Deadstorm Pirates
Quindici uomini sulla cassa del morto.
Parlando di gameplay, a saltare subito all'occhio è l'assenza di un qualsiasi arsenale bellico, composto univocamente da un'inguardabile pistola dorata chiamata Golden Gun: tralasciando inopportuni commenti sulla fantasia dei designer, a stonare ulteriormente è la modalità di utilizzo della suddetta arma, molto più simile a un mitra sputafuoco a munizioni infinite che ad una più convenzionale pistola.
Il pericolo di rimanere a corto di munizioni, per ovvi motivi, viene completamente azzerato: sarà dunque possibile destreggiarsi in raffiche di proiettili pressoché eterne, manovra resa ancora più facile dal non dover affatto ricaricare regolarmente (dimenticatevi il leggendario "Reload!") o, tristemente, dalla possibilità di fare fuoco perenne semplicemente tenendo premuto l'apposito trigger.
L'assenza di un sistema di copertura anche basilare, presente in Time Crisis: Razing Storm ma misteriosamente non implementato in questa sede, viene controbilanciata da alcune divertenti sezioni di "guida navale" durante le quali, grazie a Move, si agirà direttamente su un apposito timone. A seconda delle situazioni avremo a che fare con eventi Quick Time, in occasione dei quali effettueremo dei cerchi veloci nel minor tempo possibile e nel verso di rotazione indicato su schermo, e con fasi di guida arcade dove piloteremo l'imbarcazione corrente in un percorso pieno di ostacoli.
Come da tradizione, la nostra condotta di gioco verrà valutata al termine di ciascun livello da un apposito giudizio (dove S rappresenta il voto massimo, per poi calare da A a E) e da uno score "numerico", calcolato su coefficienti di valutazione quali mira, numero di nemici eliminati, bonus individuati e numero di continue utilizzati. Punteggi maggiori permetteranno di sbloccare nuovi premi, primo fra tutti l'aumento del numero di tentativi (inizialmente ancorato a 3) per ciascuna partita: non aspettatevi però nuove armi o potenziamenti avveniristici, potreste rimanerne delusi.
Da un punto di vista tecnico, il lavoro svolto dal team di sviluppo è sicuramente degno di nota, anche se non esente da piccole incertezze. L'impianto grafico è convincente, con location dettagliate e sgargianti e, soprattutto, un parco modelli realizzati con dovizia di particolare: i boss di fine livello, così come le diverse tipologie di scheletri o di mostriciattoli marini, si muovono sicuri e senza intoppi, regalando una visuale d'insieme complessivamente piacevole e curiosa. Non saremo di fronte al top di gamma offerto da PS3 (specie nella realizzazione dell'acqua, un po' sottotono), ma la sufficienza è superata abbondantemente.
Un pochino più risicato, invece, è il giudizio sul comparto on-line, relegato alla semplice gestione di leaderboard suddivise per livello e per modalità di gioco (single/multi): i migliori risultati in ciascuna sezione potranno quindi essere condivisi all'intera comunità di giocatori, dimostrandosi così l'unica timida nota positiva del titolo in quanto a rigiocabilità.
Disponibile su PSN al costo di 19.90 euro e all'interno del disco di Time Crisis: Razing Storm, il capitolo piratesco dello shooter di casa Namco Bandai convince solo in parte, promettendo esoteriche atmosfere che tanto sanno di vecchia sala giochi ma che, duole dirlo, vengono parzialmente eclissate da un gameplay di basso spessore e piuttosto superficiale.
Integrazione di Move a parte, ereditata a onor del vero dal già citato fratello maggiore, la caratura dei nostri nemici e la presenza di sezioni quick time originali risollevano faticosamente le sorti di un titolo che offre poche sfide davvero valide per tutta la sua durata; la situazione migliora nettamente nella modalità cooperativa, dove i citati difetti risultano mascherati dal più divertente gioco di squadra.
Con una longevità flebile a dir poco (agli avvezzi del genere basterà un'ora al massimo), un coefficiente di difficoltà sbilanciato verso il basso e, non ultimo, un prezzo non propriamente accessibile, Deadstorm Pirates rischia di diventare l'ennesima zattera galleggiante in un oceano sempre più pieno di rivali.