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Deception 4: The Nightmare Princess - recensione

Sofferenze a tutto tondo.

Immaginate una principessa dai capelli rosso fuoco e dalle curve che fanno sembrare l'Hungaroring una specie di rettilineo. Immaginatela provocante, vestita in maniera succinta e con l'unico scopo di entrare nei vostri sogni e vi sarete fatti una buona idea di Velguirie, la principessa giocante introdotta da Deception 4: The Nightmare Princess.

Quello che manca dell'allettante quadretto è che Velguirie, al pari delle altre principesse sue colleghe e rivali degli altri Deception, ha intenzioni cattivissime, e il suo obiettivo di corrompere i sogni degli umani e trasformarli in incubi orrendi da cui non c'è risveglio, al fine di riconquistare il proprio potere e appagare il Diavolo in persona.

Come tutte queste cose siano collegate non è dato saperlo né, come al solito, spiegato particolarmente bene. Ancora meno chiaro come i poteri diabolici di Velguirie si traducano in trappole con cui ferire le vittime di turno, ma chi conosce i precedenti Kagero/Deception avrà fatto il callo a stramberie spesso date per scontate ma mai spiegate.

La varietà di livelli è buona, ma nessuno di essi brilla particolarmente.

Le mille assurdità di fondo sono facili da perdonare, soprattutto perché la serie sembra aver ormai abbandonato qualsiasi pretesa di serietà e i temi satanici degli esordi, e puntato su curve mozzafiato (gli 'argomenti' della protagonista sono più curati di molti livelli), dialoghi strampalati e una certa dose di demenzialità che già si intuiva nel precedente capitolo.

La meccanica fondamentale di Deception 4: The Nightmare Princess non cambia una virgola rispetto al passato. Ogni livello va superato sconfiggendo una serie di nemici tramite delle trappole selezionabili da un menu e posizionabili tramite una schermata che offre una visuale stilizzata della stanza in cui ci si trova.

Ogni trappola ha un tempo di caricamento, trascorso il quale può essere attivata per colpire il malcapitato di turno. Gli ordini possono essere posizionati su pavimento, soffitto o pareti e sono disponibili in un assortimento spropositato che comincia a crescere fin dalle prime missioni e raggiunge un numero esagerato che sarà sicuramente in grado di accendere la creatività dei giocatori più sadici.

A parte le trappole, Velguirie può contare su un potere totalmente nuovo per la serie, una novità che viene spiegata ampiamente nelle prime fasi e che porta l'arsenale su un livello totalmente ineguagliato per la serie: un calcio.

Le trappole sono suddivise in sadiche, umilianti ed elaborate, e il loro uso garantisce punti nella categoria corrispondente.

Ebbene sì, per la prima volta la principessa protagonista può usare "il potere delle sue gambe" (come spiegato nel gioco) per attaccare direttamente il nemico. I danni inflitti dai calci sono in realtà minimi, ma la mossa è utile per far barcollare il nemico verso una trappola vicina o allungare una combo. A conti fatti, comunque, è un'introduzione veramente minima.

Un'altra difficoltà è rappresentata da nemici particolarmente corazzati e resistenti, se non totalmente immuni, ad alcuni tipi di trappole. Per spogliare questi nemici delle loro difese e della loro corazza, spesso rivelando completini degni di Victoria's Secret, è necessario eseguire un Armor Break, vale a dire colpire con particolari trappole in sequenza.

La meccanica degli Armor Break è interessante, ma in realtà non si fatica particolarmente nell'eliminare nemici massicciamente corazzati e l'unico incentivo nell'eseguire queste tecniche è completare le missioni secondarie offerte da ogni livello, che sono obbligatorie solo in alcuni snodi principali della trama.

L'ultimo pericolo da menzionare consiste nelle principesse dei precedenti Deception, che sono a loro volta di utilizzare trappole ma che non rappresentano una grossa sfida: vista la legnosità del sistema di controllo e la facilità con cui gli ordigni nemici possono essere schivati, questi scontri si rivelano una formalità agli antipodi degli epici combattimenti che avrebbero potuto essere.

Le missioni, almeno nella storyline di Velguirie, vanno scelte da un Quest Tree che offre varie deviazioni dal percorso principale, utili a potenziare il proprio arsenale visto che molte trappole vengono sbloccate soddisfacendo alcune delle tre condizioni secondarie proposte da ogni missione.

Totalmente diversa la progressione per l'altro personaggio, Laegrinna, ripreso in blocco insieme a tutto il gioco di cui è protagonista, Blood Ties. Chi non ha giocato il precedente capitolo può infatti recuperarlo direttamente insieme al nuovo, e in questo caso le combo realizzate con più trappole permettono di acquisire valuta utile a sbloccare nuovi marchingegni, in una progressione scandita da vari intermezzi e non più tramite il Quest Tree.

Di carne al fuoco, così come quella esposta dai costumini delle protagoniste, ce n'è insomma tanta, ma non è nella quantità che Deception 4: The Nightmare Princess difetta. Oltre a una realizzazione tecnica ai limiti dell'inaccettabile, specialmente su PlayStation 4 (ma non è che la versione PS3 brilli), il gioco dimostra ancora una volta che Koei Tecmo non ha alcuna intenzione di rivedere una formula che in fin dei conti ha mantenuto la serie viva per ormai 19 anni.

Il sistema in sé è veramente versatile e permette di realizzare combo articolate e spettacolari, ma si porta dietro una legnosità nei controlli e nelle inquadrature che sarebbe facilissima da correggere. Tutta la parte tecnica è invece ai minimi da anni, e danza spudoratamente su un livello appena passabile anche per la last-gen. Se si trattasse solo di grafica potremmo sorvolare, ma l'IA troppo povera e l'interfaccia poco user-friendly potrebbero essere migliorate con poco. La grafica appena citata, anche se non fondamentale, riduce notevolmente l'impatto visivo delle novità come i livelli ambientati nell'era moderna.

Nonostante una biografia dedicata, nessuno dei nemici è di particolare spessore.

Anche l'editor incluso soffre degli stessi difetti, che minano alla base quanto di buono può esserci nelle varie aggiunte e nella varietà ancora maggiore permessa dalla possibilità di creare nemici e quest combinando quanto ottenuto nel corso del gioco.

Tirando le somme, siamo di fronte al solito prodotto di Koei Tecmo destinato quasi esclusivamente alla fan base. Nonostante i difetti citati, le fondamenta e l'idea restano solide, e massacrare gli sventurati di turno con combo lunghissime e fuori di testa è tutto sommato divertente, ma ci si ritrova troppo spesso a lottare con qualche difetto dell'inquadratura o a giocare senza la minima tensione a causa dell'IA scadente per apprezzare a fondo il gameplay.

Con un po' di vero impegno gli sviluppatori potrebbero rendere il sistema più snello e dinamico, e una grafica all'altezza renderebbe l'azione veramente spettacolare. Deception potrebbe insomma fare quel sospirato passo in avanti ed entrare veramente in quella nuova fase che dopo svariati anni sarebbe anche dovuta. Essere, in poche parole, un prodotto veramente ottimo in grado di conquistare anche nuovi fan con le sue meccaniche particolari e intriganti. Invece, Deception 4: The Nightmare Princess si rivela solamente un altro capitolo "more of the same", e a questo punto sembra troppo poco.

5 / 10