Destiny 2: La Mente Bellica - prova
Le diverse novità che Bungie ha in serbo per i Guardiani.
La settimana scorsa, negli studi di Bungie si è tenuto il Community Summit: un evento privato organizzato dallo stesso sviluppatore, che ha invitato circa una cinquantina di personalità che si sono distinte nella community internazionale di Destiny 2. L'evento aveva lo scopo non soltanto di mostrare anticipatamente alcuni dei cambiamenti che avverranno nel gioco, ma anche quello di raccogliere i feedback della community, in modo da trovare la strada giusta da seguire per ribaltare le sorti del titolo.
Oggi vogliamo concentrarci su quanto emerso dalla nostra prova esclusiva del secondo DLC di Destiny 2, La mente bellica: il prossimo grande appuntamento previsto per l'8 maggio.
Durante le due ore di sessione, abbiamo potuto provare soltanto la nuova modalità PvE, Protocollo Escalation e il crogiolo aggiornato, con le partite private che verranno re-introdotte e l'inedito sistema di rank richiesto a gran voce dai giocatori (e che diciamocelo, avrebbe dovuto essere presente sin dal lancio).
Partendo dalla vera novità: Protocollo Escalation si presenta come una modalità simil-orda in cui i giocatori dovranno affrontare fino ad un massimo di sette ondate di nemici. Gli sviluppatori hanno voluto definirla come una sorta di terza iterazione dopo la Corte di Oryx, pubblicata assieme a Il Re dei Corrotti, e la Forgia degli Arconti, introdotta con I Signori del Ferro, rappresentando così una naturale evoluzione di queste due modalità. Come nei casi prima descritti, infatti, vi si accederà direttamente dalla pattuglia, non diversamente da come si prende parte ad un comunissimo evento pubblico. Chiedendo agli sviluppatori il perché abbiano deciso di gestire la modalità in questo modo, ci è stato risposto che affidarsi al classico matchmaking della pattuglia fosse il modo più rapido per unire tanti giocatori senza la necessità di assemblare prima un team.
La struttura è abbastanza semplice, una volta avviata si dovranno affrontare un massimo di 7 livelli progressivamente più difficili, con tanto di boss finale unico per la modalità, tra cinque che si alterneranno di settimana in settimana. Ogni livello avrà un tempo limite entro cui essere completato, e se non ce la si dovesse fare si potrà ricominciare partendo dal livello precedente. Inoltre, al completamento del primo livello otterremo una chiave, che si caricherà man mano che completeremo quelli successivi. Un altro punto a favore del lasciare quest'attività nella pattuglia, sta nella possibilità di prendere parte ad attività già iniziate (come negli eventi pubblici) e di conteggiare comunque i livelli completati per caricare la nostra chiave.
Parlando delle ricompense, due bottini saranno ottenibili lungo la strada, rispettivamente ai livelli 3 e 6, mentre una grossa ricompensa finale potrà essere ottenuta completando il settimo livello e utilizzando la chiave ormai carica. Inoltre, anche i boss avranno dei drop esclusivi. Le armi, oltre ad avere un design distintivo, saranno caratterizzate anche da perk unici, sfortunatamente però le armature non ne avranno alcuno e si differenzieranno da tutte le altre soltanto per l'estetica.
Mentre affrontavamo questa modalità, inoltre, abbiamo avuto la possibilità sia di provare il nuovo evento pubblico, il Warsat, ripreso direttamente dal primo capitolo, che la nuova reliquia, la lancia Valchiria, una potente lancia esplosiva in grado di infliggere considerevoli danni a tutti i nemici colpiti.
Mettiamo da parte il PvE e parliamo ora del PvP. Innanzitutto le partite private finalmente faranno il loro ritorno e il funzionamento sarà praticamente lo stesso già visto nel primo Destiny. Verranno inoltre introdotti dei nuovi terreni di gioco che, sfortunatamente, non abbiamo potuto provare, ma è interessante sottolineare la loro gestione: tutte le nuove mappe saranno disponibili per tutti i giocatori nelle playlist pubbliche, ma richiederanno l'acquisto del DLC per essere giocate in privato. Un giusto compromesso che non spezza la community tra le diverse playlist, ma che allo stesso tempo non mette completamente sullo stesso livello chi spende denaro per l'espansione e chi invece no.
La novità senza dubbio più interessante che riguarda il Crogiolo però, consiste nel nuovo sistema di rank stagionale. Ci saranno infatti due graduatorie: Valor e Glory. La prima sarà legata alla playlist veloce e al termine di ogni partita ci consentirà di ottenere dei punti, senza mai perderne. La seconda, legata alla playlist competitiva, ci farà guadagnare punti con le vittorie, ma ce ne farà perdere con le sconfitte. Le due graduatorie saranno separate tra di loro, ma ne condivideranno le sei divisioni: Guardian, Brave, Heroic, Gabled, Mythic e Legend. Al termine della stagione, in base a dove ci saremo posizionati, otterremo delle ricompense uniche, non più ottenibili nelle stagioni successive.
Un sistema di questo tipo era esattamente ciò che mancava a Destiny 2, lato PvP naturalmente, un incentivo maggiore non soltanto a prendere parte ai match nel crogiolo ma anche a incoraggiare i giocatori a dare il meglio di sé, per ottenere al termine della stagione succosi premi unici.
Molte sono ancora le incognite circa i contenuti di questo secondo DLC, non avendo ancora potuto provare il misterioso nuovo Raid Lair, esplorare la nuova destinazione, Marte, e la campagna principale, è difficile trarre delle conclusioni. Ciò che possiamo dire è che quanto visto sembra essere in linea con quelle che potevano essere le aspettative, quindi nuove attività da svolgere, qualche effettiva novità con lo scopo di rendere tempo fino a settembre, quando ci si aspetta una grossa espansione che rivoluzioni il mondo di gioco come a suo tempo fece Il Re Dei Corrotti. Dunque nulla di stravolgente, che sicuramente non farà tornare tutti i giocatori che hanno accantonato il titolo, ma che con altrettanta sicurezza sarà in grado di intrattenere chi ancora gioca e si diverte con costanza.