Destiny 2: Stagione degli Arrivi - recensione
Anche l'Anno 3 si avvia al tramonto.
L'anno 3 di Destiny 2 sta volgendo al termine e la Stagione degli Arrivi ha iniziato a spianare la strada per Oltre la Luce. La stagione scorsa, quella dell'Intrepido, aveva deluso non poco i giocatori, tra i pochi contenuti introdotti e una direzione non particolarmente chiara. Persino il gran finale, con l'Onnipotente distrutta durante un evento live durato forse un po' troppo, non è riuscito a risollevare la stagione.
Il passato però è passato e insieme all'annuncio delle future espansioni è stata presentata pure la Stagione attualmente in corso, non mostrata in precedenza per motivazioni ben precise. Nonostante lo sconforto iniziale bisogna ammettere che già dall'inizio i mesi che ci separano dalla prossima avventura son sembrati ben più interessanti di quelli precedenti.
Innanzitutto la nuova attività stagionale, l'evento pubblico che prende il posto delle Torri del Serafino, sembra convincere maggiormente nelle meccaniche e nelle ricompense. Le destinazioni di riferimento questa volta sono Io e Titano, nelle quali è possibile vedere le tanto temute e attese navi piramidali.
Questo evento chiamato Contatto consiste nel recarsi presso la posizione di una sonda di queste navi, una specie di piramide in miniatura, e caricare una banca simile a quella di Azzardo. Per ottenere particelle bisogna necessariamente uccidere i nemici nei paraggi e il tutto va fatto quattro volte, con i corrotti pronti a infastidirci tra una carica e l'altra. Come se tutto ciò non bastasse pure boss minori e campioni vari, oltre a una difficoltà eroica con un grosso nemico finale come bersaglio, saranno presenti. Dinamiche semplici, tempistiche non eccessivamente limitanti e centinaia di nemici da sconfiggere rendono questo uno dei migliori eventi mai introdotti che ha saputo riscuotere pure un certo consenso tra i giocatori.
Oltre a completare alcuni trionfi e farmare taglie o risorse, l'utilità di questo evento è anche quella di progredire nel progresso di un incarico ben preciso, che consente di prendere parte alla missione Interferenza. Questa è ripetibile ogni settimana ma in location leggermente differenti tra loro e con incarichi diversi. Tramite i dialoghi presenti è possibile apprendere nuove informazioni sulla lore, un po' come avvenne in passato con gli inviti dei Nove, con un po' di gameplay in più ma con una varietà inferiore.
La gestione delle ricompense nell'ultimo anno è cambiata parecchio, introducendo prima nuove meccaniche come gli obelischi nella stagione dell'intramontabile e riproponendo meccanismi simili pure questa volta, tramite il convertitore prismatico. Qui però viene fatto un ulteriore passo in avanti, sottoforma di engrammi ombrosi. Questi possono essere ottenuti prendendo parte a quasi qualsiasi attività e di base si comportano come engrammi normali.
Utilizzando il convertitore e con l'aggiunta di risorse ben precise ottenibili tramite le attività stagionali, è possibile concentrare questi engrammi, andando a restringere drasticamente la pool dei possibili equipaggiamenti. Grazie a questa semplice meccanica è dunque possibile scegliere più accuratamente quale tipo di arma sperare di ottenere o un pezzo di armatura con una statistica più sviluppata delle altre.
Con la sorpresa di molti questa stagione ha visto anche l'introduzione di un dungeon, chiamato Profezia, che oltre a rappresentare il contenuto più grande introdotto da diverso tempo a questa parte e oltre ad essere disponibile per tutti i giocatori, porta i guardiani in un'ambientazione familiare ma che ben poco abbiamo esplorato. Torniamo nuovamente nel reame dei Nove, una serie di location e arene composte dagli strani meccanismi e le enigmatiche geometrie tipiche di queste misteriose entità.
La nuova meccanica che andrà sfruttata in ogni singolo step prevede il corretto utilizzo delle luci e delle ombre. Quando si uccide un cavaliere, a seconda del proprio posizionamento, per l'appunto se sotto la luce o se nell'ombra, questo lascerà cadere delle particelle. Bisogna raccoglierne cinque di un dato tipo per caricarsi di quell'energia e purificare delle pozze della medesima tipologia.
Questa meccanica è stata adattata a tre step, di cui l'ultimo una bellissima boss fight contro Kell Eco o il secondo che prende luogo all'interno di una stanza cubica, dentro alla quale si arriva a combattere su ogni lato. Questo senza poi contare tutte le fasi intermedie in cui percorrere distese di sabbia o nelle quali sfrecciare con il proprio astore sopra lunghi percorsi fluttuanti.
È un vero peccato che al termine della stagione questa segreta verrà momentaneamente rimossa, perché tra le meccaniche coinvolte e le location molto suggestive è stato davvero un piacere giocarla.
Oltre a tutti i contenuti sopra descritti naturalmente è presente un pass stagionale con i soliti cento livelli da sbloccare e tutta una serie di nuovi oggetti cosmetici pronti a essere acquistati da Eververse. Bungie ha già spiegato di voler modificare il modo in cui ottenere i propri equipaggiamenti e questa stagione, nell'attesa dei cambiamenti più radicali, a rappresentato un interessante punto di partenza.
In seguito al rinvio di Oltre la Luce, la durata di questa stagione si è inevitabilmente allungata e, nonostante siano stati annunciati degli eventi a coprire questo periodo, difficilmente riuscirà a mantenere vivo l'interesse del pubblico. Non aiuterà certamente novembre che, tra le nuove console in arrivo e l'uscita di titoli del calibro di Cyberpunk 2077, è molto difficile che tutti i giocatori ritornino subito al lancio.
In ogni caso, La Stagione degli Arrivi ha introdotto un buon quantitativo di contenuti, sebbene la quasi totalità di questi fosse rivolta all'utenza totale, svalutando in un certo senso il Pass Stagionale. Ma va bene così, è senz'altro il modo migliore per chiudere questo terzo anno e consentire a più giocatori possibile di salire nuovamente sul treno può solo giovare al gioco. Starà poi a Bungie mantenere vivo questo interesse, lavorando come si deve sulla prossima avventura e instradando Destiny 2, si spera una volta per tutte, sulla giusta strada.