Dap Recensione: E se Pikmin diventasse un horror?
Pikmin incontra la Principessa Mononoke in questo indie a tinte horror.
Avevamo parlato di Dap non troppo tempo fa in una news che metteva in tavola paragoni con Pikmin e Princess Mononoke. Questo particolarissimo action-adventure a tinte horror, opera prima del micro-team indipendente Melting Parrot, ha in effetti alcuni punti in comune con la serie Nintendo. Le atmosfere però sono totalmente differenti: al posto dei coloratissimi Pikmin troviamo pallide e creature umanoidi che assomigliano ai pacifici e luminosi Kodama, gli spiriti degli alberi visti nel capolavoro dello Studio Ghibli. Al posto di luminosissime e rigogliose ambientazioni aliene ci sono strane foreste che assomigliano più a fondali marini ricchi di coralli e attinie.
Sembra un luogo pacifico e in effetti lo era, finché una sorta di morbo inizia a corrompere tutto, compresi i poveri Daps che hanno la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Voi controllerete uno di loro, un predestinato che sembra condividere il suo destino triste ma al tempo stesso ambizioso con il tenero Abe della serie sviluppata dagli Oddworld Inhabitants. Come lui dovrà farsi forza e radunare i suoi simili per arrivare al cuore della corruzione ed estirparla.
Inizialmente avrà pochissime frecce al suo arco. Potrà utilizzare un unico attacco melee e uno a distanza legato al movimento di una fonte luminosa utile sia a rischiarare il cammino che a far esplodere i nemici con cui viene a contatto. Inizialmente sono più che sufficienti per andare avanti, ma con il procedere dell'avventura dovrete contare sul famoso detto "l'unione fa la forza". Man mano che incontrerete altri Daps dovrete convincerli ad unirsi alla vostra causa, non è un'impresa complicata, basta salutarli e premere il tasto preposto al comando "Ehi, che ne dite di venire con me per darmi una mano e rischiare la vita?".
Il tutto va avanti con un mix di combattimenti ed enigmi ambientali legati all'utilizzo dei vostri pallidi amici. Molti dei passaggi sono infatti bloccati e per renderli accessibili è necessaria la presenza di un X numero di Daps, dipendente soprattutto dall'importanza del portale in questione. I piccoletti ci sanno fare e non c'è bisogno di dirgli dove andare, si posizioneranno automaticamente sui loro pad per attivarli e aiutarvi a proseguire.
Diversa è la storia quando si parla di sopravvivere tra i 1000 pericoli che vi attengono, in quello i vostri compagni dipendono da voi ma se usati nel modo giusto vi daranno ben più di una mano. Parte dei vostri poteri saranno amplificati in base alla quantità di Daps che vi porterete dietro e credeteci, andando avanti la truppa dovrà essere piuttosto nutrita per non rischiare troppo. Il livello di difficoltà infatti è tutt'altro che risibile e se qualche perdita può essere messa in conto, specialmente quando avrete a che fare con gruppi di corrotti più numerosi, altrettanto non può dirsi del vostro eroe. È piuttosto fragile e spesso un paio di colpi bastano a rispedirlo all'ultimo checkpoint varcato.
In casi estremi potrete utilizzare delle pozioni capaci di rigenerare la vostra energia, a patto che le abbiate "craftate" negli appositi altari con i funghetti luminescenti che avrete recuperato in giro: ogni 25 di questi vi frutteranno una boccetta che ripristinerà buona parte della salute. Il vostro piccolo Dap inoltre non è infaticabile, anche lui ha la sua bella barra della Stamina che decresce ogni volta che userete una serie di attacchi o la mossa evasiva, che andando avanti diventerà fondamentale per eludere le "attenzioni" di amici ben più grandi, potenti e veloci di voi.
Alla fine di ogni livello la ricompensa sarà un'oasi di sicurezza presso la quale i vostri Daps potranno trovare un rifugio sicuro e definitivo, proprio come i portali dove conducevamo i Mudokon per restituirgli la libertà. Ciò significa però che il capitolo successivo vi vedrà ricominciare nuovamente da soli, con lo stesso obiettivo di trovare altri amici con cui spalleggiarvi. Senza neanche accorgervene scoprirete sempre più dettagli sul motivo che ha portato alla corruzione e sulla storia stessa dei Daps, che all'inizio non viene spiegata minimamente.
Per il suo esordio nell'affollato mondo dei videogiochi Melting Parrot ha scelto un titolo dalle atmosfere interessanti e dalle meccaniche semplici ma piacevoli, che richiedono tuttavia una buona dose di attenzione e riflessi. La componente narrativa viene svelata pian piano (forse un pelo troppo piano) e fa affidamento sull'attitudine esplorativa del giocatore. Il codice è pulito e mai abbiamo avuto avvisaglie di crisi, nonostante in alcuni casi l'azione diventi piuttosto frenetica. Prendete in considerazione l'acquisto se avete voglia di un nuovo Indie senza troppi fronzoli, un one-shot capace di darvi soddisfazione impegnandovi il giusto.