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de Blob 2

Ridiamo un po’ di colore al nostro mondo.

Quella di De Blob è una storia interessante. Lanciato nel settembre del 2008 per Wii da THQ, il puzzle-platform sviluppato da Blue Tongue ha ottenuto un buon successo di critica senza però strappare applausi a scena aperta. La media voto su Metacritics è stata infatti dell'82%, un valore che come sappiamo è valido ma non sottende un capolavoro.

Le vendite invece parlano di circa 830.000 copie, una cifra rispettabile per un titolo che probabilmente non sarà costato molto in sviluppo, ma che anche in questo caso non fa gridare al miracolo.

Insomma, diciamola tutta: quello di De Blob è un franchise che aveva tutte le carte in regola per finire accantonato in quel dimenticatoio videoludico in cui risiedono quei prodotti senza infamia e senza lode che sfrecciano ogni anno sotto i nostri occhi senza destare troppi clamori.

Eppure, sorprendentemente, THQ pare puntare su questo marchio con una certa decisione, se è vero che durante la prima giornata newyorkese di presentazioni il tempo che ho avuto a disposizione per provare il seguito, De Blob 2, è stato di poco inferiore a quello che ho potuto dedicare a Red Faction Armageddon.

100 gocce basteranno per 'caricare' il nostro Blob e riempire di colore la città.

Se si leggono le recensioni del primo capitolo della serie, i titoli cui è stata accostata la produzione di THQ sono nomi noti ma molto distanti tra loro. Katamari Damacy, Jet Set radio e Rayman Raving Rabbids paiono infatti abbinamenti alquanto disparati di una critica concorde però nel sottolineare come a una certa originalità nel concept non si sia accompagnata altrettanta varietà nel gameplay. Già, a questo punto si domanderanno alcuni di voi, ma che gioco è questo De Blob?

Anche in questo caso, come nel precedente episodio, ci troveremo a comandare il buffo protagonista del gioco, un blob (per l'appunto), capace di impregnarsi dei colori sparsi per i livelli coi quali ridare vita a un mondo stinto da un buffo tiranno che ha voluto togliere la gioia del cromatismo alle terre da lui controllate.

Quello della restituzione del colore è un tema senz'altro caro al mondo dei videogiochi, e che solo di recente ha avuto nel Prince of Persia del 2008 uno dei suoi massimi esponenti. Chiaramente questa volta le atmosfere saranno senz'altro meno seriose di quelle che ci hanno fatto vivere due anni fa il principe e la sua fidata Elika, e il divertimento non mancherà di certo.

Una volta infatti che avremo fatto assorbire al nostro paffuto protagonista 100 gocce di colore, dovremo andare in giro per i livelli a colorare tutto ciò che troveremo, come ad esempio case, alberi, cittadini, ecc. Ogni cosa che tingeremo ci costerà una goccia di inchiostro, il che farà rimpicciolire la nostra controparte su schermo.

In alcuni casi dovremo anche affrontare delle guardie della INKT Corporation (così si chiamano i "cattivi" del gioco), e in tal caso ogni attacco andato a segno ci costerà 5 gocce di inchiostro. Altre azioni invece, come lo sfondamento di oggetti od ostacoli, ne costeranno addirittura 80, il che ci porterà a dovere pianificare un minimo le nostre azioni senza andare in giro e verniciare indiscriminatamente il mondo di gioco e i nostri avversari.

Appuntamento al 22 febbraio.