Destiny 2, le accuse di Bungie contro il venditore di cheat prendono...una piega inaspettata!
Ora è il venditore che accusa Bungie di averlo hackerato.
Lo sviluppatore del popolare gioco Destiny 2 è stato attivo sul fronte legale ultimamente: Bungie ha infatti citato in giudizio un utente per aver imbrogliato e minacciato i dipendenti, nonché uno YouTuber che ha presentato quasi 100 false richieste di violazione del copyright (DMCA) contro altri creatori. Ma dopo aver citato in giudizio il fornitore di strumenti di cheat AimJunkies l'anno scorso, Bungie ora deve affrontare un contrattacco.
Ora è lo stesso AimJunkies ad affermare che lo sviluppatore ha violato illegalmente il computer di un associato. Inoltre, afferma che Bungie ha anche violato il DMCA eludendo la sicurezza di questo computer. L'attuale contratto di licenza software (LSLA) di Bungie concede al software BattleEye dell'azienda il permesso di scansionare i computer alla ricerca di strumenti anti-cheat, ma questo non era presente nel 2019, quando l' hacking in questione sarebbe avvenuto.
Secondo i documenti depositati da AimJunkies, Bungie ha avuto accesso a un computer appartenente al suo associato James May più volte tra il 2019 e il 2021. Il venditore si spinge fino ad affermare che Bungie ha utilizzato le informazioni di questi hack per raccogliere dati su altri potenziali sospetti.
Phoenix Digital, la società dietro AimJunkies, non si è fermata qui. Afferma inoltre che Bungie ha violato i suoi Termini di servizio acquistando il software da AimJunkies per decodificare il suo codice sorgente. Se tutto questo suona ironico, è perché Bungie ha accusato la compagnia di una tattica simile nella sua denuncia originale. James May e Phoenix Digital chiedono il risarcimento dei danni e la fine permanente di questi hack e altre violazioni del DMCA.
Bungie a tal proposito non ha ancora fatto nessuna dichiarazione. Attendiamo quindi un eventuale aggiornamento.
Fonte: Polygon