. Tuttavia, per quanto sia vero che la guerra non cambi mai, pensiamo che l'aggiunta di un tutorial per spiegare le basi ai neofiti sia necessario.
Crossfire: Legion si prospetta diverso dagli altri RTS presenti sul mercato, concentrandosi sul combattimento ma sacrificando la gestione economica e produttiva per mettere al centro una guerra senza esclusioni di colpi. Il futuro ci dirà se le aspettative generate dalla nostra prova troveranno conferma nei fatti.