Destroy All Humans! - prova
Gli alieni sono tornati.
Questo 2020 è un anno surreale. Tra un incendio che ha decimato intere specie e una pandemia che ha bloccato intere nazioni, sembra che quest'anno non voglia proprio darci tregua. In casi come questi si cerca sempre di sdrammatizzare a suon di meme e ironia, e alcuni di questi suggeriscono che visto l'andamento ci mancherebbe soltanto un primo vero contatto con degli alieni. Sebbene (s)fortunatamente ciò è difficile che avvenga nell'arco dei restanti mesi, noi videogiocatori abbiamo segnato sul calendario una data in cui avremo effettivamente la possibilità di interagire con essi.
Stiamo parlando dell'uscita di Destroy All Humans! o, per meglio dire, del remake del gioco del 2005 a opera del team di Black Forest Game e previsto per la fine di luglio. In attesa che il gioco completo venga pubblicato, in occasione dei Steam Summer Festival abbiamo provato la demo disponibile per avere un primo assaggio di come lo studio tedesco abbia voluto reinterpretare la bizzarra avventura di Pandemic Studios.
Sebbene il prodotto originale non brillasse per la sua qualità, venne comunque apprezzato dai giocatori per le sue tante esagerazioni, unite a un gameplay molto caotico e con un grado di libertà che visti gli anni non si poteva che apprezzare. A ciò si aggiungono degli elementi tanto stereotipati da renderlo familiare, come gli americani degli anni '50 pronti a rispondere a una minaccia con bombe e potenza di fuoco o degli alieni dei più classici, ossia umanoidi con il testone e la pelle grigia.
Questi alieni appartengono alla razza dei Furon, evolutasi a tal punto da potersi riprodurre tramite clonazione. Per far ciò però necessitano del DNA estratto dai cervelli dei terrestri, motivo che li porterà a imbattersi nella nostra popolazione. Cryptosporidium 136 viene mandato in avanscoperta sul pianeta, sfortunatamente però viene colpito accidentalmente da un missile e perde la vita. Non ricevendo più segnali dall'alieno, tocca a Cryptosporidium 137 scendere sulla superficie e investigare su cosa sia accaduto al suo predecessore. La trama è sostanzialmente un pretesto per contestualizzare un'invasione aliena con lo scopo di sottomettere la razza umana.
Durante la demo abbiamo potuto giocare solo la prima missione della storia, dunque non sappiamo se gli sviluppatori abbiano apportato delle modifiche su questo fronte. Questo tenendo conto anche del fatto che la prima missione consista sostanzialmente in un esteso tutorial in cui introdurre il mondo di gioco e con cui presentare al giocatore, con gradualità, le armi e abilità standard. Tra queste troviamo la possibilità di leggere nel pensiero, rubare il cervello da creature vive o dai cadaveri, la telecinesi, un comodo jet pack per gli spostamenti e un fucile elettrico con cui folgorare i nemici. A ciò si deve aggiungere la possibilità di pilotare il proprio disco volante, anch'esso armato con un potente raggio laser.
La storia l'abbiamo soltanto scalfita in superficie, abbiamo potuto però approfondire maggiormente ciò riguarda il comparto esplorativo della produzione. Dopo aver completato la missione, infatti, è possibile tornare presso la medesima destinazione con la possibilità di esplorare liberamente e completare gli incarichi secondari.
L'area era delimitata da barriere non visibili se non quando direttamente a contatto, ma all'interno del perimetro non vi era alcun tipo di ostacolo. Qui il giocatore ha la libertà di sterminare liberamente ogni essere vivente, distruggere le proprietà o semplicemente sperimentare le proprie abilità, tenendo conto che maggiori sono i danni inflitti, maggiore sarà la reazione degli umani, che non si faranno certo scrupoli a schierare plotoni di soldati e carri armati.
Volendo giocare con uno scopo, inoltre, ci sono pure una serie di obiettivi che si possono perseguire. Innanzitutto ci sono delle missioni secondarie, degli incarichi che richiedono al giocatore di completare una richiesta precisa. In questa location, ad esempio, era possibile prendere parte a una sfida in cui veniva richiesto a Crypto 137 di catturare quante più mucche possibile prima dello scadere del tempo.
Queste sfide, le sonde nascoste e i cervelli degli umani da raccogliere hanno il solo scopo di farci collezionare dei punti DNA, ovvero dei punti che si possono spendere nell'apposito menù con lo scopo di sbloccare nuove abilità o potenziare quelle esistenti con un massimo di sei potenziamenti ciascuna. Nella demo purtroppo non avevamo accesso a tutti i potenziamenti, dando una veloce occhiata però alle tante voci presenti, è risultato chiaro come ci fosse un ampio margine per incrementare la capacità distruttiva di Crypto 137.
Questo remake porta con sé anche una veste grafica tutta nuova che seppur non eccellendo, soprattutto quando ci si sofferma sui personaggi, riesce comunque a risultare piacevole alla vista, questo preservando lo stile della produzione originale, caratterizzato da colori accesi ed elementi semplici.
Questo primo contatto con il remake di Destroy All Humans ci ha lasciato piuttosto tiepidi. Pur considerando che il gioco originale risalga al 2005 e che siano passati ormai quattro anni dalla rimasterizzazione in Full HD, la sensazione è che con questo remake si potesse fare qualcosa di più. La folle storia di questi stereotipati alieni e il gameplay caotico riescono comunque a divertire, e certamente siamo in attesa del gioco completo nella speranza di ricrederci, ma per il momento tutto ciò che ci ha lasciato la demo è un sapore insipido in bocca. Quando si ha l'occasione di ricreare un gioco il puntare solo sulla nostalgia sarebbe un'occasione sprecata.