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Curious Expedition 2 - recensione

Un affascinante roguelike.

In una scena divenuta un cult de I predatori dell'arca perduta, Indiana Jones raccoglieva un idolo d'oro da un tempio in rovina nella giungla, ben consapevole che razziare quel luogo avrebbe fatto scattare una serie di mortali trappole e fatto infuriare la popolazione locale.

Così come per il nostro adorato Indy, il dualismo tra rischi e opportunità è una vera costante del duro mestiere dell'esploratore, e non a caso è anche il tema centrale di un videogioco come Curious Expedition 2, un roguelike strategico a turni che dopo una fase di Early Access su Steam si appresta ora ad affrontare una release completa sulla piattaforma di distribuzione di Valve.

Sulle nostre pagine avevamo avuto modo di parlarvi del primo capitolo di questa serie, Curious Expedition, una vecchia e nota conoscenza per gli amanti del genere roguelike oltre che uno dei migliori indie del 2016. Nel gioco dello studio berlinese Maschinen-Mensch, realizzato con un delizioso stile grafico in pixel art che ricorda da vicino alcune storiche avventure di LucasArts, si affrontavano pericolose spedizioni in esotiche isole procedurali dove tra pericoli, tesori e cataclismi naturali solo i più scaltri riuscivano a tornare a casa con la stiva colma di bottino.

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Quella piccola perla di Curious Expedition giustifica di conseguenza l'attenzione che questo seguito ha saputo ritagliarsi nel corso della sua fase in accesso anticipato, che sta finalmente per concludersi il 28 gennaio. Lo studio ha scelto di ripartire dalle ottime fondamenta poste quattro anni fa, scegliendo uno stile grafico più moderno ma altrettanto particolare e approfondendo tutte le dinamiche RPG e strategiche che ci avevano fatto invaghire in passato.

Appena avviata la partita verremo gettati in un prologo che non avrà solo lo scopo di presentare le meccaniche inedite di Curious Expedition 2, ma che farà inoltre da antefatto narrativo a una trama che accompagna il giocatore durante le diverse spedizioni che sarà chiamato a svolgere.

La storia è incentrata sulla figura di Malin, una leggendaria avventuriera del tardo XIX secolo impegnata a investigare sull'inspiegabile comparsa di alcune isole colme di segreti e tesori. Malin finisce ben presto nei guai interagendo con alcuni manufatti di un'antica civiltà, e sarà proprio il nostro esploratore a dover cercare di salvarla svelando nel frattempo cosa si cela dietro le misteriose isole.

Completato il tutorial, arriva in fretta il momento di scegliere chi interpreterà il nostro esploratore, potendo scegliere una tra le 8 classi che si sbloccheranno progressivamente mentre si raggiungono alcuni obiettivi in gioco. Le due classi iniziali sono l'antropologo e il cacciatore, e anche se l'aspetto estetico dell'avventuriero sarà sempre determinato da un generatore procedurale, le loro caratteristiche intrinseche permettono fin da subito di percepire come i perk unici di ciascuna classe avranno un impatto considerevole durante le spedizioni.

Al posto della bellissima pixel art del primo capitolo, Curious Expedition 2 vanta ora un'affascinante e colorata veste grafica ispirata allo stile dei fumetti franco-belga.

Nel nostro caso abbiamo scelto l'esploratore, che garantisce un considerevole bonus alla fama quando si studiano usi e costumi delle popolazioni locali durante una spedizione, ma avremmo potuto ugualmente optare per le capacità in combattimento del cacciatore o per il perk del cartografo di creare mappe, che frutteranno preziose ricompense in base a quanto si è esplorato un livello. Ottenere tutte le classi è uno degli obiettivi a lungo termine di Curious Expedition 2, che come un provetto roguelike vi chiederà di completare la sua campagna più e più volte per accumulare progressi in diverse sezioni del gioco.

La sua struttura non è molto complessa e la longevità risente in maniera evidente dei dettami del genere, che prevedono appunto di portare a termine una run dopo l'altra. La campagna è divisa in quattro atti, ciascuno rappresentante un anno solare a partire dal 1886, e che culmina con una missione storia che sviluppa le vicende di Malin.

Per completare un anno e passare alla fase successiva sarà necessario svolgere diverse spedizioni, cercando di accumulare due diverse valute: la fama, che non è altro che il punteggio di ciascuna partita, e i biglietti dell'esposizione di Parigi, con i quali sarà possibile acquistare oggetti e potenziamenti nella capitale francese.

La città assume il ruolo di vero e proprio hub tra una spedizione e l'altra, e sarà il luogo ove potremo reclutare nuovi membri dell'equipaggio, acquistare oggetti dal mercante e visitare le tre gilde che finanzieranno di volta in volta le spedizioni, la Royal Avalon Society di stampo britannico, l'asiatica Taishi Academy e l'americana Lux Lab.

Parigi, nel pieno dell'esposizione universale, farà da hub tra una spedizione e l'altra.

Le gilde non solo ci offriranno un cospicuo budget all'inizio di ogni viaggio con cui acquistare beni e strumenti per sopravvivere ai pericoli delle isole, ma potranno essere inoltre livellate se scelte come sponsor e man mano che il rapporto con loro diverrà più saldo avremo accesso ad equipaggiamenti e a personaggi speciali che verranno conservati tra una campagna e l'altra.

Scelta una classe e il livello di difficoltà tra i tre a disposizione (che hanno un impatto sia sulla qualità che sulla quantità di minacce durante un viaggio) arriva ben presto il momento di afferrare frusta ed elmetto coloniale per addentrarsi in una spedizione. Analogamente a quanto succedeva nel primo capitolo, anche in questo caso il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere un'isola generata proceduralmente a partire da quattro biomi, cercando di completare uno specifico obiettivo prima che il party consumi tutta la sua Sanity, la statistica chiave di Curious Expedition 2, che si esaurisce progressivamente mentre si esplora l'isola.

Trovarsi senza Sanity durante una missione può avere effetti devastanti sull'esito di una spedizione e sui membri del party, ed è per questo che si rivela poi delicatissimo gestire il rapporto con la popolazione autoctona di un'isola. La statistica può essere infatti ricaricata solo attraverso il cibo o riposando nei villaggi dei nativi, un'opzione che potrà rivelarsi molto costosa se il rapporto con loro non è dei migliori.

Depredare tempi e luoghi sacri sarà di frequente l'unico modo per tornare a Parigi con dei tesori in grado di garantirvi un alto punteggio, ma facendo ciò rischierete di scatenare disastri naturali e di inimicarvi i nativi che vi lasceranno a quel punto senza un posto in cui riposare e curarvi.

La mappa dell'isola sarà inizialmente coperta e solo esplorando potremo scovare luoghi e punti d'interesse nascosti.

L'ostilità latente delle meccaniche che regolano le spedizioni, anche a basse difficoltà, vi costringeranno a ponderare anche per diversi minuti la prossima mossa da svolgere sulla scacchiera strategica di Curious Expedition 2, che non concede spazio al minimo errore. Solo attraverso un processo di trial and error e dopo tante sventure riuscirete finalmente a muovervi nel tessuto ludico del gioco come se foste stati voi ad intrecciarlo, riconoscendo il pericolo nelle tantissime forme con le quali può presentarsi durante un'avventura.

Che possiate o meno essere abili nel leggere le minacce e le opportunità offerte da Curious Expedition 2, una variabile consistente sarà sempre rappresentata dalla fortuna, dal momento che tanto in combattimento quanto in fase d'esplorazione vi dovrete affidare ai dadi per scampare alla rovina. Il nuovo titolo di Maschinen-Mensch eredita il sistema di dadi già visto nel primo capitolo, anche se in questo caso è possibile influire sul loro risultato equipaggiando degli oggetti che aggiungono le facce dei cubi o ne modificano il colore e gli effetti.

Nel combattimento a turni lanceremo in ogni fase tutti i dadi dell'equipaggio, e in base al risultato potremo trovarci con delle facce colorate o alcune totalmente bianche, un'eventualità che sarà mitigata man mano che livelleremo i personaggi. Ogni faccia colorata rappresenta un attacco, e in questo senso abbiamo potuto constatare una buona varietà di mosse con le quali indebolire, confondere e avvelenare i nemici. Il sistema è fortunatamente molto profondo e le possibilità sono davvero moltissime, un importantissimo punto a favore di Curious Expedition 2 anche a fronte di una buona varietà di nemici e situazioni di combattimento.

L'unica critica che può essere mossa allo studio tedesco, che ancora una volta ha saputo confezionare un ottimo roguelike che siamo certi saprà intrattenere per ore e ore gli appassionati del genere, è di non aver voluto scommettere sulla narrazione, che purtroppo rimane inevitabilmente vittima della brevissima durata della campagna. La storia ha un buon incipit, ma non riesce a spiccare il volo a causa di una scrittura che sembra implicitamente ritagliarsi un ruolo di secondo piano rispetto al gameplay.

Le relazioni con la popolazione nativa saranno una variabile importantissima in Curious Expedition 2.

Per tutto il resto, Curios Expedition 2 è uno splendido roguelike, degno successore del primo capitolo, di cui ne evolve sapientemente le dinamiche RPG e strategiche. Sopravvivere a una spedizione è dannatamente difficile, ma sa premiare il giocatore come solo i migliori roguelike sanno fare e la deliziosa direzione artistica che simula un fumetto franco-belga è la ciliegina su una torta di un titolo che forse avrebbe sofferto una scelta più conservativa rivolta alla pixel art già vista nel 2016.

Dopo la fase in Early Access, la sensazione è inoltre quella che gli sviluppatori abbiano l'intenzione di arricchire ulteriormente l'esperienza offerta dal gioco, come testimonia l'evento a tempo a cui abbiamo partecipato durante la recensione che ci chiedeva di allearci a una gilda per trovare il maggior numero di dinosauri.

Iniziative di questo tipo potrebbero mitigare la reiterazione delle campagne tipiche di un roguelike, e noi non vediamo l'ora di scoprire cos'ha in serbo per noi Maschinen-Mensch.

8 / 10