CrossfireX - prova
Il ritorno di una saga.
Dalle nostre parti il nome CrossFire non dirà molto ma lo scorso anno, sul palco di Microsoft, è stato mostrato per la prima volta il trailer del nuovo capitolo della serie, CrossfireX, sviluppato dai due team di Smilegate, che ne cura il multiplayer, e Remedy Entertainment, che si occuperà invece della campagna a giocatore singolo.
Il titolo non ha ancora una finestra di lancio ma recentemente si è tenuta la Beta, prima riservata al programma Insider e successivamente pubblica, nella quale è stato possibile provare con mano il comparto multigiocatore. In essa erano presenti tre mappe, ognuna delle quali associata a una modalità ben precisa da provare.
In Black Widow abbiamo preso parte a una partita con sostanzialmente le stesse regole di Counter Strike, con due squadre di otto giocatori che ricoprono il ruolo di attaccanti o difensori. I primi hanno una sola bomba e devono riuscire a innescarla in uno dei due siti, A o B, mentre i difensori chiaramente devono impedire che ciò avvenga, uccidendo tutti i nemici o disinnescando l'ordigno. Si tratta di una modalità classica, conosciuta da tutti gli appassionati di FPS tattici.
Una variante di questa modalità, chiamata Spectre, la si è potuta giocare invece in Laboratory. Le regole e gli obiettivi sono rimasti invariati ma il modo in cui affrontare i round era totalmente rivisto. Gli attaccanti infatti avevano in dotazione delle tute tecnologiche che li rendevano difficili da individuare ad occhio nudo se non per qualche piccola increspatura attorno al loro profilo. Di contro, però, l'unica arma a disposizione era un coltello.
Nonostante i difensori non disponessero di alcuna limitazione al proprio equipaggiamento, la difficoltà nel vedere i nemici, unita all'ansia costante di essere inseguiti col rischio di morire in un solo colpo, ha portato inevitabilmente a influire sul nostro stile di gioco, facendoci muoverei sulla difensiva e spingendoci ad aguzzare particolarmente la vista.
Questa è stata una modalità molto interessante da giocare, ottima per variare un po' le regole classiche e certamente non priva di strategia. L'unico lato negativo ha riguardato le hitbox, non sempre precise, e per via delle limitazioni imposte agli attaccanti ciò si è tradotto spesso in morti frustranti. Per concludere, in GR Tower abbiamo provato una variante della classica modalità Dominio, anch'essa ampiamente vista negli sparatutto multigiocatore, con tre punti da dover catturare, A, B e C, e rianimazioni infinite. L'unica differenza dal solito era che la terza postazione si sbloccava in un secondo momento mentre le prime due erano disponibili sin dall'inizio.
Non c'è molto da dire su questa modalità, trattandosi di un grande classico, ma anche in quest'occasione alcune lacune sono risultate evidenti, questa volta legate ai respawn. In troppe occasioni ci è capitato di rimanere bloccati nel punto di rientro perché un nemico si era collocato in una posizione di vantaggio, dal quale era facile ucciderci appena rientrati in gioco.
Al netto di queste problematiche, che si spera vengano corrette prima del lancio, il resto del gameplay è sembrato convincente, con un gunplay funzionale e una particolare attenzione al comparto sonoro, sia per quanto riguarda spari e colpi, sia per i rumori dei passi e dei giocatori, che ci sono sembrati precisi rappresend un bell'aiutp durante i combattimenti.
Molto carente, per quanto abbiamo potuto sperimentare, è invece ciò che riguarda la personalizzazione delle classi. Ne erano presenti cinque da poter modificare e tutte condividevano la stessa impostazione: arma primaria con relativa ottica, arma secondaria, arma bianca e granata tattica o letale. Considerando la tipologia di shooter sarebbe impensabile aspettarsi una profondità di un Call of Duty con decine e decine di accessori o modifiche tra cui poter optare, tuttavia le opzioni presenti non erano sufficienti.
Durante il provato, effettuato su una Xbox One X, abbiamo riscontrato diverse sbavature anche dal punto di vista tecnico, tra cui dei fastidiosi piccoli cali di frame e un netcode che ci è sembrato tutt'altro che perfetto. Ci è spesso capitato di vedere colpi andare a segno ma di vederli registrati solamente in un secondo momento, dando così all'avversario preziosi istanti in cui poterci eliminare. Queste problematiche sono tollerabili considerata la fase sviluppo in cui si trova il gioco, ma nella versione finale dovranno assolutamente essere assenti.
Tirando le somme, CrossFire X ci è sembrato un prodotto al momento acerbo. Pur essendo soltanto una Beta, il gameplay ha mostrato diverse lacune che, sommate, hanno privato il gioco del divertimento e della competitività che dovrebbe invece avere.
La componente più apprezzabile resta dunque quella puramente estetica, grazie a cui è stato possibile ammirare vecchie mappe con una veste grafica tutta nuova, sebbene anche su questo fronte sia necessario del lavoro ulteriore.