Dangerous Golf - recensione
Perché giocare a golf all'aperto quando lo si può fare dentro casa?
Dangerous Golf è il primo titolo del nuovo studio Three Fields Entertainment, formato dagli ex fondatori e sviluppatori di Criterion Games, Alex Ward e Fiona Sperry. Criterion divenne famosa all'inizio del nuovo millennio per Burnout, titolo racing dotato di ottimo senso di velocità e grande fluidità, caratterizzato soprattutto da un ottimo sistema fisico che governava gli incidenti. Burnout ottenne presto un discreto successo e divenne un fortunatissimo franchise.
Il secondo capitolo, Burnout: Point of Impact, fu il primo a introdurre la Crash Mode, una modalità di gioco che metteva da parte le gare classiche per focalizzarsi su spettacolari incidenti agli incroci delle strade. Lo scopo consisteva nel seminare più distruzione possibile, quantificata in milioni di dollari di danni. Da allora la modalità Crash divenne il marchio di fabbrica di Burnout e di Criterion.
Questa premessa era necessaria per i giocatori più giovani, visto che Dangerous Golf prende la divertente idea di base della modalità Crash di Burnout e la applica ad un contesto nettamente diverso. Non ci sono più automobili, camion, tracciati e corse a folli velocità con spettacolari incidenti, ma l'obiettivo rimane quello tanto caro agli ex Criterion, la distruzione.
Dangerous Golf, sostanzialmente, ci permetterà di giocare delle partite di mini-golf all'interno di ambienti chiusi, pieni di oggetti più o meno preziosi da colpire e distruggere con la nostra pallina, cercando poi di farla finire in buca.
Chi ha giocato alla serie Burnout, in particolare a Burnout 3: Takedown (forse il capitolo migliore della serie), proverà subito un senso di déjà-vu, non appena inizierà a esplorare il nuovo titolo di Alex Ward. Tutto infatti rimanda alla memoria di quel gioco: dalle musiche rockettare-punk, all'impostazione della carriera suddivisa in diverse tappe divise per nazione, fino ovviamente all'idea di base del titolo.
Ci troveremo quindi a giocare a golf in ambienti chiusi o al massimo in qualche cortile recintato, spaziando da salotti a eleganti camere da pranzo con arredamento antico, a cucine di ristoranti, negozi di alimentari, uffici, cantine, fino a bagni pubblici e via dicendo.
Dopo un tutorial non proprio breve, inizieremo la modalità carriera, che offrirà ben 100 buche sparse tra vari territori, USA, Francia, Australia e Inghilterra. L'impostazione del gameplay è abbastanza semplice: partiremo sempre da una posizione di "Tee" e avremo un solo colpo a disposizione, che potremo scagliare in qualsiasi direzione.
Colpendo un certo numero di oggetti, che variano da buca a buca, potremo attivare lo "SmashBreaker" (trasposizione del CrashBreaker di Burnout), power-up di fondamentale importanza che attiverà una modalità slow-motion in cui la nostra pallina diventerà infuocata e inizierà a rimbalzare distruggendo tutto, fino a che non si esaurirà la barra di energia.
In questa frazione di tempo dovremo cercare di colpire gli oggetti col più alto valore presenti nella stanza e attivare tutti i moltiplicatori di danno disponibili. Una volta esaurito lo smashbreaker la palla tornerà a muoversi normalmente e si fermerà. A questo punto dovremo eseguire un "Putt" per mettere la palla in buca. Quest'ultima fase, paradossalmente, non sarà vincolante per superare lo stage, ma ci verrà assegnata una penalità di -50% di punti se non riusciremo a mettere in buca la pallina.
Per superare il livello bisognerà ottenere un punteggio minimo corrispondente alla medaglia di bronzo, ma ottenendo le medaglie più alte (la migliore è il platino), guadagneremo dei bonus, vinceremo dei trofei e sbloccheremo altri percorsi.
Man mano che andremo avanti nella carriera, verranno introdotte nuove modalità di gioco e modificatori al gameplay. Ad esempio ci saranno delle partite in cui la stanza sarà totalmente priva di arredamento, ma piena zeppa di buche e dovremo infilare la palla in ognuna di esse prima dello scadere del tempo. Altre ancora in cui nella stanza saranno disseminati degli "instant Smashbreaker", degli oggetti che se colpiti prolungano l'effetto devastante dell'abilità.
Anche se le ambientazioni dei livelli non sono tantissime, la configurazione degli oggetti e dell'arredamento al loro interno cambierà di volta in volta ad ogni buca, consentendo una longevità abbastanza ampia e una carriera che vi terrà impegnati per diverse ore. In più, la carriera denominata "Giro del Mondo" può essere affrontata in cooperativa con un altro giocatore. Un'ulteriore possibilità certamente ben accetta, anche se bisogna ammettere che non sia il massimo del divertimento giocare in due mentre l'altro distrugge tutto, considerato che si può scoccare un solo putt a testa per buca e che mentre il vostro amico gioca non è prevista la minima interazione con lui.
I costanti consigli che vi verranno dispensati nel corso della carriera v'insegneranno a diventare dei golfisti molto pericolosi: verranno delineati gli obiettivi più prolifici, i "Trick Shot" che aumentano il moltiplicatore di punti, i bonus segreti attivabili seminando una precisa quantità di distruzione. Totalizzando uno speficifo target di punti, infatti, durante la partita si sbloccheranno delle buche supplementari (denominate bandierina money) oltre a quella conclusiva, con diverse colorazioni (la stessa delle medaglie). Attivandole e mettendo la palla in queste buche prima che in quella di chiusura (rossa), si potranno totalizzare molti più punti.
Anche dopo aver completato tutte e 100 le buche ci saranno diverse sfide in cui potrete cimentarvi in Dangerous Golf, come cercare di ottenere tutte le medaglie platino, distruggere tutti gli oggetti dello stesso tipo all'interno della stanza, attivare tutte le bandierine supplementari o ancora scovare la "Secret Sauce", un ulteriore bonus che farà lievitare il punteggio. Quest'ultimo potrà essere confrontato con quello dei vostri amici e dei giocatori di tutto il mondo tramite le leaderbord online, in modo da provare a migliorare la vostra posizione mondiale, e proiettare in avanti la longevità del gioco.
Passando all'aspetto tecnico, Dangerous Golf è sviluppato con l'Unreal Engine 4. La versione PC che abbiamo provato, settata a dettagli massimi e frame rate cap di 60 fps è piacevole da vedere ma non fa gridare al miracolo dal punto di vista del livello grafico. Benché la configurazione in nostro possesso fosse abbastanza corazzata (i7 6700, 32 GB di RAM e GTX 980), quando s'inizia a distruggere tutto e ci sono centinaia di oggetti in movimento e frammenti che si muovono in ogni direzione, abbiamo riscontrato vistosi cali di frame rate, addirittura sotto i 30 fps. Il gioco è basato tutto sulla fisica, per cui ci sono migliaia, se non milioni di calcoli al secondo da elaborare per il sistema, ma se la situazione è questa con una configurazione simile, non osiamo pensare cosa succederebbe con una macchina meno performante. In ogni caso, si può sempre modificare il livello dei dettagli nelle opzioni.
Il nuovo titolo di Three Fields Entertainment punta dunque tutto sull'immediatezza del gameplay ed il divertimento conferito dalla distruzione totale, lanciando una freccia dritta al cuore ai nostalgici di Burnout. Tuttavia, rispetto alla saga racing di Criterion, Dangerous Golf manca totalmente del dinamismo e dell'adrenalina che caratterizzavano Burnout. Se infatti nella modalità Crash della saga di Criterion v'era sempre l'incognita delle auto controllate dalla CPU che fungeva da importante modificatore ed effetto sorpresa nella buona riuscita degli incidenti, in Dangerous Golf l'ambiente fin troppo tranquillo e privo di qualsiasi agente esterno in movimento farà presto calare il coinvolgimento e la tensione.
Non sarebbe stato male infatti inserire negli ambienti di gioco qualche persona in movimento oppure macchinari automatici dotati di movimento proprio, che avrebbero inserito un fattore sorpresa aggiuntivo rispetto alla singola direzione intrapresa dalla pallina.
Al lancio del gioco erano presenti diversi problemi legati ai controlli, alla telecamera e alla frustrazione che si poteva provare in alcune buche. Gli sviluppatori hanno immediatamente ascoltato i numerosi feed negativi e hanno rilasciato una patch che ha migliorato le cose, chiamando anche in causa il narratore originale di Burnout 3, per incrementare ulteriormente l'effetto nostalgia.
Tuttavia, queste pezze messe qua e là non bastano a rendere Dangerous Golf un gioco appetibile e divertente quanto lo poteva essere Burnout. All'inizio potrà sembrare carina e divertente l'idea di base: la varietà degli ambienti ed i numerosi modificatori vi terranno impegnati per un po', ma il voluto e forzato paragone con Burnout non farà altro che generare un gran senso di rimpianto per quella divertente e pazza serie racing ormai svanita nel nulla. In definitiva, Dangerous Golf è un titolo onesto, godibile, che può sicuramente regalare qualche ora di divertimento. Ma non aspettatevi molto di più, perché manca totalmente di profondità. Il prezzo budget di €19,99 a cui viene proposto è un buon incentivo per dargli una chance, magari aspettando di trovarlo in saldo.