Darksiders II
Dopo Guerra, è tempo di Morte.
Si può dire che l'imitazione sia la forma più sincera d'imitazione e in questo senso Darksiders è un gioco che non fa mistero degli spunti presi a piene mani dai migliori esponenti del genere quali God of War, Dante's Inferno ed Heavenly Sword, non solo nel sistema di combattimento ma anche negli elementi di gameplay più semplici come gli enigmi che separano le sezioni di combattimento.
La conferma l'abbiamo avuta subito con il classico uso della luce: una gemma e uno specchio in mano a una statua da pilotare nella direzione giusta, e anche i fan di Resident Evil apprezzeranno sicuramente.
Quello che ha colpito maggiormente di Darksiders 2 nei primi minuti è stata la notevole componente RPG: se il primo capitolo della serie si ispirava sicuramente ad alcuni aspetti di Zelda, in questo caso sono gli echi di World of Warcraft a farla da padroni.
Quando il nostro protagonista è finalmente emerso sulla piattaforma principale del piano abissale, ci siamo subito accorti che si tratta dell'hub del gioco da cui è possibile accedere alle cittadine che compongono le varie zone. Qui si può rivendere il loot acquisito con l'uccisione dei mob e, soprattutto, prendere le quest.
La zona successiva su cui si è soffermata l'attenzione del pubblico è stata quella di un'arena colossale in cui le anime dei defunti agli ordini del nostro arcinemico si sono radunate per ottenere il diritto di sopravvivere in questo aldilà combattendo contro i malcapitati che si presentano.
Death è proprio uno di questi e la carneficina che nel giro di pochi secondi è stato capace di organizzare, si è rivelata degna dei migliori hack 'n' slash degli ultimi tempi, in alcuni frangenti forse a un livello di ultraviolenza ancora superiore. Non solo per la spettacolarità dei movimenti messi in mostra dal protagonista ma anche per le tecniche di combattimento che il giocatore deve mettere in pratica nel momento in cui la situazione si fa critica.
Anche se la demo è stata giocata al livello di difficoltà normale, in Darksiders 2 non è solo questione di far attraversare a Death (o Morte, nella versione italiana) livelli pieni di nemici da triturare senza sosta, ma anche di farlo con cognizione di causa, cercando di adattare le mosse giuste alla situazione contingente.
Affondi, fendenti, rotazioni che singolarmente rappresentano una minaccia per pochi, possono essere concatenate in combinazioni sempre più devastanti che arrivano ad avere effetti assolutamente spettacolari su gruppi di nemici. Gli estimatori del primo capitolo noteranno immediatamente che il combattimento è stato notevolmente velocizzato e questo si capisce dalla velocità delle animazioni che rendono gli scontri molto più fluidi nonostante la frenesia.
Non solo quello che si vede è di notevole qualità ma anche quello che si sente nel momento in cui le lame di Death entrano in azione, contribuisce a spezzare la monotonia della carneficina (!), con una serie di effetti di grande impatto scenico: carne affettata, ossa spezzate e budella schizzate sono da sagra della salsiccia, ma condite dal giusto numero di urla, effetti di lama e arti che rotolano a destra e a manca, che dona al lavoro di coltello la giusta atmosfera.