de Blob
de Lizioso.
Mentre i primi schemi di de Blob danno l'impressione di niente più di una piacevole e leggera distrazione, la seconda metà del gioco si dimostra come qualcosa di radicalmente diverso. Non soltanto troveremo lungo il nostro cammino ostacoli sempre più difficili da aggirare (dai pavimenti elettrificati ai liquidi tossici, passando per pannelli fiammeggianti, pattuglie di polizia, carri armati e chi più ne ha più ne metta...), ma il level design progressivamente più intricato unito a sfide ogni volta più complesse renderanno il gioco un valido test per mettere alla prova le nostre abilità. Si passa insomma dal passeggiare in maniera rilassata per i livelli ad un vero e proprio lottare per arrivare alla pozza finale con abbastanza secondi a disposizione. E visto che le vite a disposizione non sono infinite, non è comunque nemmeno così scontato riuscire a completare il tutto.
Inevitabilmente, alcuni leggeri difetti all'inizio a malapena notati finiscono per acquisire un peso specifico maggiore nei momenti più delicati, e diventa così abbastanza naturale -quando le cose non vanno come vorremmo- porsi qualche domanda in merito ad un paio di scelte di design discutibili. L'osservazione principale riguarda il motivo per cui la fondamentale meccanica del salto sia stata associata al movimento all'insù del Wiimote: durante le prime fasi di gioco questo tipo di dinamica conferisce al tutto un piacevole feeling tattile, ma quando l'imperfetta natura del motion control implica salti errati o addirittura mancati e frustranti scarpinate per ritornare al punto di partenza la situazione si fa assai meno conciliante.
Una semplicissima opzione di riconfigurazione dei tasti avrebbe potuto ovviare il problema senza difficoltà alcuna, ma tant'è. Ed è un peccato, perché si tratterebbe di un difetto da poco in senso assoluto, ma in un titolo che pone un'enfasi così significativa sulla precisione dei salti la cosa si fa sentire.
Un altro aspetto "delicato" di de Blob è la telecamera, che presenta la fastidiosa tendenza a girare attorno al nostro alter ego in modo convulso, aiutandoci ben poco nelle situazioni più complicate. Teoricamente premendo il tasto C si dovrebbe riportare la visuale alle spalle del carismatico protagonista, eppure il reset non è affidabile come dovrebbe. Ancora una volta, nei momenti più difficili il gioco dovrebbe venirci incontro offrendoci il miglior angolo visivo possibile, ma la verità nuda e cruda è che in pratica questo non accade.
Approfittando di questa cavillosissima ed impietosa analisi al microscopio, potremmo ulteriormente aggiungere che il titolo THQ tende ad essere -in qualche circostanza- un po' oscuro per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere nel corso dei livelli. Troppo spesso infatti vi bloccherete perché il gioco non si rivelerà semplicemente in grado di indicarvi la direzione corretta da seguire. Potreste ad esempio pensare che per sbloccare un cancello vi basti accumulare un tot di punti, quando in realtà la chiave di tutto sta nel completare alcune sfide chiave. In rare occasioni inoltre intere parti del livello risulteranno off-limits a meno che non vengano precedentemente portate a termine alcune sfide -ma, misteriosamente, la cosa non viene mai spiegata al giocatore. Procedendo a tentativi scoprirete che alcune missioni saranno obbligatorie, ma non saprete a priori quali.
Dopo aver letto tutto ciò, potreste aspettarvi un punteggio più basso, tuttavia siamo del parere che il voto vada tenuto alto per i tantissimi lati ampiamente positivi di de Blob. E' una rinvigorente boccata d'aria fresca giocare ad un gioco così su Wii -anche se è lecito osservare che potrebbe funzionare ugualmente bene su qualsiasi altra piattaforma. Il gioco è assolutamente splendido a livello tecnico, con quello che potrebbe essere forse lo stile artistico più intrigante visto ad oggi su Wii. Il modo in cui de Blob interagisce fisicamente con il mondo attorno a lui è davvero soddisfacente: si schiaccia contro gli oggetti, macchia l'ambiente con il colore puro e lascia scie di vernice dietro di sé. Come puro showcase grafico, è difficile pensare ad altri giochi così ben realizzati sulla console Nintendo: credetemi è davvero qualcosa di così valido -e gli screenshot di certo non rendono giustizia alcuna a questo spettacolo vero e proprio.
Ugualmente impressionante è il gameplay alla base del titolo, con un'immediatezza peculiare che lo rende incredibilmente pick up and play, mantenendo però al tempo stesso una profondità adeguatissima e un ritmo impeccabile. Usando alcuni semplici principi della teoria del colore e applicandoli a meccaniche da platform pure relativamente basilari, gli studenti di Utrecht che hanno inventato il concept alla base di de Blob hanno trovato quasi per caso uno stile di gioco tutto nuovo. E il fatto che i ragazzi di Blue Tongue siano riusciti ad ampliare l'idea con contanta classe e arte è qualcosa che merita di essere celebrato. Il level design è sempre entusiasmante: a piccole dosi, c'è un non so che di straordinariamente rilassante nel rotolare e colorare di tutto. Sembra un altro caso di quei giochi in cui si deve sistemare e allo stesso tempo devastare ogni cosa, quindi se siete benedetti (o maledetti, dipende dai punti di vista) dal gene ossessivo-compulsivo vi sentirete a casa vostra con de Blob.
Vale anche la pena di menzionare il fatto che Blue Tongue sia riuscita ad infilare qualche divertente modalità multiplayer (offline) nella sua ultima fatica. Adatte fino a 4 giocatori, troviamo Paint Match, in cui lo scopo è quello di dipingere la maggior parte del livello entro un certo tempo limite, Blob in Fuga, in cui soltanto un Blob può colorare mentre gli altri lo inseguono e cercano di colpirlo per diventare a loro volta i "macchiaioli", e Blob Race, vale a dire una gara di velocità all'ultimo check point. Nessuna di queste modalità è particolarmente profonda o entusiasmante a lungo termine, ma per qualche sessione possono rappresentare un piacevole diversivo.
Probabilmente la cosa migliore e allo stesso tempo peggiore di de Blob è che il gioco porta metaforicamente con sé -e pure a caratteri cubitali- l'etichetta di "destinato a diventare un cult". Non si tratta certo del primo titolo in assoluto a mixare platform e puzzle game, eppure il fatto che riesca a farlo in una maniera così intelligente, adorabile e colma di stile lo rende un prodotto che ci sentiamo di raccomandare caldamente a chiunque sia alla disperata ricerca di un gioco per Wii "con le palle". In tutta onestà, alcuni difetti nel sistema di contollo e nella gestione della visuale pesano parzialmente nella valutazione globale, ma non in maniera tale da farvi desistere dall'acquisto di questo eccellente ed originalissimo videogame.