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Dark Souls 3: The Ringed City - prova

L'amore è bello se è litigarello.

Come probabilmente la stragrande maggioranza di voi, nutro nei confronti dei Souls un rapporto viscerale di amore e di odio. Ciò che mi lega all'operato di Hidetaka Miyazaki non è una relazione amorosa serena, bensì una di quelle litigarelle che, dicono, rendono l'amore bello. E quindi a fasi di grande innamoramento se ne alternano altre di rabbia, di rancore, col gioco che s'installa e si disinstalla dal mio hard disk a seconda della frustrazione accumulata.

Con Dark Souls 3, però, è successo qualcosa di più grave di qualsiasi idillio tormentato, di qualsiasi crisi cui segua una riappacificazione: è sopraggiunta inaspettata l'indifferenza, che mi ha portato a lasciare il gioco a metà. Perché il mood dei mondi di Miyazaki è sempre lo stesso, perché ormai mi basta guardare un boss per capire come muovermi e dove posizionarmi. Beninteso, alle volte mi sbaglio e muoio istantaneamente, ma spesse volte c'azzecco.

Anche anche sebbene la trama lo giustifichi, ritrovarmi nel terzo capitolo gli stessi mob del primo, anche no. E poi, alla fine, le meccaniche sono sempre le stesse, al netto delle marginali modifiche introdotte ogni volta. Ed è riflettendo che avrei preferito giocare Bloodborne 2 piuttosto che la seconda espansione di Dark Souls 3, che mi sono approcciato alla prova di The Ringed City, secondo e ultimo DLC.

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L'occasione per provarlo l'ha offerta il Winter Level Up, l'evento organizzato da Bandai Namco per presentare la propria lineup primavera/estate. O forse anche autunno, pensando al "late 2017" di Project Cars 2. I soli 30 minuti che ci sono stati concessi mi proibiscono di scrivere un articolo dall'alto peso specifico che non sconfini nel fan service. Ma il video che vedete qui sopra, un montaggio delle fasi mostrateci durante la beta, ben riassume l'esperienza maturata all'hotel Laponia di Aridsjaur (ripetetelo tre volte di fila, se ci riuscite).

Riassume però anche i motivi dietro la crisi di cui scrivevo in apertura. Appena scesa la scalinata del falò, girando a sinistra mi sono trovato a combattere con un mostro enorme e letale, armato di spada. Superati i primi istanti in cui sono rimasto ad ammirarne le fattezze, ho applicato la stesse routine con cui affronto da anni mostri di quel tipo, e abbatterlo è stato semplice.

Più originali invece i maghi scheletrici, che generavano infinite mostruosità striscianti. Uccidendoli abbiamo posto fine all'orda ma poco più avanti, superati due cavalieri, sono entrato in una serie di stanze da cui sono dovuto fuggire, perché lo spawn sembrava infinito. Avessi avuto più tempo a disposizione avrei esplorato meglio l'area ma volevo vedere del gioco più che potevo, quindi me ne sono tornato da dov'ero venuto.

The Ringed City offrirà anche nuove magie per la piromanzia.

Anche i due cavalieri, uno armato di lancia, l'altro spada e scudo, che s'incontrano provando a prendere quell'oggetto scintillante lì, proprio in fondo a quello spuntone di roccia affacciato sul nulla, non hanno offerto una sfida particolare. Nel senso: come al solito non danno il tempo di respirare, men che meno di pensare, ma i loro pattern di attacco sono quelli visti e rivisti in anni di militanza videoludica.

Se proprio vogliamo cercare una novità, dobbiamo tornare indietro di qualche decina di metri rispetto ai due cavalieri, dove incontriamo una specie di angelo sospeso nel nulla che spara devastanti raggi laser dai quali non resta che scappare. Più avanti si troverà una creatura insolita, una specie di verme gigante: uccidendolo scomparirà anche l'angelo, quindi inizialmente non perdete tempo a cercare di ucciderlo.

Un'altra novità di The Ringed City è che si salta spesso nel vuoto, e da molto in alto, senza farsi nulla. Difficile dire se quello della discesa sia il tema portante dell'intera espansione, ma se vi sembra di trovarvi in un vicolo cieco, e sotto di voi vedete un piano d'appoggio, buttatevi giù senza paura.

Altro da dire, sostanzialmente, non c'è. Ok, non vi ho detto che le situazioni che proporrà questa espansione la rendono consigliabile a chi abbia già superato il castello di Lothric. E poi che ci saranno nuove armi, nuovi scudi e nuove armature; nuove magie, nuovi anelli; nuovi boss e nuovi NPC. E anche una nuova mappa per l'arena PvP. Ma questo forse lo immaginavate già.

Certo, non vi ho parlato di quel cavaliere armato di una spada incandescente e di uno scudo sputafiamme. O di quel boss che sembra un pipistrello demoniaco sotto steroidi. Ma nessuno di noi è riuscito a incontrarli nel poco tempo a disposizione (li potete comunque vedere nel video di gameplay).

Dark Souls 3: The Ringed City sarà disponibile il 28 marzo per PC, Xbox One e PlayStation 4. Sarà fruibile come parte del season pass o acquistabile separatamente al prezzo di 14,99 euro. Il 21 aprile uscirà invece Dark Souls 3: The Fire Fades Edition, che oltre a The Ringed City includerà anche la precedente espansione, Ashes of Ariandel.

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Stando a quanto ho visto, The Ringed City conferma il mio giudizio su Dark Souls 3. Ormai la serie ha perso il suo spunto iniziale ed è un bene che Hidetaka Miyazaki voglia terminarla con questo terzo capitolo. Non voglio vederle fare la stessa fine di altri franchise, trasformati dalla serializzazione in morti viventi che si trascinano ogni anno tra gli scaffali dei negozi.

Dark Souls merita di meglio. Il nostro amore nei suoi confronti, merita di meglio. Eppure sono uscito dai 30 minuti della mia prova con la voglia di reinstallare il gioco e stavolta finirlo. L'amore è bello se è litigarello, dicono.