Dead Rising 3 - Reloaded
Morti da due anni che però corrono ancora.
Andando ad analizzare le uscite di maggiore rilievo del mese di settembre 2014 è saltato subito all'occhio come quasi tutti i pezzi grossi del mercato si siano tenuti alla larga dall'evento di lancio del blockbuster multiplayer per eccellenza, quel Destiny che anche in queste settimane, con l'arrivo della nuova espansione, ha fatto parlare di sé i forum di tutto il mondo.
L'unico sfidante degno di nota per Bungie l'anno scorso fu Capcom Vancouver, che uscì qualche giorno prima con la versione PC di Dead Rising 3, in realtà un'esclusiva di lancio di Xbox One del novembre 2013 e terzo capitolo di una delle serie meno glamour ma più apprezzate dagli appassionati di survival horror per la sua difficoltà intrinseca.
Le aspettative di molti felici acquirenti della versione Xbox One erano alte, anche considerando l'esclusiva della versione console di Microsoft rispetto a PS4: tuttavia vennero frustrate dalla constatazione che il gioco, complessivamente un discreto survival horror era comunque basato sulla solita struttura e soprattutto non si poteva considerare un salto importante in avanti dal punto di vista qualitativo, in virtù dei 720p di risoluzione a cui era visualizzabile.
L'impressione che si trattasse di un titolo non particolarmente rifinito è stata confermata anche da altri problemi tecnici, in particolare una mancata correzione antialias efficace e un pop-in delle texture che nelle zone urbane più intricate contribuisce a dare a Dead Rising 3 un look non proprio nitido. Sicuramente non adatto a lanciare una console fresca di fabbrica come l'Xbox One, dopo le aspettative che questa aveva generato negli acquirenti.
Alla qualità dell'immagine si sono aggiunte parecchie incertezze sul fronte delle prestazioni: l'orda di zombie è ora un'orda vera con numeri doppi o in alcune situazioni tripli rispetto ai precedenti capitoli della serie, ma l'impatto sul frame rate è notevole visto che in molte situazioni si scende nel campo dei 20 fps. I problemi della versione Xbox One di Dead Rising 3, probabilmente dovuti più all'inesperienza degli sviluppatori con il nuovo hardware che non a reali limiti della console stessa, contribuì in modo importante ad alimentare le polemiche sulle capacità di calcolo di Xbox One rispetto a PS4, e a creare intorno al gioco (e alla console) un'atmosfera non certo positiva.
Fortunatamente la fase successiva al lancio non ha avuto altri strascichi di natura tecnica di grande rilevanza e l'anno che ha separato la versione Xbox One da quella PC è trascorso in modo abbastanza sereno. In molti si aspettavano una conversione di alto livello in grado di fare polpette di quella Xbox One dal punto di vista della qualità dell'immagine e del frame rate. Purtroppo, solo nel primo caso possiamo dire le aspettative siano state soddisfatte, grazie al maggior numero di opzioni, alle correzioni antialias di livello superiore e alla possibilità di arrivare a risoluzioni elevate in particolare i 1080p o anche 1440p.
Il problema è che la potenza di calcolo necessaria per girare a 60 FPS alle alte risoluzioni è tantissima, da qui la scelta degli sviluppatori di limitare il gioco nativamente a 30 FPS, facilmente aggirabile però tramite soluzioni artigianali.
Visto che ancora oggi pochi si possono permettere la configurazione con cui i nostri colleghi inglesi del Digital Foundry avevano condotto i loro test, sorge il sospetto piuttosto fondato che il gioco sia stato realizzato facendo il passo più lungo della gamba in fase di progettazione, usando un motore grafico non particolarmente efficiente.
Problemi tecnici a parte, Dead Rising 3 fa parte di quella ristretta categoria di titoli che hanno nella componente del multiplayer cooperativo la loro reale marcia in più rispetto alla concorrenza. Si tratta di un coop limitato essenzialmente a due soli giocatori ma la natura open world e la possibilità di entrare casualmente in partita con qualsiasi compagno casuale senza perdere la progressione della trama giocata in solitario, sono un'ottima soluzione per garantire la migliore accessibilità a entrambe le modalità.
Sicuramente, il modo migliore di vivere il multiplayer di Dead Rising 3 è quello di effettuare l'acquisto in compagnia di un amico e cooperare dall'inizio alla fine, anche se alcune missioni sono slegate tra loro e possono essere svolte indipendentemente da quello che sta facendo il compagno, magari in un'altra zona della città. Noi abbiamo provato il sistema di drop-in casuale su Xbox One generalmente la sera tardi e abbiamo trovato sessioni attive per giocare cooperando con perfetti sconosciuti con ping più che accettabili. Una conferma di come sia ancora presente una certa community in grado di mantenere il valore della modalità cooperativa.
Dead Rising 3 non è un gioco lunghissimo da affrontare visto che la storia principale e le quest secondarie più interessanti si completano agevolmente in una ventina di ore complessive. A cercare di allungarne la longevità, oltre alle diverse modalità proposte, pensano i numerosi DLC usciti nel corso di questi due anni per entrambe le piattaforme. Tutti sono acquistabili separatamente per 10 euro o tramite il classico Season Pass da 28 euro, che ovviamente permette un risparmio cumulativo importante.
Oltre ad una versione speciale per gli utenti preorder (Protagonist Bundle) contenente armi, mosse e abiti speciali, i DLC più importanti sono stati sicuramente Operation Eagle, Fallen Angel, Chaos Rising e The Last Agent, che contengono altrettante side quest per quattro nuovi protagonisti diversi della durata di circa due ore ciascuna. Non mancano anche armi, veicoli e abiti tanto per sopravvivere con stile all'apocalisse zombie e aggiungere, a seconda dei DLC acquistati, alcune ore di sbudellamenti gratuiti a quelli già forniti con il gioco principale.
Per chi vuole qualcosa di diverso, interessante è il DLC Super Ultra Dead Rising 3 Arcade Remix Hyper Edition esclusivo per Xbox One, che aggiunge vari personaggi "made in Capcom" da usare per devastare gli zombie cambiando anche il gameplay con elementi di picchiaduro, compresi i boss finali.
Dead Rising 3 ha venduto tutto sommato abbastanza bene se pensiamo al fatto che si trattava di un'esclusiva per una console in fase di lancio, attestandosi sul milione e trecentomila copie su Xbox One e i soliti spiccioli su PC. La consueta assenza sui dati del venduto su Steam non ci permette di classificarlo come flop completo ma corroborano quanto abbiamo visto in relazione al sistema di drop-in cooperativo, sicuramente più giocato su One.
È tuttavia difficile fare paragoni col passato, visto che i precedenti capitoli erano usciti per Xbox 360 e PS3, ma l'impressione è che questa iterazione abbia tutto sommato mantenuto lo zoccolo duro dei suoi appassionati almeno su piattaforma Microsoft se pensiamo che proprio il venduto di Dead Rising 2 su Xbox 360 era stato praticamente identico a quello della sorella maggiore con l'ultimo capitolo.
Tutto considerato, l'esperienza di gioco offerta oggi da Dead Rising 3 è sicuramente migliore rispetto agli inizi fondamentalmente per due motivi: i nuovi DLC e le possibilità di scegliere tra la versione console per Xbox One e quella PC. La prima è decisamente la più giocata ma tecnicamente poco performante mentre la seconda, anche se non si può considerare allo stato dell'arte, è forte di una qualità dell'immagine nettamente superiore.
Alla luce di tutto questo, il calo di prezzo nell'orbita dei 20-25 euro rappresenta una discriminante decisiva nel far valutare un acquisto a posteriori di Dead Rising 3 anche se non è sicuramente il migliore della serie. Gli adoratori dei survival horror in cooperativa lo tengano in cima alla loro lista della spesa, tutti gli altri passino pure oltre.