Desperados 3 - prova
Il selvaggio West, in punta di piedi.
I giochi con ambientazione Western si contano sulle dita di due mani, ed è un peccato visto la potenzialità del tema. Pian piano però le cose stanno cambiando e iniziamo a vedere sempre più spazio per questa ambientazione, un po' in tutti i generi.
La serie Desperados nasce nel 2001 con "Wanted Dead or Alive", tre anni dopo Commandos, il gioco che ha portato il genere degli stealth in tempo reale alla ribalta del grande pubblico. Dopo il secondo episodio (Cooper's Revenge, 2006) è ora venuto il momento della terza puntata, e le attese su questo titolo si sono fatte decisamente importanti. Da quanto visto finora, insomma, Desperados 3 è atteso con grande aspettative, ed è ora finalmente il momento di dare un primo responso a queste attese.
La versione da noi provata conteneva sei missioni sparse (non in ordine cronologico insomma) e ha rappresentato quindi un buon indicatore di quello che possiamo aspettarci dalla versione finale (la cui data di rilascio non è ancora stata annunciata).
Diciamo subito che il gioco racconta una trama abbastanza stereotipata per il genere, con una qualità di scrittura dei testi che abbiamo trovato discreta. Desperados 3 abusa di quanto visto nella cultura popolare Western, senza inventarsi niente e con pochi lazzi creativi. Insomma, il tutto ha un forte sapore di blockbuster hollywodiano, cosa ampiamente prevedibile ma anche onestamente facilmente godibile e leggera.
Il gameplay ruota intorno al classico studio dello scenario e delle routine dei nemici, seguito da una pianificazione che vi fate nella vostra testa e, infine, dall'esecuzione tramite i comandi ai vostri personaggi. La visuale isometrica è completamente ruotabile (ed estremamente fluida), si possono ispezionare i coni visivi dei nemici e mettere locazioni "sotto controllo" per capire se un qualsiasi nemico noterà quella zona, prima o poi.
Anche i rumori sono rappresentati da raggi sovraimposti sullo scenario; potrete facilmente vedere in tempo reale fin dove si protrae il rumore che state facendo accoltellando un nemico, per esempio. Tutto abbastanza nella norma del genere stealth, ma ben eseguito attraverso un'interfaccia pulita, efficiente e piacevole da utilizzare.
Ogni personaggio che avete a disposizione ha oggetti e abilità diverse che sbloccano una meccanica di gioco diversa. Il personaggio principale, Cooper, è molto abile con il coltello (da vicino o lanciandolo da una certa distanza), lancia monete per distrarre i nemici (senza spostarli però) e può sparare con due revolver, in puro stile Western. Ritornano anche vecchie conoscenze come Mc Coy (cecchino e medico) e l'affascinante seduttrice O'Hara.
Ci sono poi nuovi personaggi come Hector Mendoza, un gigantesco cacciatore che stermina i nemici utilizzando una trappola per orsi di dimensioni francamente esagerate. Chi gioca regolarmente titoli come Commandos o Shadow Tactics sa esattamente cosa aspettarsi sotto questo aspetto, e proprio il titolo orientaleggiante dello stesso sviluppatore (Mimimi Games) è una buona indicazione di quello che Desperados 3 porta in dote, sia a livello di gameplay che a livello di qualità generale della produzione.
Gli scenari che abbiamo avuto modo di giocare ci hanno colpito per dettaglio grafico, atmosfera generale e design. Ogni obiettivo può essere raggiunto in maniera diversa e i personaggi che abbiamo a disposizione hanno effettivamente un gusto e un gameplay unici.
I livelli che abbiamo provato non ci sono sembrati particolarmente difficili, e Desperados 3 invita continuamente il giocatore a salvare (addirittura mostra una notifica se dopo un minuto non avete ancora salvato!). Il livello di difficoltà più alto apporta però un'importante modifica che farà probabilmente la felicità dei giocatori più incalliti. Stiamo parlando del tempo reale costante.
A livello normale, premendo il pulsante "shift" si mette il gioco in pausa ed è possibile dare ordini a uno o più personaggi per poi attivarli insieme, rilasciando la pausa, e godendosi il risultato della pianificazione. Questo sistema dà vita a sequenze decisamente spettacolari e ci ha salvato in diverse situazioni.
Al livello di difficoltà più alto (dei tre disponibili) non è però possibile mettere in pausa il gioco, costringendo a pianificare velocemente. In certe situazioni intricate e caratterizzate da finestre di opportunità molto ristrette, questa semplice modifica richiede skill di prontezza e destrezza, oltre che di pianificazione tattica.
Tale aspetto si combina col fatto che ogni livello mostra situazioni peculiari in cui ci è permesso fare cose diverse e in cui l'accesso alle aree è più o meno ristretto. Abbiamo trovato questa caratteristica decisamente importante per dare un sapore diverso ai vari scenari e invogliarci a proseguire. La sfida è stata insomma sempre diversa e fresca, soprattutto considerando che in questa versione preview i personaggi giocabili mostravano una gran varietà di abilità e approcci disponibili.
Il flow del gioco è quello classico del genere, con lunghi periodi di riflessione in cui si studiano i paraggi per trovare l'apertura giusta per raggiungere l'obiettivo. Non siamo molto lontani da un'esperienza da puzzle game ma è la varietà dei meccanismi a rendere Desperados 3 molto più di un semplice rompicapo. Gli obiettivi nelle missioni sono di tipo diverso e si combinano col recupero di oggetti utili e lo sblocco di zone precedentemente non accessibili.
In generale quello che abbiamo visto ci ha la lasciato positivamente convinti. Pur non innovando particolarmente in alcun aspetto, Desperados 3 sembra voler darci un "more of the same" di titoli come Shadow Tactics con un'esecuzione tecnica e stilistica impeccabile. Vedremo se l'intera campagna manterrà le promesse sin qui fatte, ma per ora gli appassionati di tattici in tempo reale possono dormire sonni tranquilli.