Dead Rising 2: Case Zero
Un DLC tutto da provare.
Se, come il sottoscritto, avete sempre nutrito un forte interesse verso tutto ciò che ha a che fare con zombi, ambientazioni claustrofobiche e misteriose epidemie, il primo Dead Rising vi avrà senz’altro regalato incredibili emozioni e, più in generale, un’esperienza all’insegna del massimo divertimento.
Come ben sapete manca ormai poco all’uscita del suo diretto successore e proprio al fine di accrescere il già incredibile hype che ha colpito tutti i fan della categoria, Capcom ha pensato bene di rilasciare un intrigante DLC volto a fornire un collegamento narrativo tra i due prodotti.
Dead Rising 2: Case Zero, sviluppato in esclusiva per Xbox Live, è infatti un vero e proprio prequel di Dead Rising 2 in cui, vestendo per la prima volta nella serie i panni di Chuck Green, avremo la possibilità di familiarizzare con il nostro nuovo alter ego, scoprendo al tempo stesso qualcosa sulla sua storia e sui motivi che, tra qualche settimana, lo porteranno a immergersi nello sfavillante inferno che risponde al nome di Fortune City.
Nel corso di questa breve avventura ci ritroviamo infatti a vestire i panni di Chuck, impegnato nella disperata ricerca di una cura definitiva per sua figlia Katey, una tenera bimba purtroppo già contagiata dal terribile virus che lentamente si sta diffondendo per il territorio.
Poco dopo il loro arrivo alla piccola cittadina di Still Creek l’auto di Chuck, contenente le sue riserve di Zombrex (una cura sperimentale volta a inibire temporaneamente gli effetti del virus), viene rubata da un misterioso individuo e i due sono loro malgrado costretti a barricarsi all’interno di un edificio in attesa di trovare un altro mezzo con cui fuggire.
Da questo momento in poi l’avventura ha ufficialmente inizio, ponendo Chuck di fronte a due obiettivi ben distinti: recuperare, come detto, un altro mezzo di locomozione con cui fuggire da Still Creek, e trovare nuove scorte di Zombrex che possano prevenire la trasformazione di Katey. Semplice? Nient’affatto, perché come sempre la vostra sarà una corsa contro il tempo.
Le premesse non sono forse particolarmente originali ma l’esperienza si rivela tanto intensa quanto divertente proprio a causa di un tempo limite entro il quale completare i vari obiettivi proposti. Al di là di questo, avventurarsi fra gruppi di zombi non può che suscitare ansia e paura, così come l’eliminazione di un qualsiasi nemico non può che regalarvi un grande, grandissimo senso di soddisfazione.
Sin dai primissimi minuti di gioco le somiglianze con il primo capitolo della serie sono più che evidenti ma al tempo stesso è impossibile non accorgersi del sapiente processo di ottimizzazione messo in atto dagli sviluppatori.
Una volta usciti dal proprio rifugio ci si trova infatti di fronte a un’ormai classica orda di zombi famelici tra cui farsi strada, e sebbene questo possa portare a un senso di déjà vu tutt’altro che velato, è sufficiente lanciarsi nella mischia per capire che il detto “squadra che vince non si cambia” può essere applicato anche in ambito videoludico con ottimi risultati.