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Destiny 2: La Mente Bellica - recensione

AGGIORNAMENTO: Arriva il voto al nuovo DLC di Destiny, ecco cosa ne pensiamo.

Aggiornamento del 25 maggio:

L'unica vera novità di questo DLC è data da Protocollo d'Intesificazione, un'inedita modalità che concettualmente riprende i meccanismi delle classiche attività a orda. Si giocherà direttamente in pattuglia, quindi il numero massimo di giocatori che potranno prendervi parte sarà dato soltanto dalla capienza delle aree di pattuglia, similmente alla Corte di Oryx e alla Forgia degli Arconti del primo Destiny. L'attività è strutturata su 7 livelli, e al momento del fallimento semplicemente ripartiremo da quello precedente.

Ogni livello inoltre è suddiviso su 4 ondate di cui l'ultima prevede anche un mini-boss da dover abbattare, il tutto entro un tempo limite fisso che ci grazierà di un minuto aggiuntivo all'inizio della boss-fight. Il settimo livello, inoltre, prevede un grosso boss finale che costituirà l'ultimo ostacolo tra noi e il nostro bottino. Questi boss in totale sono cinque, e si alternano settimanalmente come nella Prigione degli Anziani.

Quanto alle ricompense, oltre a tutte quelle di contorno che si ricevono al completamento dei livelli 3 e 5, i primi tre boss finali in rotazione possono droppare delle armi uniche ad essi legate, mentre gli ultimi avranno una pool che includerà le tre precedenti. Completato anche il settimo livello, infine, potremo utilizzare la chiave caricata durante le ondate per poter aprire il forziere speciale che ci ricompenserà con un pezzo d'armatura esclusivo di quest'attività.

Protocollo d'intensificazione è sicuramente una modalità interessante, piacevole e soprattutto divertente da giocare, l'unica limitazione è data dall'impossibilità di organizzare gruppi numerosi di guardiani con cui affrontarla. In pattuglia potremo scendere sempre e solo in massimo tre giocatori, con la speranza di trovarne altri direttamente su Marte, e ciò si traduce inevitabilmente in una difficoltà per i giocatori solitari.

Con La Mente Bellica arriva anche il secondo covo dell'incursione, e se il Divora Mondi ci portò nella pancia dell'imponente nave Cabal, Pinnacolo Siderale ci porterà sulla sua sommità, ponendo fine alla "trilogia" del leviatano. Per longevità assomiglia molto al covo introdotto con La Maledizione di Osiride, dividendo la sfida su tre step, la complessità però si è dimostrata notevolmente superiore, in grado di mettere i giocatori in difficoltà anche settimane dopo la sua introduzione. Le ambientazioni riescono a differenziarsi in maniera efficace dalle altre proposte e, nel complesso, si dimostrano all'altezza del covo precedentemente introdotto.

Tirando le somme, La Mente Bellica nasce senza una campagna pubblicitaria accattivante e, nonostante ciò, si dimostra essere il miglior DLC "piccolo" proposto tra Destiny 1 e 2, seppur parte del merito sia da attribuire ai cambiamenti introdotti con la stagione 3, che ricordiamo essere disponibili per tutti i giocatori. Fino alla fine siamo stati indecisi se assegnare a La Mente Bellica il voto che vedete al fondo dell'articolo o meno. Nel complesso, però, il pacchetto offerto si è dimostrato vario e in grado di regalare decide di ore di gioco, pur non potendo contare su una narrazione solida e ben sfruttata dal team di sviluppo.

Aggiornamento del 18 maggio:

Come da tradizione non potevano naturalmente mancare delle nuove arene per il crogiolo, seppur in quantità inferiore rispetto a tutte le espansioni passate. La Mente bellica di fatto introduce soltanto due nuovi terreni di gioco: Meltdown e Solitude. Entrambe porteranno i giocatori a combattere su Marte, in ambientazioni notevolemtne in contrasto tra loro, da un laboratorio di ricerca di Clovis Bray, situato tra le rosse distese di sabbia, ad una struttura semi-sperduta in mezzo ai ghiacciai. Per quanto ne riguarda il level design, le mappe risultano in linea con quelle in cui siamo abituati a combattere, senza introdurre particolari stravolgimenti.

Le partite private faranno finalmente il loro ritorno, anche se avrebbero dovuto essere presenti sin dall'inizio. Interessante inoltre la nuova politica sulle mappe del crogiolo, che vede quelle introdotte con i DLC disponibili per tutti i giocatori in partite pubbliche, con lo scopo di non dividere la base di utenti, ma giocabili nelle private solo da chi ha acquistato il DLC. Un giusto compromesso per tenere uniti i giocatori a livello di matchmaking.

La vera novità sul fronte del PvP però è data dall'introduzione di un sistema di ranking non troppo differente da quello a cui altre produzioni ci hanno abituato. È bene precisare che questa novità sarà disponibile per tutti i giocatori a prescindere dall'aver acquistato o meno il DLC, motivo per cui non avrà peso al momento del verdetto.

Una delle due nuove arene del crogiolo.

Questo sistema introdurrà due distinte graduatorie: Valor e Glory. La prima legata alle playlist rapide (Scontro, Controllo, Supremazia, Rissa, Pandemonio e Doppietta), dove ogni partita giocata ci farà guadagnare dei punti, ma nessuna sconfitta ce ne toglierà. La seconda invece legata alla playlist competitiva (Detonazione e Sopravvivenza) ci farà guadagnare punti con le vittorie, ma perdere con le sconfitte, dunque la nostra performance sarà molto più impattante sulla nsotra scalata personale. Le due graduatorie condivideranno i nomi delle 6 divisioni in cui saranno suddivise, ma la progressione e le ricompense saranno esclusive di una o dell'altra, e varieranno da oggetti cosmetici come spettri esotici o peculiari decori a equipaggiamenti quali armi uniche.


Una caratteristica che ha accomunato tutti i DLC e le espansioni usciti per Destiny e Destiny 2 è la campagna marketing che accompagnava i giocatori fino al giorno del lancio effettivo. Dall'Oscurità del Profondo del primo capitolo a La Maledizione di Oriside del Secondo, Bungie ha sempre iniziato a promuovere i contenuti con circa un mese di anticipo, tra dirette stream volte a mostrare le novità in arrivo, teaser, video ed eventuale materiale aggiunto.

Questo fino ad oggi, quando il nuovo DLC La Mente Bellica fa il suo debutto passando quasi inosservato, non avendo goduto della copertura mediatica solitamente prevista per i contenuti aggiuntivi. A differenza di quanto accaduto in passato, infatti, se non per una singola presentazione in Live, qualche video e post sul sito, e un breve provato concesso durante il Community Summit, di questo DLC si conosce ben poco, ed è comprensibile quel pizzico di scetticismo che si avverte all'interno della community.

Risulta evidente come qualcosa in Bungie sia cambiato, tra un lancio al di sotto delle aspettative e un malcontento generale, lo studio di sviluppo ha deciso finalmente di cambiare direzione, di dimostrarsi più aperta al feedback della community e di presentarsi con maggiore trasparenza. Sfortunatamente però, questo processo iniziato mesi fa richiederà ancora del tempo per avere dei risultati consistenti, risultati che con tutta probabilità prima di settembre non vedranno la luce, se non per qualche piccola "sorpresa" concessa insieme al DLC per tutti i giocatori.

Sulla carta La Mente Bellica sembra offrire una discreta varietà di contenuti.

Bungie stessa, senza troppi giri di parole, ha confermato di essere più concentrata a ciò che arriverà in futuro, anche in termini di cambiamenti validi per tutti i giocatori, ed è consapevole che lo scopo di questo DLC non sarà quello di riportare indietro chi aveva appeso il Mida al chiodo, ma semplicemente di dare nuove motivazioni, offrendo nuove attività e nuove ricompense a chi ancora trova il piacere di passare le giornate in questo universo, nell'attesa di cambiamenti più radicali.

Almeno sulla carta La Mente Bellica sembra offrire una discreta varietà di contenuti tra cui scegliere: una campagna, delle nuove arene del Crogiolo, una nuova location, una nuova modalità, il secondo raid Lair e tanti nuovi equipaggiamenti. Il tutto accompagnato dall'inizio della Stagione 3, che porta con sé novità anche per chi non acquista le espansioni. Dunque, nonostante il periodo tutt'altro che roseo, La Mente Bellica sarà in grado di fornire ai giocatori un'esperienza valida?

Un'iniziale risposta la potete trovare nella nostra anteprima di Destiny 2: La Mente Bellica, nata in seguito alla sessione di prova a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare nel corso del Community Summit di Bungie. Durante le due ore di gioco abbiamo potuto provare soltanto la nuova modalità PvE, Protocollo Escalation, il Crogiolo aggiornato, le partite private che verranno re-introdotte e l'inedito sistema di rank.

Quindi, il modo migliore per scoprire se effettivamente La Mente Bellica avrà la forza per risollevare Destiny 2 sarà quello di analizzarne i singoli elementi. Per questo motivo, come di consueto, quella che state leggendo è una review in progress: inizieremo nei prossimi giorni a raccontarvi della campagna principale sino ad arrivare nel fine settimana, dopo intense sessioni di gioco, a parlare del Raid Lair e a trarre le dovute conclusioni. Non perdetevi dunque i futuri aggiornamenti su queste pagine di Eurogamer.

Campagna e location

A dare il via alla nostra nuova avventura sarà come di consueto una cinematica di apertura, sempre di altissima qualità ralizzativa, che introdurrà Ana Bray (diminutivo di Anastasia Bray), una Guardiana dapprima conosciuta soltanto di nome, alle prese con dei 'nuovi' nemici dell'alveare tra le distese sabbiose di Marte.

Xol, il boss principale del DLC.

Presto apprendiamo che Anastasia non è esattamente nelle grazie di Zavala, per il semplice motivo che durante la Guerra Rossa, invece che rimanere a combattere al nostro fianco ha preferito distaccarsi e intraprendere una ricerca solitaria sul pianeta rosso, sperando di trovare una soluzione al problema di Ghaul, e quindi disobbedendo all'ormai celebre Titano a capo dell'avanguardia.

Ciò che ha spinto Ana a recarsi su Marte è stata la presenza di Rasputin, l' enigmatica Mente Bellica che in un lontano passato è stata creata proprio all'interno di Clovis Bray, un complesso di ricerca appartenente alla sua famiglia, nonché una delle location principali in cui si svilupperà il racconto.

La vera minaccia però non sarà la Mente Bellica, bensì l'alveare presente sul pianeta, in cui spiccano due figure di rilievo: Nocris, sacerdote ed eretico, e Xol, verme gigante nonché una delle divinità dell'Alveare. L'obiettivo di questa fazione 'glaciale' dell'alveare è di distruggere Rasputin, a tutti gli effetti la nostra arma più potente. E nonostanze Zavala sia sia detto più volte contrario all'idea di risvegliarlo, alla fine aiuteremo Ana nella sua impresa, convinti anche dal legame che unisce la Cacciatrice a Rasputin stesso.

Una visuale del 'nuovo' Marte.

Nonostante l'incipit narrativo davvero promettente, la storia dalla durata di appena un paio ore risulta poco consistente. Tutto accade troppo velocemente e da quando veniamo a conoscenza della minaccia di Xol alla sua conclusione, il coinvolgimento del giocatore risulta davvero carente e il livello di approfondimento si dimostra superficiale.

Il tutto per arrivare a una battaglia finale blanda, che non fa assolutamente giustizia al nemico che stiamo affrontando, mancando quasi totalmente di pathos. È un vero peccato vedere così tante occasioni sprecate, prima con Osiride, e ora con Xol, personaggi che a causa di una scarsa caratterizzazione destavano più interesse quando avvolti da un velo di mistero. Non mancheranno comunque le solite avventure e le quest secondarie, volte ad arricchire il racconto.

Inoltre, esattamente come accadde con La Maledizione di Osiride, due dei nuovi Assalti introdotti altro non sono che riadattamenti di missioni della campagna principale, mentre un terzo Assalto è in esclusiva temporale per gli utenti PlayStation. Decisione difficilmente condivisibile, soprattutto dopo che i giocatori hanno già espresso il loro disappunto al riguardo.

Decisamente promossa invece la nuova destinazione, Marte, che di quella vista nel primo Destiny condivide soltanto il nome. L'intera area infatti è stata realizzata appositamente per quest'avventura, dimostrandosi meglio articolata di quella vecchia, e capace di alternare a dovere distese sabbiose a zone ghiacciate, senza dimenticare le anguste stanze dei complessi di Clovis bray. Quanto alle dimensioni, nel complesso risulta più grande di alcune delle destinazioni principali quali Titano, io, e naturalmente di Mercurio.

8 / 10