Dark Souls su Switch è current gen con la grafica di scorsa generazione - analisi tecnica
Le performance più fluide, la risoluzione migliorata e la modalità portatile, però, la rendono un'ottima alternativa.
Lo ammettiamo, ciò che stiamo per dirvi non è esattamente quello che ci aspettavamo! In breve, Dark Souls per Switch ha molte più cose in comune con il gioco originale di From Software uscito sulle console di scorsa generazione, rispetto alle versioni rimasterizzate uscite qualche mese fa. Il titolo, sulla portatile di Nintendo, è privo di tutte le rifiniture grafiche viste nelle versioni PS4, Xbox One e PC e, in fondo, si tratta dello stesso gioco che avete potuto giocare nel 2011. C'è qualche piccola miglioria, comunque, come un frame-rate più fluido, una risoluzione di rendering maggiore ed è possibile partecipare in partite online fino a 6 giocatori. Su Switch, il gioco riesce comunque a impressionare anche grazie al fatto che, adesso, è possibile giocarlo dove e quando si vuole. Quest'ultima è una feature importante che rende questa versione unica nel suo genere ed è, in fin dei conti, il motivo principale per considerarne l'acquisto.
L'idea che la versione Switch fosse basata su quella uscita sulle console di scorsa generazione è emersa quando è stato annunciato il peso del gioco. Dark Souls sull'ibrida di Nintendo occupa solo 3.9GB di spazio, al contrario dei 7.5GB necessari per l'installazione su PS4 e Xbox One. Si tratta delle stesse dimensioni delle edizioni originali per PS3 e Xbox 360, un elemento che aiuta a inserire il gioco nelle cartucce a bassa capienza di Nintendo. Virtuos, il team responsabile di questa remaster, ha anche optato per mantenere le texture, gli shader e gli effetti originali, un fattore che ha sicuramente contribuito a mantenere il peso del software nello stesso range dell'originale. A confronto diretto con la versione per Xbox 360, è chiaro che c'è davvero molto poco che separa le due release in termini di impatto grafico. Se state cercando l'esperienza autentica di Dark Souls, quella che è stata presentata anni fa, questa è la versione che fa per voi.
Data la natura più moderna della console, tuttavia, il porting su Switch gode di una risoluzione maggiore a 1920x1080, quando collegata alla TV. La versione originale per 360, invece, renderizzava il gioco nativamente a 1024x720 rendendo quella per Switch più simile alle controparti per PS4 e Xbox One, sotto questo punto di vista. C'è da dire, però, che per quanto il gioco giri al massimo della risoluzione in gran parte delle sezioni nel Borgo dei Non Morti senza problemi, nelle aree successive, molto più impegnative sotto l'aspetto dell'impiego della scheda grafica, la versione per Switch modifica dinamicamente la sua risoluzione. Durante i nostri test, il dato più basso che abbiamo potuto rilevare è stato nella zona di Bacino Radiceoscura con la sua area boschiva sommersa dalle nebbie che costringe il gioco a girare ad una risoluzione costante di 1600x900. Per dirlo in modo semplice, ci sono due risoluzioni quando la console è collegata alla TV: 900p e 1080p, con il pixel count che varia dinamicamente in base alla scena. È molto diversa dalle release per PS4 e Xbox One sotto questo punto di vista e la qualità delle immagini, inevitabilmente, compie un passo indietro. Se guardate attentamente sarà facile notare il cambiamento.
Curiosamente, giocare in modalità portatile si traduce in un'esperienza più consistente, in qualche modo, senza downgrade grafici rispetto alla versione collegata alla TV in termini di asset, effetti e fisica. La risoluzione, comunque, cambia. Switch renderizza il gioco a 1280x720 nativi in modo da adattarsi al display della portatile. Il risultato appare nitido e supera, anche in questo caso, la risoluzione delle release sulle piattaforme di scorsa generazione con i suoi 1024x720 pixel sub-nativi. Non c'è nemmeno alcun tipo di scaling dinamico della risoluzione. Il Bacino Radiceoscura, la zona che ha visto il calo di pixel in modalità docked, opera tranquillamente a 720p senza alcuna perdita di fedeltà visiva e lo stesso vale per le boss battle più impegnative.
Il compromesso principale, però, è che si tratta delle stesse feature grafiche viste sulle console di scorsa generazione, nonostante Switch sia dotata di una GPU molto più moderna. Non c'è alcuna traccia del sistema di illuminazione rivisitato visto in Dark Souls Remastered sulle altre piattaforme, il che significa che i riflessi e le texture sono esattamente le stesse viste nell'originale per Xbox 360. I falò non proiettano la luce attraverso le porte, al contrario di quanto accade su PS4 e One. D'altra parte, comunque, se non aveste gradito i cambiamenti apportati all'illuminazione, su Switch avrete un'esperienza molto più simile all'originale, con una risoluzione maggiore e performance migliorate.
Ci sono, ad ogni modo, anche altri aspetti mancanti che rappresentavano un netto miglioramento sulle altre piattaforme di corrente generazione. Switch non presenta, ad esempio, le texture animate per l'erba che appaiono statiche proprio come nelle versioni di scorsa generazione. Anche il motion blur è completamente assente e la cosa migliore che potete ottenere è una scia che accentua il movimento dell'arma quando premete il tasto di attacco. Ovviamente, anche l'effetto volumetrico della nebbia visto nella remaster su PS4 è stato rimpiazzato dall'effetto standard su Switch. Si tratta davvero di una questione di preferenze: l'esperienza offerta dalla Remastered completa presenta un look più raffinato ma quella su Switch offre un effetto molto più simile all'originale.
Nonostante Dark Souls su Switch si presenti come una versione 'leggermente potenziata di quella last-gen', ci sono un paio di aspetti in cui l'edizione per Xbox 360 e PS3 è qualitativamente superiore rispetto a questo nuovo porting. Gli effetti alfa, ad esempio, hanno subito un calo di risoluzione fino a circa 400p, notabile soprattutto negli effetti del fuoco della viverna rossa sul ponte. Si tratta di un passo indietro non indifferente rispetto alla versione PS4 e, addirittura, Xbox 360 riusciva a produrre effetti di migliore qualità. Allo stesso modo, gli shader del fuoco nella boss battle di Quelaag sono stati cambiati totalmente: è un effetto simile alla versione per 360 ma ha una nebbia a bassa qualità tutto intorno.
Gli effetti e gli shader sono inferiori nella versione Switch e questo si nota parecchio sul grande schermo. L'esperienza portatile, invece, nasconde meglio l'assenza di molti di essi e risulta preferibile, sotto questo punto di vista. Ci sono anche alcune anomalie interessanti che mostrano che la versione di Switch ha molto in comune con le altre versioni current gen. Né PS4 né Xbox One, infatti, producono un effetto lens flare al primo incontro con il drago. La console Nintendo, oltre a questo, non esegue il rendering della luna nel cielo durante la grande battaglia contro il lupo Sif, una peculiarità vista anche nelle versioni PS4 Pro e Xbox One X. Non è niente di troppo preoccupante ma sono piccoli abbellimenti che a quei tempi erano mancati e mancano ancora oggi.
Ci sono anche alcune strane scelte di design su Switch. Particolarmente inusuale è il fatto che i tasti A e B hanno una funzione invertita per confermare e annullare una decisione. Questo significa che vi troverete ad usare B per confermare e A per tornare indietro in qualsiasi menu di gioco mentre altri elementi come l'inserimento del nome del vostro personaggio richiedono l'esatto opposto. Crea davvero confusione. Ad ogni modo, ci spieghiamo questa decisione perché serve a mantenere la posizione dei pulsanti simile alle altre versioni di Dark Souls. Se immaginate di avere in mano un Dual Shock o un pad per 360, vi renderete conto che i menu sono mappati nello stesso identico modo. Su Switch, però, risulta incoerente con il modo in cui tutti gli altri giochi funzionano e anche con il sistema operativo stesso.
Dopodiché c'è la qualità audio. Il comparto sonoro compie un netto passo indietro in termini di nitidezza su Switch, soprattutto quando si ascoltano voci o strumentali delicate. Il filmato iniziale mostra come la qualità delle voci dovrebbe apparire ma, una volta che passiamo all'azione di gioco, una compressione aggressiva fa sentire la sua presenza facendo udire le voci in modo ovattato. Anche le versioni di scorsa generazione hanno una qualità audio molto maggiore rispetto a quella di Switch, nonostante il file di installazione simile di 4GB.
Nonostante la presenza di qualche lato negativo, ce n'è anche uno chiaramente positivo: il frame-rate. Switch punta ad un target di 30fps con v-sync attivo e riesce a raggiungere quell'obiettivo per quasi tutta la durata del gioco. Di conseguenza, si tratta di un grosso passo avanti rispetto a Xbox 360 e PS3. Con un breve tour della Città Infame ci si può rendere conto che Switch riesce a gestire bene una delle aree più famose del gioco con solo qualche occasionale singhiozzo, al contrario del range tra i 10 e i 20 fps visto sulle vecchie console. Non è perfetto ma, sicuramente, rimane per più tempo sui 30fps durante il gameplay.
Il secondo punto qui riguarda il frame-pacing. Forse avremmo dovuto prevederlo ma il limite a 30fps, qui, ha un problema e causa letture di frame-time tra 16.7ms, 33ms e 50ms quando, invece, dovrebbe presentarsi con un 33.3ms costante. I fan di Dark Souls conosceranno fin troppo bene la brutta sensazione del movimento della telecamera che otteniamo come risultato. È un problema che il gioco presenta su Xbox 360 e PS3 e lo abbiamo visto anche su Bloodborne e Dark Souls 3 sui sistemi attuali. È un peccato che l'approccio del motore al limite dei 30fps sia rimasto invariato e, persino con Virtuos al timone, mostri ancora questo problema tecnico.
Ovviamente, confrontare Switch con i rivali attuali come PS4 e Xbox One non lo fa brillare alla luce migliore. Sapevamo che sarebbe stata un'esperienza di 30 fps rispetto ai 60fps dei sistemi di fascia più alta ed è chiaro quale sia la versione da scegliere per la migliore esperienza complessiva in ambito console. Eppure, a modo suo, è un'edizione rispettabile, in generale. Durante le prove di stress nella Città Infame e, in seguito, nella battaglia con il boss Sif, si riscontrano alcuni problemi con i 60 fps su PS4 e Xbox One mentre Switch sembra essere solo leggermente in calo rispetto al target di 30fps. Detto questo, nei segmenti di gameplay più intenso, Switch non riesce a tenere sempre i 30fps fissi. I Virtuos hanno provato a limitare questo fenomeno sul nascere con effetti meno complessi, shader meno dettagliati e con lo scaling dinamico della risoluzione, ma gli elementi più pesanti del gioco causano ancora grossi cali. La presenza di troppi effetti di fuoco durante la lotta con Quelaag, ad esempio, lo avvicinano alla linea di 20 fps. Nel complesso, tuttavia, le prestazioni di Switch sono ancora di gran lunga superiori alle console di scorsa generazione, che potevano raggiungere addirittura un framerate a singola cifra, nelle zone peggiori.
Anche in modalità portatile il gioco risulta ampiamente godibile. Il target a 30fps si traduce in un'esperienza consistente quando si esplora Lordran, al netto di qualche piccolo problema di frame-pacing. Sfortunatamente ci sono cali più frequenti intorno ai 20fps, in modalità portatile e il getto di fuoco delle viverne o gli shader della lava di Queelag causano riduzioni del frame-rate più pesanti rispetto alla modalità docked. Si possono raggiungere i 20fps in questi casi ma, in tutte le altre zone, i 30fps sono quasi sempre garantiti. Non è un compromesso debilitante per l'esperienza generale anche se risulta chiaro che la diminuzione della risoluzione a 720p nativi non basti a compensare la frequenza di clock minore della GPU in modalità portatile. Tutto questo solleva una domanda sul fatto che l'introduzione di un sistema di risoluzione dinamico, qui, potrebbe dare alla GPU un po' di spazio di manovra extra. Indipendentemente da ciò, Dark Souls funziona ancora perfettamente come esperienza portatile: le prestazioni possono oscillare tra 20-30 fps in sezioni più impegnative ma non è una differenza radicale nella maggior parte dei casi.
La versione per Switch di Dark Souls è un misto di lati positivi e negativi ma, in definitiva, stiamo parlando di un successo. Il difetto principale dell'intero pacchetto è, sicuramente, la cattiva qualità audio che spicca ulteriormente se deciderete di giocarci con le cuffie. D'altra parte, comunque, gli utenti dovrebbero approcciarsi a questa edizione sapendo di trovarsi tra le mani un'esperienza molto simile a quella originale su Xbox 360 e PS3, modificata per girare con un frame-rate più solido a 30fps e con una risoluzione maggiore. È difficile contestare l'approccio che Virtuos ha assunto in questo senso, tenendo presente che è la prima versione progettata anche per il gioco portatile. Dark Souls Remastered su Switch non è perfetto, quindi, ma anche così risulta più bello da giocare sulla console ibrida di Nintendo, rispetto all'originale del 2011.