Destiny 2 Stagione dei Tesori: tutti all’arrembaggio!
Bungie ci trasforma in pirati spaziali. Scopritene di più nella nostra recensione!
Giunti al termine della Stagione dei Tormentati, Bungie ha voluto presentare ufficialmente la prossima grande espansione di Destiny 2, l'Eclissi. Per tutte le novità che arriveranno il prossimo anno bisognerà pazientare ancora un po’ ma, almeno fino alla fine dell'autunno, l'attenzione dei Guardiani sarà comunque richiesta per la Stagione dei Tesori, il penultimo capitolo prima della chiusura ufficiale del quinto anno di vita del gioco.
Senza girarci troppo attorno, la Stagione dei Tesori ha come tema quello dei pirati ed è sostanzialmente un capitolo filler, una sorta di spin-off con un tema molto gettonato. E già dalla presentazione si capisce come non siano previsti, quantomeno all'inizio, grosse evoluzioni sul piano narrativo.
Quasi per assurdo, le premesse si sono dimostrate solide, sia perché questo è un ottimo modo per staccare prima di riprendere il filone principale nell'ultima stagione prima de L'Eclissi, sia perché i protagonisti di questi mesi saranno personaggi tanto misteriosi quanto interessanti come il Ramingo, Mithrax con la figlia Eido e il Ragno. Ultimamente è stato dedicato davvero tanto spazio a Caiatl, con lo scopo di consolidare il nostro rapporto con la guerriera Cabal, e ora è giunto il momento di rafforzare i nostri legami anche su altri fronti.
Le attività principali che fanno parte delle dinamiche stagionali sono Scontro di Ketch e Spedizione. Nella prima attività bisogna sostanzialmente abbordare un ketch nemico e sconfiggere i tre capitani caduti che si alterneranno a rotazione settimanale. Durante quest'attività bisogna completare due scontri scelti casualmente tra un’incursione nella sala del bottino, il sabotaggio dei serbatoi o la distruzione dei camminatori, raggiungendo infine il ponte per combattere lo scontro finale.
Nella playlist Spedizione, invece, bisogna depositare tesori ottenuti nei punti di trivellazione, scortare la banca fino alla fine del percorso e sconfiggere il cattivone di turno per ottenere la ricompensa di fine attività. Entrambe le attività si sono dimostrate abbastanza godibili, per niente tediose e dalla durata ben tarata. I tantissimi riferimenti ai pirati, come i manigoldi che tenteranno di rubarci il bottino, rendono il tutto ancora più simpatico da fronteggiare.
In aggiunta a queste due attività, ogni settimana bisognerà avventurarsi anche all’interno dei nascondigli misteriosi, al fine di sconfiggere dei malviventi di varia natura e saccheggiarne le reliquie, che successivamente Eido potrà studiare con lo scopo di carpirne i segreti.
Nonostante si tratti una stagione interessante, sebbene completamente distaccata dalla narrativa principale, l'attività che tutti i veterani stavano attendendo era senza alcun dubbio il ritorno del raid di Oryx, La Caduta di un Re, che debuttò per la prima volta nell'ormai lontano 2015, con l’espansione Re dei Corrotti.
Dopo il buon lavoro di svecchiamento fatto con la Volta di Vetro, era quasi scontato aspettarsi il ritorno dell'Astrocorazzata, considerando che nell'espansione tutt'ora in corso abbiamo sconfitto una delle due sorelle di Oryx. Come di consueto il Day One del raid ha visto la corsa al primato mondiale per il completamento dell'attività con la Contest Mode attiva, una variante a tempo limitato con la difficoltà sensibilmente incrementata.
Allo scoccare delle ventiquattro ore, però, con l'abbassamento del grado di difficoltà, tutti i giocatori hanno avuto la possibilità di cimentarsi nell'incursione per esplorare nuovamente la fortezza di Oryx in tutta la sua imponenza. Il cambiamento più significativo è sicuramente quello apportato allo scontro con Oryx, che ora subisce danni diretti dai colpi dei giocatori e non si limita a soccombere con le sfere di oscurità. Nel primo Destiny il Re dei Corrotti veniva sconfitto solo all'esplodere di tutte le Luci Impure, il che rendeva superfluo il livello di potere del giocatore, in quanto non si rifletteva adeguatamente nello scontro in sé.
Oltre a questo, le modifiche alle meccaniche di gioco non sono state particolarmente accentuate, tra un pezzetto in più durante lo step dei Totem e qualche leggero cambiamento negli scontri col Sacerdote di Guerra e Golgoroth. In generale, l'impressione è che il raid, almeno a difficoltà normale, sia stato semplificato, il che non è un problema in quanto si tratta di un’attività estremamente godibile.
Tornano in grande stile anche tutte le armi del raid, con il celebre Tocco del Male ottenibile sconfiggendo Oryx. Le armi dell’incursione, che potranno poi persino essere forgiate, andranno ad arricchire ulteriormente l’arsenale introdotto durante la stagione.
Innegabile poi è il fascino, unico e indiscutibile, di tutto ciò che ruota attorno a quest'incursione. L'astrocorazzata di Oryx non è mai stata così bella e l'istante in cui Oryx in persona si mostra, pronto alla resa dei conti con i Guardiani, è mozzafiato, forse ancor più di quanto non lo fosse sette anni fa.
La stagione è ancora lunga, la narrazione quando si parla del Ramingo è spesso imprevedibile e Bungie potrebbe avere ancora qualche sorpresa in serbo per i suoi guardiani. Quel che possiamo dire per ora è che ci voleva uno stacco da Caiatl e, dopo una Stagione dei Tormentati non particolarmente ispirata, ci voleva qualcosa di quasi totalmente decontestualizzato come una stagione dal tema piratesco.