Crysis 3 - Reloaded
La crysis del settimo anno.
Ci sono videogiochi che nascono per appassionare il giocatore con la loro originalità e personalità in un mix di gameplay ed estetica. Ce ne sono altri che puntano tutto sulla sostanza al punto da esagerare nel trascurare la forma. E poi ce ne sono alcuni nati per riprendere i canoni del genere aggiungendo qualche contenuto extra in grado d'insaporire la portata principale ma che alla fine spiccano sulla concorrenza grazie a una realizzazione tecnica senza paragoni.
Il perfetto esempio di questa categoria può essere trovato in Crysis 3, l'ultimo capitolo di una serie che fin dal suo concepimento è stata sinonimo di grafica di altissimo livello. Oggi vi proponiamo una retrospettiva che guarda indietro alle qualità di questo FPS per capire se valga la pena acquistarlo sedici mesi dopo la pubblicazione ma anche in avanti, al futuro di questo franchise.
Ma partiamo da come se l'è cavata il gioco pubblicato al termine di una stagione natalizia piuttosto combattuta come quella 2012-2013. La fase di lancio non è stata priva di problemi, ma tutto sommato possiamo dire di aver visto molto di peggio in tempi recenti. Le magagne legate al single player sono state tutto sommato poche, segno che il gioco era stato ben curato nella sua componente principale: il multiplayer ha avuto bisogno di più di un aggiustamento che ha portato alla pubblicazione di alcune patch mirate alla gestione del multiplayer.
Fin dalle prime battute non sono stati rilevati grossi problemi di funzionamento sia su console sia su PC. La presenza di un sistema di abilità e perk da sbloccare ha obbligato infatti Crytek a fornire un supporto postvendita dedicato al bilanciamento degli stessi che è arrivato fino all'estate del 2013.
Per la fine del 2013, tutte e tre le versioni hanno raggiunto un ottimo livello di stabilità di single player e multiplayer, per quanto, come avevamo detto in occasione della recensione della versione PC, i timori di uno scarso successo della modalità multigiocatore si sono rivelati fondati per quanto alcuni server siano in numero sufficiente da testare la modalità multigiocatore di tanto in tanto.
"Fin dalle prime battute non sono stati rilevati grossi problemi di funzionamento"
Nonostante la pubblicazione di un DLC completamente orientato al multiplayer intitolato The Lost Island contenente quattro mappe, due armi e due modalità di gioco inedite, la presa del multiplayer sul pubblico è stata molto scarsa durante la primavera-estate del 2013 e l'arrivo della stagione prenatalizia sancì la fine dei sogni di gloria multigiocatore di EA e Crytek.
Allo stato attuale la community è al lumicino per tutte e tre le piattaforme ed anche se è possibile trovare alcuni utenti disposti a sfruttare online le caratteristiche della tuta che fu di Nomad e Prophet su tutte e tre le piattaforme ad ogni ora del giorno e della notte, la sensazione è che il gioco online non abbia avuto il successo previsto. Questo non è accaduto per demeriti della componente multigiocatore che era ben strutturata in base alle caratteristiche di armi e abilità giocate nel corso della trilogia. Sul banco degli imputati troviamo innanzitutto le scarse vendite del gioco la cui versione retail non è riuscita a superare i due milioni di copie su tutte e tre le piattaforme.
Si tratta di un risultato che anche EA, senza divulgare i dati di vendita del digitale, non ha giustamente esitato a definire deludenti, soprattutto se pensiamo che si sono verificati in un periodo in cui Xbox 360 e PS3 contavano una base installata di oltre centocinquanta milioni di pezzi in tutto il mondo.
Non ha aiutato sicuramente il fatto che si trattasse del terzo episodio di una serie indubbiamente PC-centrica: tutti erano consapevoli di quanto la versione PC fosse esigente sul fronte dei requisiti hardware, quanto quelle console soluzioni di ripiego per una serie che fin dal 2007 è sempre stata sinonimo di benchmark per schede video.
"Le versioni console sono un piccolo miracolo di tecnica "
Un destino inevitabile per un franchise da sempre più concentrato a promuovere la maestria delle soluzioni grafiche dietro alla campagna single player che non a mettere il pubblico a conoscenza della bontà del progetto multiplayer.
In sostanza possiamo parlare di una sorte molto simile a quella Crysis 2, che nel 2010 seguì un percorso del tutto identico: un apprezzato sparatutto single player che a parte un breve periodo iniziale non è riuscito ad imporsi nei confronti delle corazzate Call of Duty e Battlefield.
Tanta attenzione da parte di Crytek all'aspetto estetico dei propri prodotti non è sicuramente fine a sé stessa per ottenere l'approvazione di pubblico e stampa specializzata. Da sempre l'obiettivo dichiarato di Cevat e gli altri membri della famiglia Yerli, era quello di creare una soluzione tecnologica da piazzare sul mercato e licenziarla ai migliori offerenti.
Sfortunatamente per loro anche questo progetto non ha mai incontrato i favori degli sviluppatori da sempre orientati verso la flessibilità e maggiore leggerezza dell'Unreal Engine, anche per le oggettive limitazioni di memoria di Xbox 360 e PS3. E infatti fino a questo momento solo NCSoft nel 2008 ha utilizzato il CryEngine per la versione PC di Aion: Tower of Eternity.
"Allo stato attuale la community è in stadio terminale per tutte e tre le piattaforme"
Non sappiamo quanto questi problemi possano mettere in pericolo il futuro di questa serie e la posizione di Crytek all'interno dell'infrastruttura di EA. Per il momento di una più cha auspicabile versione Xbox One o PS4 di Crysis 3 nessuno parla, ma questo è anche comprensibile visto che Homefront 2 è attualmente in cima alla lista delle priorità dell'azienda tedesca. Dobbiamo quindi limitarci a considerare Crysis 3 solo per quello che offre oggi come sparatutto single player e nonostante questo, il bilancio rimane positivo, pur se con qualche precisazione.
Le versioni console sono un piccolo miracolo di tecnica ma si confermano chiaramente un ripiego per un gioco pensato per girare su home computer molto potenti. È su questo genere di macchine che la bellezza di una grafica assolutamente stratosferica rende al meglio delle proprie possibilità, ma lo scotto da pagare è, come sempre quando si parla di questa serie, quello di possedere un computer di fascia alta.
Come spesso accade la versione PC è anche quella più conveniente da acquistare visto che alcune pacchettizzate in versione retail si trovano facilmente attorno ai quindici euro, mentre le edizioni console non sono ancora scese sotto i venticinque: forse un po' troppo per un titolo single player only giocabile non certo al meglio delle sue potenzialità.
Agli utenti PC dotati di una piattaforma performante, lo store Origin di EA regalerà invece grandi soddisfazioni in quanto è possibile effettuare il download del gioco a meno di cinque euro, che possono arrivare a sette e qualche spicciolo per la versione Digital Deluxe.
A questo prezzo, Crysis 3 è un acquisto assolutamente consigliato anche per chi progetta di cambiare macchina da gioco in un futuro prossimo, per quanto con la consapevolezza di non poter andare oltre una comunque spettacolare campagna single player.
Sul futuro della serie più in generale, anche alla luce delle dichiarazioni di Electronic Arts, la sensazione è che, qualora venga messo in cantiere, i Crytek dovranno cambiare approccio allo sviluppo di un eventuale quarto capitolo, calibrando il game design e la grafica sulle possibilità di Xbox One e PS4 ed allargando nel contempo la platea di utenti PC. Un altro flop commerciale decreterebbe la fine del progetto Crysis, semprechè questo non sia già avvenuto.