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Darwinia+

L’evoluzione del retrogaming.

Attenzione, però. Darwinia non è uno sparatutto. Ma nemmeno un RTS, nonostante i piazzamenti strategici dei poveri Darwiniani rappresentino una parte importante del gameplay. Il suo essere una sorta di cross-over di generi ci porta a lodare il lavoro fatto da Introversion, soprattutto a livello di bilanciamento di elementi più o meno identificabili in questa o quella categoria di giochi.

Sono passati cinque anni dalla sua prima apparizione e questo lasso di tempo ha permesso al team di sviluppo di introdurre nuove abilità, di rifinire i menù di gioco, di introdurre tutta una serie di statistiche che ci danno un’idea generale e particolare di come sta procedendo la nostra avventura.

Ogni livello rappresenta una discreta sfida. Il virus, seppur virtuale, agisce come un vero e proprio attacco virale: se ne manchiamo anche un piccolo pezzo, vedremo la mappa riempirsi minacciosamente di mostruosità da fare fuori, dovremo sopportare un virus che si duplica e triplica in un batter d’occhio, mettendo a dura prova i nostri riflessi.

Una delle caratteristiche più rilevanti della versione 360 è la nitidezza garantita dall’uso della grafica in alta definizione.

Darwinia rappresenta soltanto la metà dell’intera storia, perché c’è tutto il mondo della modalità Multiwinia da scoprire. Si tratta della parte online del gioco che è praticamente identica alla versione per PC (le stesse modalità di gioco, identiche mappe) anche se, nel caso del multiplayer, il sistema di controllo non dà gli stessi risultati in termini di efficienza rispetto alla campagna in singolo, a causa di una maggiore velocità di gioco.

Sul PC era stato realizzato come titolo a parte, mentre sul Live Arcade Multiwinia fa parte del gioco stesso, con una media di partite lampo impressionante, anche se può capitare di affrontare match che durano oltre 15 minuti.

La connessione tra queste due metà è più visiva che concettuale. Si combatte dall’inizio alla fine e gli elementi del single player vengono riproposti come bonus per le partite online, con i virus che si trasformano in armi letali con cui fronteggiare la tribù rivale di Darwiniani.

Darwinia e Multiwinia, due facce della stessa medaglia che si dividono in egual misura i dodici Achievement previsti dal gioco.

Oltretutto il multiplayer è dannatamente difficile. Mentre giocando da soli abbiamo il tempo di fermarci a riflettere sulla nostra prossima mossa, i match online non permettono di ragionare più di tanto. I nemici piombano addosso da tutti gli angoli dello schermo e c’è costante bisogno di muovere le truppe di Darwiniani in una molteplicità di direzioni, cosa che toglie spesso lucidità.

Coloro che hanno già sperimentato Darwinia e Multiwinia sul PC non troveranno niente di nuovo, quindi difficilmente saranno incentivati a spendere ben 1200 Microsoft Points per il download. Si tratta dello stesso identico gioco, con un’interfaccia più rifinita e adattata al mondo console. Chi invece non lo conosce, troverà molti spunti interessanti di gameplay in quello che è a tutti gli effetti un mix tra arcade, strategia e avventura.

Introversion ha fatto, dunque, un buon lavoro, soprattutto nel limitare i danni nel passaggio dal mouse al joypad e nel garantire al gioco la stessa dose di personalità apprezzata nell’originale per PC.

8 / 10