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Dark Souls II - Reloaded

Morir m'è dolce in questo mare (di mostri).

Sono convinto di una cosa: la saga di Dark Souls si può considerare come il punto di rottura con un passato in cui il videogioco "facile" è stato una necessità commerciale con cui ammaliare il pubblico il più allargato.

Chi come il sottoscritto ha avuto modo di formarsi come giocatore PC negli anni Novanta, ricorda bene la spaventosa difficoltà di molti titoli in un'era in cui i salvataggi non erano nemmeno la norma, per non parlare del proliferare di simulatori d'ogni genere venduti con manuali alti come una guida telefonica.

Con Demon Souls però la storia è cambiata e possiamo dire che un certo modo d'intendere i videogiochi difficili è stato definitivamente sdoganato al pubblico mainstream. Il segreto? Proporre una difficoltà mortificante per portare il giocatore a farne una ragione di principio o mollare tutto in preda a un raptus omicida. E infatti il buon successo di vendite di Demon Souls e dei due Dark Souls ha portato From Software a proseguire su questa strada con l'ottimo Bloodborne.

Noi però torniamo indietro di un anno per andare a vedere qual è stata l'evoluzione del postvendita di Dark Souls 2. Si tratta di un action RPG caratterizzato da un lancio non particolarmente travagliato ma nemmeno privo d'intoppi: pubblicato su PC, Xbox 360 e PS3, è stato penalizzato da numerosi bachi che hanno piagato sia il singleplayer sia il multiplayer, in particolare della versione PC. Le patch rilasciate sono state una decina e l'impressione è che la 1.15 di qualche settimana fa non sarà l'ultima della serie.

Dark Souls II è stato pensato per la vecchia generazione ma il remaster PC e le versioni next-gen migliorano chiaramente la situazione.

Rispetto agli inizi la situazione è enormemente migliorata per quanto riguarda la solidità tecnica ma soprattutto, trattandosi di un RPG che basa la sopravvivenza del giocatore sul bilanciamento delle armi e delle statistiche del personaggio, anche il gameplay. Di tutte quelle pubblicate, la 1.03 , 1.04 e 1.05 sono state una collezione più o meno nutrita di bugfix ed un semplice assaggio di ciò che è accaduto con la 1.06 e la 1.07. Queste hanno risolto una marea di bug per tutte le versioni ma soprattutto modificato i valori di armi, armature e incantesimi per bilanciare il gameplay.

I cambiamenti sono stati centinaia; praticamente quasi ogni elemento in grado di arrecare o subire danno è stato rivisto con effetti piuttosto profondi sul gameplay che è impossibile sintetizzare nel dettaglio, vista la vastità delle modifiche coinvolte.

Dopo la patch 1.09, di scarsa importanza, fondamentale è stato l'arrivo della 1.10 che preparava il gioco alla pubblicazione della nuova versione di Dark Souls II, intitolata Scholar of the First Sin. Si tratta di una riedizione del gioco in versione Xbox One e PS4, oltre al remaster di quella PC, Xbox 360 e PS3 contenente tutte le patch pubblicate fino all'inizio di aprile ma soprattutto i tre DLC che From Software ha pubblicato nel corso del 2014.

Le ultime patch fino alla 1.15 hanno proposto altre rifiniture e probabilmente nei prossimi mesi altre ne arriveranno, a conferma di come il team di sviluppo non abbia abbandonato il gioco a sé stesso bensì raggiunto un buon grado di rifinitura e bilanciamento.

Il trailer di Crown of the Sunken King, il primo DLC a pagamento di Dark Souls II. Guarda su YouTube

Per quanto riguarda i tre DLC pubblicati, caratterizzati da un discreto successo di pubblico ma probabilmente penalizzati dalla lunghezza e dalla difficoltà del gioco originale che ha invogliato pochi a un supplemento di tortura, le loro uscite sono state a cadenza regolare.

A luglio 2014 è arrivato Crown of the Sunken King, ad agosto Crown of the Iron King e a settembre Crown of the Ivory King. Tutti i DLC sono caratterizzati da una struttura molto simile che impegna il giocatore in dodici diverse nuove locazioni per affrontare nove boss inediti. A questo si aggiungono nuove armi, armature ed incantesimi che vanno a completare il già abbondante assortimento di quelli presenti nell'originale.

Nonostante la pletora di aggiornamenti, i From Software non si sono sprecati nell'aggiungere contenuti aggiuntivi se non quelli della patch 1.10 e questo è un un peccato se consideriamo quanto i fan abbiano apprezzato il lavoro degli sviluppatori giapponesi, e quanto il gioco si possa considerare di successo nonostante la difficoltà così spaventosa da relegare il suo apprezzamento ad una nicchia ben precisa di hardcore gamer. Se gli utenti console dovranno quindi fare affidamento solo su quanto passa il convento, per il popolo PC le maggiori soddisfazioni sono arrivate dai modder.

Basta fare un salto sulla pagina dedicata di Nexus Mods per accorgersi di come la community su PC sia molto attiva e abbia realizzato parecchi contenuti extra, in particolar modo incentrati sulla modifica di elementi grafici. Purtroppo non sono stati pubblicati mod degni di nota che possano portare a un numero maggiore quest o a scontri modificati con i boss ma una decina di pacchetti sono di alto livello e contribuiscono a migliorare sensibilmente il gameplay, in particolare modo l'interfaccia.

Possiamo discuterne? No eh…

Per un gioco che ha fatto della sua difficoltà l'elemento di maggiore interesse e fonte di discussione, bisogna dire che le vendite sono state discrete, a conferma di come la saga "Souls" e il gameplay ormai consolidato ideato da Hidetaka Miyazaki, abbia sviluppato uno zoccolo duro di estimatori da Day One, affacciandosi al pubblico mainstream.

Venti giorni dopo l'arrivo sul mercato From Software aveva confermato 1.200.000 copie vendute in tutto il mondo, che a fine 2014 sono arrivate a essere 1.800.000 per tutte e tre le piattaforme sucui il gioco era uscito.

Il grosso è stato piazzato su PS3 con oltre un milione e duecentomila copie, con altre cinquecentomila su Xbox 360 e un centinaio di migliaia giunte dal PC. È ancora presto per avere dati certi sul numero di copie piazzate dalla remaster di Scholar of the First Sin per PC ma soprattutto dalle versioni PS4 e Xbox One, anche se è del tutto lecito pensare che con l'aggiunta di queste ultime due build, le vendite faranno arrivare il totale a oltre due milioni.

Come al solito, si tratta di numeri interessanti da considerare per l'impatto che possono avere sulla consistenza a breve e lungo termine del multigiocatore: nessun problema per quanto riguarda la versione PS3, forte del pubblico più folto, e anche quella Xbox 360 dà buone garanzie per quanto riguarda un 2015 caratterizzato da drop-in più o meno inopportuni. Più difficile è esprimersi per quella PC, anche se al rilevamento manca il totale delle copie vendute su Steam, che fa ben sperare in questo senso.

Il video di presentazione di Scholar of the First Sin, la versione rimasterizzata e aggiornata del gioco uscita qualche settimana fa.Guarda su YouTube

Il valore di Dark Souls II rimane decisamente intatto anche oggi in virtù del gameplay del tutto particolare della serie che trascende i mesi passati dalla sua pubblicazione, anche grazie al buon supporto di From Software: detto questo possiamo fare alcune interessanti considerazioni per quanto riguarda l'acquisto odierno a seconda dei contenuti di cui volete fruire.

Le versioni originali del gioco pacchettizzate per PC, Xbox 360 e PS3 sono ancora disponibili un pò su tutti gli store online e al momento si confermano la scelta migliore per chi voglia spendere il meno possibile e portarsi a casa un gioco comunque in grado di garantire decine e decine di ore di masochismo digitale senza sobbarcarsi la spesa aggiuntiva dei tre DLC.

Questi singolarmente sono venduti a dieci euro l'uno ma per risparmiare è possibile acquistare a 24.90 il season pass, che dà diritto a scaricarli tutti in un'unica soluzione. Se si pensa già d'investire questa cifra allora conviene sicuramente comprare la versione remasterizzata PC di Scholar of the First Sin (35 euro), graficamente ottimizzata rispetto all'originale e nettamente superiore a quelle Xbox 360 e PS3 (39 euro). Tutte già contengono i DLC pubblicati finora con il gioco aggiornato all'ultima versione disponibile.

La vera mazzata è per gli acquirenti delle versioni Xbox One e PS4 dell'edizione speciale che rimarranno per almeno una decina di mesi a prezzo pieno (59 euro). Saper aspettare potrebbe essere una sofferenza preparatoria degna della mortificazione che vi aspetta, com'è facile rendersi conto dalla nostra recensione di Scholar of the First Sin .