Dead Space
Spezzatino di alieno in arrivo.
Se vi trovate nel futuro, lavorate sulle astronavi e qualcuno vi chiede di andare a sistemare le cose in una remota colonia spaziale, fatevi un favore: mettevi subito in malattia. Passerete probabilmente per degli scansafatiche, ma ne varrà la vostra vita. Perché se una colonia spaziale interrompe improvvisamente le comunicazioni vuol dire che è tutta colpa di assurdi mostri famelici venuti da chissà dove... Questo è un dato di fatto, gente.
Ciò, d'altronde, è quanto accaduto alla USG Ishimura, una enorme nave addetta all'estrazione mineraria nella galassia. Nei panni di un anonimo ingegnere, tale Isaac Clarke, sarete chiamati ad investigare sull'inspiegabile silenzio radio e sulla salute degli addetti ai lavori. Isaac ha inoltre un motivo ben valido per addentrarsi nella missione: la sua ragazza fa infatti parte dell'equipaggio della Ishimura.
È quasi superfluo dire che le cose si mettono male da subito. Una volta arrivati alla Ishimura sarete velocemente attaccati da creature terrificanti e deformi. Isaac viene brutalmente separato dagli altri due superstiti: Kendra Daniels, tecnico informatico, e il burbero Sergente Zach Hammond. Il nostro eroe si troverà pertanto da solo a vedersela con ogni genere di mostri, nel tentativo di evadere dagli infiniti tunnel della nave in rovina.
Comincia così un viaggio da incubo, ma visivamente splendido grazie ad una notevole attenzione per i dettagli. Un sottile pulviscolo aleggia nell'aria, strane foschie esalano da pozzi oscuri, luci tremolanti si intravedono in lontananza. La tuta protettiva di Isaac (che potrete ampliare e migliorare nel corso del gioco) è una strana miscela di tessuti e metallo dallo stile curiosamente retrò. Le texture degli ambienti non saranno sempre nitidissime, soprattutto a distanza ravvicinata, ma considerando il frame rate solido come una roccia direi che non ci si può affatto lamentare. Vi farà forse piacere sapere che il livello di pulizia grafica è risultato pregevole tanto su Xbox 360 quanto su PlayStation 3.
I controlli si rivelano istantaneamente intuitivi, com'è giusto che sia, visto che lo schema generale ricalca pesantemente quello adottato da un certo Resident Evil 4. Non è possibile saltare, arrampicarsi o inginocchiarsi a piacere, le varie interazioni con l'ambiente saranno quindi eseguite premendo i relativi pulsanti nei luoghi appropriati. Potete muovervi e spalancare le porte mentre state mirando, o mentre cambiate arma tramite d-pad. Si può fare scorta e utilizzare le provviste rigeneranti alla semplice pressione di un tasto. Isaac sarà inoltre in grado di apprendere utilissime abilità: la Stasis vi permette di rallentare oggetti e nemici, con Kinesis potrete invece afferrare e trascinare elementi dello scenario da lontano. Tali abilità saranno attivate dai pulsanti frontali, offrendo un accesso immediato alle opzioni di lotta anche ad armi spianate. Non c'è quindi pericolo di confondersi cercando di fare due cose alla volta nel corso dell'azione.
Al fine di non attenuare l'immersione nel gioco, tutte le informazioni che vi servono vi saranno comunicate sullo schermo senza il ricorso a barre di energia o schermate di pausa. Dead Space utilizza infatti alcuni stratagemmi visivi per tenervi al corrente della situazione che state vivendo: la salute di Isaac sarà ad esempio monitorabile tramite una linea luminosa posta sul retro della tuta. Tutto il resto è visionabile in forma di ologrammi atti a mostrare il vostro inventario, i messaggi ricevuti e diverse altre informazioni. Potete persino ruotare la telecamera del gioco per gustarvi la raffinata grafica 3D utilizzata in questi frangenti.