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Death by Cube

Una discutibile prova di Square Enix.

Tutto questo lascia pensare a un gioco di un certo spessore, ma di fronte al gameplay frustrante e punitivo ogni cosa perde importanza, lasciando spazio solo al caos totale. Non ci troviamo di fronte a qualcosa di simile al visionario Space Giraffe di Jeff Minter, dove almeno c'erano regole e ritmo di gioco a sorreggere il delirio psichedelico. Qui ci troviamo semplicemente di fronte a un assalto sensoriale dove la fortuna ha più importanza della capacità di giudicare le varie situazioni.

Non si tratta nemmeno di scarso bilanciamento... ma della sua totale assenza! Per aggiungere la beffa al danno, visivamente il gioco è blando e poco rifinito, e la scelta di spruzzare le aree di gioco con inspiegabili schizzi di sangue rende i nemici e i proiettili, già normalmente difficili da evitare, ancor più problematici, a tutto svantaggio della giocabilità.

Questa base già poco convincente è ulteriormente affossata da scelte di design discutibili, che tendono a premiare la vuota raccolta di denaro piuttosto che una progressione basata sulla propria abilità. Dopo ogni round si ottengono dei soldi. Se si vuole avanzare al livello seguente, è necessario pagare. Se si vuole sbloccare il mondo successivo... bisogna pagare ancora. Si vogliono nuove abilità? Nemmeno a dirlo, si deve pagare.

Si guadagnano 1000 monete se si ottiene una medaglia d'oro, d'argento o di bronzo, ma una volta fatto questo si possono ottenere solo pochi spiccioli con le partite successive. Cinque minuti di guerra massacrante possono portare nelle tasche del giocatore qualche centinaio di monete, e in un gioco dove quasi tutto viene valutato in migliaia, un unico acquisto sbagliato può costringere a decine di sessioni extra per accumulare di nuovo una cifra spendibile nell'abilità desiderata. Vi lascio immaginare quanto tutto questo possa essere piacevole.

Questo enorme laser è un potenziamento in grado di distruggere tutto ciò che incontra, ma generalmente appare quando sullo schermo non c'è nulla da uccidere.

Non sperate che il multiplayer possa salvarvi dai problemi di design del gioco, visto che l'assenza di un bilanciamento adeguato rovina anche questo elemento.

Se non avete a disposizione il potenziamento dell'attacco a ricerca, allora non prendetevi nemmeno la briga di giocare, perché verreste polverizzati in pochi secondi. Se avete il potenziamento in questione, allora potete fare come sicuramente fa chiunque altro, ovvero trincerarvi in un angolo della mappa distruggendo tutto ciò che si avvicina.

Questo, naturalmente, a patto che riusciate a far partire almeno una partita, visto che i server sono già praticamente deserti appena una settimana dopo l'uscita.

Guardando anche l'altrettanto brutto 0 Day Attack on Earth, che allo stesso modo ha pensato che i fan degli sparatutto amassero un gameplay ripetitivo e dalla difficoltà al limite del sadismo, sembra proprio che Square Enix non riesca a interpretare questo genere. Gli sparatutto migliori sono come danze di distruzione, e trasformano il giocatore in una ballerina che con grazia ed eleganza piroetta attraverso fitte trame di laser mortali. Death By Cube, invece, lo trasforma in un animale fatto con i palloncini, gettato in un contenitore pieno di chiodi arrugginiti.

La triste verità è che ci sono sparatutto visivamente più belli e meglio disegnati di questo Death By Cube, perfino fra le produzioni del canale Indie Games e a un prezzo infinitamente più ragionevole. Investite lì i vostri Microsoft Points, piuttosto.

3 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Death by Cube

Xbox 360

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