Cuphead - prova
AAA, cercasi giocatori con esperienza, abilità… e tanta pazienza.
Molti di voi hanno sentito parlare per la prima volta di Cuphead durante l'ultima conferenza E3 di Microsoft, ma in realtà il titolo ideato da Studio MDHR oltre ad essere in sviluppo da oltre 3 anni, era finito sotto i nostri radar diverso tempo fa nella rubrica Indiegamer. L'action/platform bidimensionale a base di boss fight è ispirato agli splendidi cartoni animati che Disney e i Fleischer Studios realizzarono negli anni '30, e vede come protagoniste le due esilaranti teste di tazzina che dopo aver perso una scommessa con il diavolo, devono affrontare una serie di battaglie con creature totalmente fuori di testa per salvare le loro anime.
Abbiamo già avuto modo di provare Cuphead alla scorsa Gamescom, con tanto di indimenticabile co-op insieme a Stefano Silvestri, il quale dopo aver capito che stava guardando il personaggio controllato dal sottoscritto, ha sfoderato tutte le sue abilità perdendo circa 25 vite per livello (avete presente quelle volte quando ti viene il dubbio che non sei più tagliato per il mestiere che fai? Ecco... ndSS).
Poco male, perché ormai l'attesa per l'uscita sembra essere quasi terminata e se non ci saranno ulteriori problemi, Cuphead vedrà la luce su Xbox One e PC tra una manciata di mesi. Noi nel frattempo, ci siamo tuffati ancora una volta nelle fetentissime battaglie di Studio MDHR, affrontando diaboliche patate, rane pugili, draghi sputa fuoco e addirittura il sosia di Bluto, l'acerrimo nemico del buon Braccio di Ferro.
La mappa di Cuphead è strutturata in stile JRPG, dove movendo il nostro alter-ego è possibile scegliere il livello d'affrontare in totale libertà, a parte ovviamente le zone che piano piano andranno a sbloccarsi progredendo col gioco. Tempo fa gli sviluppatori hanno parlato anche di passaggi nascosti particolarmente difficili da trovare (giusto per rimanere in tema), e sarà quindi curioso scoprire quali segreti si nascondono nei luoghi che visiteremo.
Una volta selezionato il livello desiderato inizia il vero delirio per le nostre mani. Regola numero uno: bisogna imparare a memoria tutti i tipi d'attacco del boss che ci troviamo di fronte, e contando che ognuno di essi ha tre diverse trasformazioni, avremo un bel lavoro da fare. Regola numero due: non sparate a casaccio. Certo, il cattivone di turno va steso a suon di proiettili ma è comunque necessario fermarsi e tenere d'occhio tutti i vari elementi che piombano nello schermo mentre siamo già impegnati a schivare decine di cose.
Ci sono infatti altri elementi che vanno ad ostacolare la battaglia come pesci cani (con la testa da bulldog) che sbucano fuori dall'acqua, piovre che lanciano gocce d'inchiostro, api infuocate che cadono dal soffitto e molte altre diavolerie del genere. Quindi ricordate, la concentrazione è essenziale ma non abbiate fretta di attaccare.
Regola numero tre: usate con sapienza il super attacco. La barra per sferrare una bolla che toglie un pochino (ma poco eh!) in più di energia al boss, si riempie abbastanza facilmente ma sprecarne anche una soltanto equivale a mettere un piede nella fossa.
Un altro simpatico elemento di Cuphead è che la barra vitale dei nemici non è presente nell'interfaccia ma sarà visibile soltanto dopo ogni game over e mostrerà il livello d'avanzamento della battaglia. Ah, se ve lo state chiedendo, le vite sono infinite, grazie al cielo. Sebbene Studio MDHR abbia mostrato solo una manciata di livelli, è rassicurante vedere che le battaglie non sono strutturate in modo statico, tant'è che alcune procedono a scorrimento orizzontale o verticale, altre invece sono in perfetto stile shoot'em up.
Che dire poi del comparto sonoro? I brani jazz/swing si sposano perfettamente con lo stile grafico realizzato dal team canadese, e trasformano ogni singolo frame in una gioia per i nostri occhi e orecchie. Almeno sotto questo punto di vista, Cuphead ha già già conquistato i nostri cuori.
Insomma, Cuphead sembra avere tutti gli attributi per poter imporsi come uno dei migliori titoli indipendenti del 2016 e sinceramente non vediamo l'ora di passare intere serate ad affrontare boss impossibili, magari in compagnia di qualche famigliare o amico.
La collaborazione infatti giocherà un ruolo importante se si vuole avere qualche possibilità in più di successo ma è altrettanto vero che con un secondo personaggio in movimento, la concentrazione tende a diminuire a causa dei già numerosi elementi presenti sullo schermo (ecco, vedi!? ndSS).
L'appuntamento è quindi rimandato ai prossimi mesi per la recensione finale, dove valuteremo longevità, qualità dei controlli e ovviamente il livello d'incazzatura che ci farà raggiungere. Voi intanto cominciate a preparare le protezioni per i vostri pad e tastiere, ne avrete bisogno!