Skip to main content

Demon's Souls

Bello e impossibile!

Potrebbe sembrare frustrante, e in effetti in alcuni momenti lo è. È un gioco che ci punisce severamente ma in maniera che potremmo definire “giusta”. Demon’s Souls ci trascina in una situazione apparentemente impossibile da immaginare: siamo l’unica cosa che sia riuscita a sopravvivere nel mondo, oltre a dei vagabondi, che incontriamo occasionalmente esplorando i tunnel oscuri della Torre di Latria.

L’unica cosa da fare è provare e riprovare, prestando attenzione al comportamento dei demoni e alla struttura dei livelli, imparando a usare le mosse a nostra disposizione e a combinarle con le abilità magiche.

Le probabilità di essere uccisi sono molto alte, proprio perché il gioco sembra essere programmato per odiarci, per metterci in difficoltà. Certo la soddisfazione che si prova una volta sconfitto un boss è decisamente superiore a quella che dà qualsiasi altro gioco, ma spesso ci si approccia a qualcosa di impossibile…

Morire significa vedere la propria forza tornare al punto di partenza e la ripetizione di intere sezioni del gioco è dura da digerire, anche se poi ci rende ancora più forti e preparati per affrontare il resto che verrà.

Ci potrebbe colpire da dietro con un paio di frecce, mentre ci fa a pezzi con una doppia scimitarra…

Sono le abilità sviluppate col tempo a darci forza, non i semplici numeri di una scheda. La tecnica acquisita vale più delle centinaia di anime spese per fare incetta di punti esperienza. Ogni volta che si muore si impara sempre qualcosa: è masochistico ma è quello che ci garantisce Demon’s Souls con questo suo essere estremamente difficoltoso.

È un gioco in cui la sensazione di morte aleggia pesantemente sopra le nostre teste, quando invece nei videogiochi moderni il morire è un aspetto quasi inconsistente, vista la possibilità pressoché infinita di respawn dai vari checkpoint.

Una volta riacquistato il proprio corpo, la paura di perderlo di nuovo ci rende molto più cauti nell’avvicinarci a caverne magari poco familiari. Demon’s Souls genera terrore, timore di sopravvivere a quello che si nasconde dietro a un angolo buio. È intriso di un’atmosfera oscura che rafforza questa sensazione generale di paura, al punto che una delle prime cose che il gioco ci chiede è quella di abbassare la luminosità…

Il design e le animazioni dei mostri è realizzato in maniera splendida. Il loro modo di muoversi, il suono delle aggressioni fameliche fa venire letteralmente i brividi. Si tratta di uno dei mondi fantasy dai toni dark più convincenti degli ultimi anni.

Questo è il Nexus, l’unico luogo del gioco in cui ci si sente al sicuro.

In tutta questa struttura è inserito anche un originale sistema di gioco online, dalla doppia facciata. Da un lato, infatti, possiamo chiedere il supporto dei Blue Phantoms, altri giocatori che combattono al nostro fianco magari per superare una determinata parte di un livello.

Dall’altra, però, siamo sempre a rischio invasione da parte dei Black Phantoms, che invece puntano dritti alle nostre anime e quindi hanno assolutamente voglia di farci fuori.

La cosa migliore che possiamo augurarci è che questi giocatori dagli scopi poco pacifici non siano abbastanza preparati da mandarci KO e, anzi, rappresentino dei bocconcini semplici da sconfiggere. Ma tutto rimane un dannato interrogativo…

La prospettiva di giocare come un Black Phantom può essere affascinante ma c’è comunque un prezzo da pagare. Ad esempio, le creature che dobbiamo affrontare sono più aggressive, anche se poi le ricompense sono proporzionate a questo aumento del livello di difficoltà.

Le sfaccettature di un gioco come Demon’s Souls sono veramente molteplici e aumentano se si decide di provare l’online. Tanto in single player che in multiplayer dunque, le cose da scoprire sono innumerevoli e anche dopo più di cinquanta ore di gameplay si ha la sensazione di essere quasi dei novellini.

Il trucco è non abbattersi, studiare i giocatori più in gamba e imparare dai propri errori. Demon’s Souls è un gioco difficile, dark, ben realizzato e molto cruento. Può essere frustrante ma anche diventare un’ossessione personale, per come cattura e spinge a provare e riprova le sfide impossibili che propone. Una condizione di odio e amore, che potrebbe portarvi a considerare Demon’s Souls uno dei vostri giochi preferiti.

Demon’s Souls è uscito in Giappone. Non ci sono annunci ufficiali per un suo arrivo in Occidente, anche se una versione totalmente localizzata in Inglese è disponibile a Hong Kong e in Corea.

9 / 10