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Destiny, l'Alpha (e l'omega) secondo Bungie - prova

Non è stato solo il weekend di Inghilterra - Italia...

Gli ultimi quattro anni non sono corrisposti solo al passaggio da un Mondiale di calcio all'altro, in casa Bungie. Sono stati anni di cambiamenti radicali, di sperimentazione, di nuove e ambiziose sfide da intraprendere con un nuovo compagno di viaggio: Activision.

Come fu al tempo di Halo per Microsoft, anche appena prima della staffetta con 343 Industries, l'editore di Call of Duty sembra aver concesso una dose ragguardevole di libertà a Bungie. La software house di Seattle è stata libera, infatti, di svolazzare da un concept all'altro, da un'ispirazione all'altra prima di racchiudere tutto nel vaso di Pandora che si sta progressivamente scoperchiando in queste ore.

Perché è in queste ore che un numero sempre crescente di fortunati sta mettendo mano a Destiny, la nuova creatura dei padri dell'epopea di Master Chief e Cortana, grazie all'Alpha presentata in esclusiva su PlayStation 4. Un evento atteso da chi non l'aveva mai provato ma forse ancor di più da quelli che già l'avevano adocchiato, rimanendone sedotti, a spasso per le varie fiere di settore (E3 2014 incluso) e desideravano giocarci nella tranquillità di casa propria.

Facendo parte della prima schiera, ma godendo del bonus di fan della Bungie dell'era Xbox, mi sono fiondato fiducioso sull'opportunità di metter mano all'Alpha sulla mia PS4 e i risultati sono stati piuttosto soddisfacenti. Destiny è un crogiolo (termine non casuale, come vedrete più avanti...) di esperienze già assaporate altrove, impreziosite dal tocco dello studio americano e della potenzialmente saporita portata dello shared world.

Questo romantico tramonto ha conquistato praticamente chiunque abbia giocato l'Alpha di Destiny, al punto che i social network sono pieni di foto 'scattate' da PS4.

Ma procediamo per gradi. Portato a termine il download di circa 6.6GB, non ho trovato immediatamente la soluzione a tutti i mali del videogioco moderno ma un comune editor di personaggi. Non a caso, la creazione del protagonista è curata nei minimi particolari, e mette subito in evidenza un articolato sistema di classi e razze.

"La creazione del protagonista è curata nei minimi particolari, e mette subito in evidenza un articolato sistema di classi e razze"

Per la prima prova su strada ho scelto l'accattivante Cacciatore, forte di una letale accoppiata tra armi da fuoco e lame, ma le soluzioni Titano e Stregone non sono affatto da scartare. I primi sono capaci di creare ulteriori scudi attorno a sé e di emettere bolle di energia in grado di ferire mortalmente i nemici, mentre per i secondi vale l'interessante binomio costituito da armi e magia, a testimonianza della virata sul fantasy di Bungie.

Scelta la classe, giunge il momento delle razze, uno degli aspetti che in una build del genere è meramente estetico ma che, invece, confidiamo verrà sostenuto dalla trama nella versione del gioco che arriverà nei negozi. Le razze a disposizione sono dunque quella umana, quella degli Insonni e gli Exo, all'apparenza dei veri e propri automi.

Ciascuna classe sviluppa le proprie abilità peculiari. Nel caso del Cacciatore, ad esempio, è possibile tra l'altro imparare a lanciare coltelli e godere di una breve modalità berserk in cui far fuori i nemici più duri.

Il trailer dell'E3 di Destiny.

Tali skill si apprendono in maniera lineare, dal momento che il sistema immagazzina automaticamente i punti esperienza e li immette in canali predefiniti a seconda della classe. Un meccanismo pulito, che evita di generare accostamenti forse impropri con gli RPG, ma che alla lunga potrebbe limitare la creatività di alcuni giocatori.

"Qualcosa ricorda Mass Effect e non è l'unico tributo al franchise di BioWare"

Restando nei menù pre-partita si può poi accedere al navigatore di bordo per scegliere su quale location atterrare. L'Alpha ne ha messe a disposizione tre: l'Antica Russia sulla Terra, la Torre e il Crogiolo, ossia l'hub a cui accedere per disputare delle partite competitive online. L'unica modalità sbloccata in questa versione del titolo è una variante personalizzata del Conquista di Battlefield, 6 contro 6, in cui conquistare porzioni delle mappe e restarne in possesso per il maggior tempo possibile.

La transizione dai menù al gioco vero e proprio è piuttosto lenta, ma il tutto è inframezzato da una piacevole animazione con gli spostamenti dell'astronave. Qualcosa che ai più ricorderà Mass Effect, e vi anticipo che questo non è l'unico "tributo" al franchise di BioWare. La prima tappa obbligata del viaggio è la Torre, un baluardo extraterrestre della civiltà umana in cui ancora regnano pace e armonia - una rarità, nell'universo di Destiny. Dovete sapere che questo è l'unico posto in cui ci si muove utilizzando la visuale in terza persona, con l'inquadratura appena dietro le spalle del protagonista.

Nella pratica, la Torre è un hub molto simile alla Cittadella (ve l'avevo promesso un altro riferimento a Mass Effect, no?) dove interagire con tanti personaggi, ognuno con la sua caratteristica dettagliata in maniera magistrale e funzionalità. C'è ad esempio l'armaiolo, c'è una deliziosa piazzetta centrale con deposito armi annesso e c'è persino un locale adibito a centro messaggi, al quale gli sviluppatori hanno lasciato un "grazie" rivolto ai primi utenti dell'Alpha.

Destiny è in grado di offrire anche scenari più freddi, ed è proprio in questi casi che visivamente strizza l'occhio a Borderlands.

Tra gli altri punti di interesse sulla mappa, in grado di offrire una ventata di credibilità e realismo alla nuova mitologia di Bungie, ho trovato di particolare rilievo il Criptarca, al cui negozio sono disponibili potenziamenti per armi ed equipaggiamento. Il Criptarca accetta Lumen, la valuta comune del gioco, ma anche Marchi dell'Avanguardia e Marchi del Crogiolo. Affascinanti anche l'Oratore e una sala riunioni in cui confrontarsi con il maestro della propria classe.

"Nella piazza principale è infine possibile dare un pizzico di sale in più alle proprie scorribande online"

Un'altra curiosità legata agli NPC è la consultazione della mappa sulla Torre. Questa è infatti affidata ai robot, che avvicinati consentono a Destiny di mostrare uno degli utilizzi peculiari del DualShock 4: il touchpad può essere utilizzato in queste circostanze a mo' di mouse per scorrere e navigare la mappa, mentre nel mezzo della battaglia per richiamare l'interfaccia che consente di uscire dalla missione o richiedere un veicolo.

Nella piazza principale è infine possibile dare un pizzico di sale in più alle proprie scorribande online, accettando delle sfide impostate a tempo da Bungie. Come i teschi di Halo, le sfide offrono la possibilità di portarsi a casa razioni extra di esperienza e reputazione (se la prima da investire sul personaggio, la seconda è per mostrare i muscoli in rete). Un esempio di sfida è "vinci tre partite in Crogiolo", e generalmente è possibile affrontarne di simili dopo aver raggiunto un determinato livello.

Le interazioni con i personaggi aprono un menù interno, nel quale scegliere il tipo di attività da svolgere. Le attività saranno collegate a un conto alla rovescia, terminato il quale non si potranno più fare acquisti o accettare sfide: è questo il primo segno della persistenza del mondo di Destiny, in cui tutto si rinnova come negli MMO. Una soluzione che dovrebbe garantire nel medio e lungo termine una certa varietà di missioni e "prodotti" acquistabili.

I Bungie ci dicono tutto quello che c'è da sapere su Destiny.

Lasciata la Torre dopo essersi adeguatamente preparati a scendere in campo, è il momento dell'Antica Russia, sulla Terra. Ci si arriva con un buon armamentario, costituito da fucile d'assalto, shotgun e proverbiali granate, e il livello 3 come punto di partenza. Qui l'obiettivo primario è raggiungere una torre protetta dai Caduti e capire cosa ci stiano facendo.

"Una volta in gioco, il feeling è estremamente simile a quello trasmesso per anni da Halo"

Una volta in gioco, il feeling è estremamente simile a quello trasmesso per anni da Halo. Si compiono ancora salti enormi, le sparatorie sono rapide e frenetiche con uno smodato uso delle salvifiche granate, e l'IA è in questi frangenti aggressiva, capace di ripararsi e sbucare fuori dal proprio rifugio anche in maniera imprevedibile. Dal momento che le mappe sono piuttosto estese, Bungie ha previsto, senza sorprendere granché visto il suo curriculum, l'uso dei veicoli: quello disponibile nella beta è la moto gravitazionale Astore, un mix tra il Mongoose e il Ghost guidati nella saga di Master Chief.

Fin qui, Destiny è un regolare incrocio tra il già citato Halo e Borderlands: i nemici hanno un proprio livello e set di abilità, e al termine di ogni dungeon ci si ritrova davanti un boss o mini-boss. Persino il comparto grafico, in grande spolvero già a tre mesi dal lancio (eccezion fatta per un rarissimo aliasing) e puntellato dal mitico skybox di Bungie, è per buona parte ispirato al franchise di Gearbox.

Mi è capitato in quest'Alpha di restare appiedato un paio di volte durante una missione d'esplorazione, perdendo i progressi che avevo faticosamente accumulato. Posto che questi sono problemi senza dubbio di gioventù, e che l'Alpha si sta giocando apposta per risolverli, qualche perplessità pensando al futuro e al gioco completo sorge spontanea...

L'indicatore posto sulle teste dei nemici è utile per capire subito con che tipo di minaccia si abbia a che fare. In questo caso, lo scontro sembra abbordabile!

Il titolo eredita inoltre dagli MMO una scarsa se non inesistente interazione con i fondali (manca persino il più classico dei barili esplosivi a fare da contorno e da hotspot nei combattimenti) e un'IA che, pur come detto pimpante negli scontri, sembra spaesata, imbambolata nella vastità delle location del gioco.

Lo shared world mette piede nel gameplay tutto sommato ordinario con una grande eleganza e un notevole impatto"

Poi arriva il tanto decantato ingrediente shared world, che mette piede nel gameplay tutto sommato ordinario con una grande eleganza e un notevole impatto.

Bungie ha infatti introdotto e reso opzionali, i cosiddetti eventi pubblici che irrompono nel bel mezzo delle missioni single-player. In sostanza, missioni secondarie che vanno dall'orda all'assalto e che giustificano in buona parte l'ampiezza della mappa. Nell'episodio occorsomi, ho dovuto impedire che i Caduti facessero estrazioni su tre siti sparsi per l'ambientazione in un determinato lasso di tempo.

L'atterraggio dei Caduti è stato il più grande piacere videoludico che mi sia capitato quest'anno. Un'autentica goduria sensoriale, non solo per la dimensione delle loro tante navi ma anche per "l'effetto Cloverfield" adottato, con una visuale tremolante e sfocata, e un comparto sonoro adeguatamente orchestrato per sottolineare la drammaticità del momento.

Bungie parla della co-op di Destiny.

Misurarsi con questo genere di compito è altrettanto soddisfacente. Durante gli eventi pubblici, forse spinto dall'incessante ticchettio del timer, il gameplay acquisisce una particolare verve, che contribuisce a far battere la pigrizia del giocatore "lupo solitario" e farsi coinvolgere negli obiettivi condivisi con la community.

"La sua ambiziosa struttura è intrigante per i motivi che ho lungamente elencato sinora ma allo stesso tempo rischiosa"

Le missioni "classiche", alcune bloccate previo raggiungimento di un certo livello, sono state suddivise per tipologie diverse, tra cui Storia, Esplora e Assalto. La più interessante, oltre alla prima che permette di portare avanti la narrazione, è Esplora: in questo tipo bisogna andare a caccia di obiettivi per completare delle ricerche utili al fronte terrestre, esplorando appunto determinate ambientazioni. Interessante specialmente per chi ama girovagare senza troppi assilli le mappe e tentare approcci diversi per conseguire il proprio obiettivo.

Sebbene il gioco consenta di "tornare in orbita" in qualunque momento, non è possibile restare sulla mappa al termine della missione. Una volta concluso il proprio compito, infatti, parte un conto alla rovescia che conduce a una schermata con tutte le statistiche relative alla missione appena terminata. Questo ha consentito di renderle rigiocabili per far lievitare il livello del proprio personaggio.

Tirando le somme sull'Alpha di Destiny, la sua ambiziosa struttura è intrigante per i motivi che ho lungamente elencato sinora ma allo stesso tempo rischiosa, con un paio di nodi da sciogliere in fase di recensione.

Come in ogni sparatutto che si rispetti, la carabina è indicata negli spazi chiusi che, nonostante la vastità degli scenari a cielo aperto, non mancano.

I server saranno affidabili come dovranno al day one e nei mesi successivi? Il sistema di combattimento resisterà alle tante ore di gioco che lo studio di Seattle suggerisce con meccaniche simil-MMO? La storia sarà all'altezza dell'atmosfera carica di pathos apprezzata in questa fase?

Se a settembre tali nodi verranno davvero sciolti, e quanto di buono si è visto in questa build esclusiva PS4 verrà confermato ed esteso al titolo completo, il mondo dei videogiochi avrà tutti i suoi protagonisti felici: Bungie per avere centrato l'obiettivo alla prima uscita post-Halo, Activision per aver trovato un nuovo albero della cuccagna... e i giocatori, per una nuova perla capace di svecchiare il tribolato modello della tripla-A.

Avatar di Paolo Sirio
Paolo Sirio: Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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Destiny

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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