Dementium II
"I folli muoiono".
La sensibilità del mirino è stata migliorata, consentendoci di colpire i nemici senza troppi problemi, nonostante gli sbalzi dovuti ai differenti livelli di gittata delle armi. Come ogni titolo in soggettiva approdato su DS, i controlli risultano funzionali ma ancora una volta tremendamente scomodi sulla distanza, causando spesso e volentieri i classici crampi alla mano sinistra a seguito di prolungate sessioni di gioco.
L’interfaccia è stata però ottimizzata e risulta sicuramente più agevole rispetto al passato: l’azione verrà come sempre mostrata nello schermo superiore, deputando il touch-screen alla mappa e alle opzioni circa la postura e il caricamento delle armi. Tutto risulta infatti discretamente intuitivo e bastano pochi movimenti di pennino per cambiare arma anche durante i combattimenti o per assumere le medicine atte a reintegrare la salute.
Ciò non riesce comunque a colmare la lacuna rappresentata da un combat system decisamente obsoleto e ripetitivo. Nonostante determinati Boss richiedano una buona coordinazione e approcci differenti, gli scontri generici ci vedranno sempre immobili nel tentativo di accoltellare o di fare fuoco. I nemici sono lenti, stupidi, e irrimediabilmente votati all’autodistruzione. Se nella dimensione reale gli agenti hanno almeno il buon senso di correre, in quella demoniaca ciascuna delle orride creature farà poco più che deambulare quasi in stato catatonico.
Stesso discorso per gli enigmi. Quasi sempre si tratta di aprire una porta o qualche marchingegno contenente oggetti indispensabili per il passaggio allo stage successivo. La quasi totalità dei puzzle si è rivelata di una banalità disarmante ma nonostante tutto contribuiscono a variare un po’ tra un combattimento e l’altro. A ciò si aggiunge poi l’unico extra del gioco, ovvero una modalità Survival che consente di affrontare nuovamente i nemici guadagnando qualche arma inedita.
Nota di merito invece per il comparto tecnico, che grazie al Renegade Engine ha ancora una volta dato dimostrazione delle capacità grafiche dell’handheld Nintendo. Rispetto al prequel abbiamo una migliore modellazione poligonale e texture nettamente più definite. Buoni anche gli effetti di illuminazione della torcia, nostra fedele alleata in alcune delle più tenebrose location del gioco.
Il gioco è completamente in Italiano, e a tal proposito segnaliamo anche un sostanzioso upgrade circa il comparto sonoro. Se da un lato la recitazione raggiunge una sufficienza stentata, dall’altro la mole di dialoghi parlati accresce senza dubbio il pathos e l’atmosfera che stanno alla base della storia. Buone infine le musiche di sottofondo e gli effetti sonori, orchestrati con perizia e fondamentali per acuire il panico nelle situazioni di pericolo.
Dementium II si rivela tutto sommato un'esperienza godibile, senza dubbio superiore al capitolo precedente ma di certo non un acquisto imprescindibile. Nonostante gli evidenti traguardi in termini di tecnologia, il gameplay rimane purtroppo ancorato a meccaniche fin troppe stantie anche tenendo bene a mente la natura portatile del prodotto.