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Deltarune: Chapter 1 - prova

“Undertale? Non penso di poter creare qualcosa che vi trasmetta nuovamente quelle emozioni”.

"Sappiate che inizialmente ero molto preoccupato dall'idea di realizzare tutto questo. Le aspettative per il mio prossimo lavoro erano davvero alte, così alte che sapevo che qualsiasi cosa avessi fatto avrei avuto la sensazione che le persone sarebbero rimaste deluse".

"Nel caso in cui abbiate giocato ad Undertale non penso di poter realizzare qualcosa che vi faccia sentire nuovamente in 'quel modo'. Tuttavia è possibile che io riesca a realizzare qualcosa di diverso. È solo qualcosa di semplice ma forse vi piacerà. Ci vediamo tra?? Anni... ok? Non dimenticate".

Il successo è sicuramente qualcosa di straordinario in qualsiasi settore, figuriamoci in un'industria in cui quello vero sembra accessibile solo per pochissimi. Quando è completamente inaspettato e a conti fatti neanche cercato, può però trasformarsi in qualcosa di difficile da affrontare.

Per un creativo può anche diventare una sorta di ossessione, un fardello invisibile che continua a farsi sentire per anni e anni. Toby Fox lo sa bene e il suo lungo messaggio ci permette di capire sotto quali auspici nasca il misterioso file scaricabile gratuitamente, che ha poi assunto la forma di Deltarune: Chapter 1.

Lanciato in sordina con un piccolo annuncio su Twitter e in un formato davvero strano, un file denominato Survey Program che all'avvio viene riconosciuto come pericoloso da molti antivirus, ciò che si nasconde dietro a questa trovata è il primo capitolo di quello che nei piani di Fox sarà il progetto che lo terrà impegnato al massimo per i prossimi 7 anni.

Una strana intro che ci ricorda la genialità di Toby Fox.

Un gioco che nella mente del papà di Undertale sarà molto complesso e che ha tantissime incognite considerando le criticità da affrontare. Per lo sviluppo sarà necessario un team non ancora formato e attualmente non è ancora stato realizzato nulla al di là di questo capitolo, di alcune musiche e di tutta la storia. Una certezza però, in effetti l'abbiamo: non è un sequel.

"Deltarune è ambientato in un mondo diverso. Con personaggi diversi che hanno vissuto vite diverse. Ci sarà una storia completamente nuova. Non so come chiamate questo genere di videogame, è solo un titolo a cui puoi giocare dopo aver completato Undertale. Tutto qua". Tutti si aspettavano un sequel di Undertale e invece Fox sceglie un'altra strada spiazzando i fan ma allo stesso tempo alimentando la curiosità.

Perché in questa sorta di demo alcuni personaggi già conosciuti in Undertale sono presenti, eccome se lo sono. Sembrano avere ruoli secondari e una vita completamente diversa ma sono a tutti gli effetti delle vecchie conoscenze, dei volti e dei nomi famigliari e la cui conoscenza crea una sorta di interferenza con le parole dello sviluppatore.

Considerando la presenza di questi volti noti e il fatto che Deltarune sia un anagramma di Undertale, l'idea che ci troviamo all'interno di una specie di universo alternativo è piuttosto forte e a conti fatti plausibile. Tuttavia per il momento rimane una semplice supposizione perché la storia presentata in questo primo capitolo della durata di 2-3 ore ha saputo incuriosirci, divertirci e intrattenerci ma non ci ha lasciato con delle risposte chiare. Ciò che però ci ha lasciato è un finale che moltiplica a dismisura le domande.

I combattimenti di Deltarune sembrano a tutti gli effetti quelli di un JRPG ma ovviamente l'influenza di Undertale è dietro l'angolo.

Ovviamente non ne parleremo in dettaglio e vi consigliamo di provare Deltarune: Chapter 1 in prima persona, possibilmente dopo aver terminato quella perla di Undertale. Anche se la trama è probabilmente il piatto forte dell'esperienza e merita di essere scoperta in toto dal giocatore stesso, vale comunque la pena di spendere due parole sull'avventura tratteggiata da questo antipasto.

Ovviamente valutare una storia così palesemente incompleta è complicato ma bastano pochissimi minuti per capire quanto anche questo nuovo progetto sia ispirato e peculiare, in grado di prendere in giro il giocatore e il videogioco stesso insieme a tanti aspetti tipici di questo medium. L'intro è molto intelligente, il finale lascia l'acquolina in bocca e incredibilmente vogliosi del gioco completo ma ciò che sta in mezzo?

Sembra un giorno di scuola come tanti altri per il piccolo e taciturno Kris ma in questo strambo mondo in cui convivono creature a tratti mostruose anche uno sgabuzzino può nascondere dei misteri. Andare a prendere dei gessetti con la scontrosa Susie si trasforma in un'avventura, soprattutto nel momento in cui ai due si unisce anche il tenero Ralsei. Come sicuramente avrete notato, se in Undertale il protagonista era uno e uno soltanto qui, per quanto sia Kris il nostro avatar nelle varie aree del mondo di gioco, i protagonisti sono a tutti gli effetti tre e compongono una sorta di party in una forma tanto cara ai JRPG.

C'è una musichetta apposita con tanto di messaggio a schermo quando un personaggio entra a far parte della squadra e questa anima ruolistica si diffonde anche alle fasi di scontro che abbiamo affrontato nel corso dell'avventura. Queste fasi sono un punto cardine dell'offerta di Deltarune insieme ad enigmi piuttosto basilari e alla narrazione sostenuta da dei personaggi che sanno indubbiamente rivelarsi molto esilaranti, soprattutto un "villain", Lancer, che ci ricorda un mix tra i due fratelli scheletro Sans e Papyrus. Il comparto narrativo è dove troviamo elementi a conti fatti più canonici per Fox ed è solo tornando agli scontri che scoviamo alcune novità.

Dr. Alphys sei proprio tu?

Novità che in questo caso sono sinonimo di una maggiore complessità. Dove Undertale poneva solo un personaggio contro varie mostruosità più o meno strampalate, Deltarune è arrivato invece a proporre un party formato da un massimo (per ora) di tre personaggi: Kris, Ralsei e Susie. Ovviamente ognuno può sfoggiare abilità uniche ma continua a esserci la possibilità di uccidere o cercare una soluzione pacifica ai combattimenti. Questo era un elemento cardine di Undertale, è un elemento cardine di Deltarune: Chapter 1 e lo sarà anche nel gioco completo: al di là di alcune morti inevitabili, tutto il gioco dovrebbe essere completabile senza uccidere neanche un nemico.

Se nella prima fatica del buon Toby questa scelta di gameplay trasudava originalità, ovviamente in questo caso questa aura di unicità non può che venir meno ma l'idea dello sviluppatore sembra quella di voler sopperire a questo aspetto con un'impennata nella profondità delle meccaniche, garantita dalla presenza di tre combattenti. Tanto per fare un paio di esempi, con Ralsei è possibile lanciare degli "ACT" (le azioni che permettono di terminare uno scontro pacificamente) combo o addormentare un nemico terminando lo scontro.

Susie invece difficilmente accetta questa strada non violenta e, trovata semplice ma estremamente intelligente, siamo noi a dover avvertire i nemici degli attacchi della nostra alleata, dato che solo in questo modo è possibile arrivare a una risoluzione pacifica.

La possibilità di scegliere il tipo di approccio negli scontri porterà a finali differenti? Nel gioco completo no, Deltarune avrà un unico finale, tuttavia è interessante notare come in questo primo capitolo la scelta abbia un peso sul modo in cui l'unico finale si sviluppa. Considerando questa particolarità il gioco completo potrebbe comportarsi nello stesso modo ma ovviamente si tratta solo dell'ennesima ipotesi.

Perché non aiutare il 'cattivo' nella creazione di un macchina mortale ideata per annientarci?

Continuando sul tema della maggiore complessità non possiamo non citare il comparto grafico/artistico che pur mantenendo uno stile retro è decisamente migliorato con modelli, animazioni e uso dei colori molto più curati e ricercati. A completare il comparto puramente tecnico troviamo poi delle musiche davvero convincenti e ispirate, in grado di aggiungere l'atmosfera e il mood giusti a ogni schermata e a ogni personaggio.

Probabilmente Undertale è inarrivabile ma siamo certi che Toby Fox riuscirà a plasmare qualcosa che varrà sicuramente la pena giocare, anche solo per personaggi e narrazione. Le premesse sono sin da ora buone anche se la sensazione che manchi quella scintilla di originalità è palpabile sin dalle prime fasi di questa interessante demo.

Il giudizio non può che rimanere sospeso ma intanto non vediamo l'ora di sapere quando potremo mettere le nostre impazienti mani sulla versione completa di Deltarune. Nel frattempo il nostro consiglio è quello di sfruttare questo assaggio come una scusa, una scusa per scoprire il mondo di questo straordinario sviluppatore indie.

Avatar di Alessandro Baravalle
Alessandro Baravalle: Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.
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