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Dead or Alive 5: Last Round - prova

Le poppute lottatrici arrivano su next-gen!

La scarsità di picchiaduro sulle console della nuova generazione che più tanto nuova non è, si fa sentire. Non ci sono molte offerte per gli appassionati del genere; sia PlayStation 4 che Xbox One non hanno ancora una libreria completa e il giocatore desideroso di menare virtualmente le mani potrebbe finire in fretta le opzioni a sua disposizione. Le cose, però, sembra siano sulla strada del cambiamento per questo 2015, visto che già da febbraio inizieranno le uscite, con un paio di titoli a contendersi il mese più corto dell'anno.

Il primo ad uscire sarà proprio Dead or Alive 5: Last Round, riedizione del quinto capitolo della serie pensata per portare sulle due ammiraglie di Sony e Microsoft le morbide fattezze delle lottatrici Tecmo Koei, anche se ricordiamo subito che non mancheranno le versioni Xbox 360, PlayStation 3 e PC, disponibili però soltanto tramite distribuzione digitale, il tutto a partire dal prossimo 20 febbraio. Esattamente una settimana dopo sarà la volta di Dragon Ball: Xenoverse, altro esordio su next-gen, questa volta però di una serie Bandai Namco.

Gli appassionati di picchiaduro dovranno dunque decidere a chi assegnare l'obolo, facendosi orientare chiaramente da preferenze che faranno pendere l'ago della bilancia verso una delle due offerte ben diverse tra loro. In queste righe vi parleremo delle soffici combattenti del titolo sviluppato dal Team Ninja, dopo averle incontrate negli uffici milanesi di Halifax, il distributore tricolore del gioco. E anticipiamo fin da subito che non è che ci siano grosse novità rispetto a quanto dettagliato nella nostra recensione di Dead or Alive 5. Il gioco, in fin dei conti, è fondamentalmente quello, e i contenuti aggiuntivi non sono neanche poi tanti se si vanno a spulciare i vari documenti che accompagnano l'arrivo del titolo.

Honoka, la nuova lottatrice, detiene il record per il petto più abbondante: ben 99 centimetri di circonferenza!

Chiaramente non possiamo aspettarci innovazioni sul fronte di un gameplay che, ancora una volta, si dimostra accessibile senza per questo essere semplicistico, e risulta piacevole da padroneggiare dopo un minimo d'allenamento col sistema di combo, prese e parate. La serie di Dead or Alive sembra perfetta per quel giocatore che cerchi un minimo di complessità senza però raggiungere gli esponenti più ostici del genere, puntando ad un titolo dal gameplay non troppo rapido e nel quale le mosse sono caratterizzate da animazioni che ne suggeriscono l'esito fin dai primi frame, permettendo così a più attenti di studiare le contromosse appropriate.

Questo fattore fa sì che anche due giocatori alle prime armi, con un minimo di impegno, possano dare vita a scontri intriganti e combattuti, resi gustosi dal continuo susseguirsi di prese e parate spettacolari che solo raramente sono in grado di mettere all'angolo uno dei contendenti, immobilizzandolo sotto una tempesta di cazzotti e calci. Certo, lo spamming è sempre in agguato nell'approccio del novellino, ma non ci vuole molto a capire come contrastarlo e trasformare la sicumera del nuovo arrivato in una consapevole sensazione d'inferiorità.

Niente di nuovo per quanto riguarda la lotta, dunque, e anche le novità sul fronte dei contenuti scarseggiano. Dead or Alive 5: Last Round offre giusto un paio di nuovi combattenti e due arene inedite dove suonarsele, ben poco per giustificare l'acquisto nel caso si fosse già spulciato a dovere l'originale ma quanto basta per rinfrescare il pacchetto per chi invece avesse aspettato la next-gen per tornare sul ring di Tecmo Koei.

Raidou, il boss finale del titolo originale, torna in versione giocabile. I suoi attacchi sono potenti e massicci.

Arrivano dunque Raidou (il boss del gioco originale che ora possiamo impersonare) e la scolaretta Honoka, unica vera novità, una lottatrice che però non offre uno stile di combattimento originale limitandosi a proporre un miscuglio (tecnicamente pulito ma non particolarmente forte vista la corporatura della giovane) chiamato "Honoka Fu". Le differenze tra i due sono evidenti, con Raidou a menare più pesantemente complice anche la componente robotica, ed Honoka a puntare maggiormente sulla velocità e precisione d'esecuzione. Nessuno dei due coglierà però di sorpresa gli appassionati della serie, che si sentiranno rapidamente a casa.

Anche le due nuove arene non sono poi così nuove: Crimson fa il suo ritorno in versione ripulita da Dead or Alive 2, mentre Danger Zone ha le radici addirittura nel primo capitolo della serie, ed è sempre un piacere da giocare per la spettacolarità dei voli nel vuoto e il valore aggiunto garantito dalla pavimentazione esplosiva. A voler cercare qualche altro segno del passaggio alla nuova generazione di console potremmo citare una conversione pulita ma senza guizzi, che si limita a dare una spolverata a quanto già visto su Xbox 360 e PlayStation 3 senza rinnovare sul fronte di poligoni e texture, che infatti tradiscono l'età del codice originale.

Da ultimo una menzione particolare va alla versione PlayStation 4, che permetterà ai giocatori di sfruttare i sensori di movimento contenuti nel DualShock per agitare le morbide forme delle lottatrici, proprio come succedeva con PS3. Una possibilità che da un lato fa sorridere ma dall'altro lascia perplessi, e infine si giustifica con il passepartout di questi casi: "sono giapponesi, che ci vuoi fare."

Lo sviluppo ad opera del Team Ninja garantisce la presenza di Hayabusa da Ninja Gaiden.

Dead or Alive: Last Round propone dunque, con poche e tutto sommato trascurabili aggiunte, il titolo che abbiamo già conosciuto nel 2012, rivestito di una maggiore pulizia dell'immagine. E l'impressione è che l'operazione di Tecmo Koei abbia tra i punti cardine della propria strategia le debolezze di una lineup next-gen che ancora non è capace di soddisfare completamente l'appassionato.

Per scoprire se il gioco Team Ninja riuscirà a conquistare gli appassionati non possiamo che rimandare l'appuntamento, sempre su queste pagine, alla recensione del codice completo, sebbene l'impressione sia che chi già avesse spolpato Dead or Alive 5 potrebbe ponderare l'acquisto solo se particolarmente affezionato alla saga.

Avatar di Alessandro Arndt Mucchi
Alessandro Arndt Mucchi: Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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Dead or Alive 5: Last Round

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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