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Detective Gallo - recensione

Cosa succede quando L.A. Noire finisce a Paperopoli?

La giustizia ha bisogno di uomini che agiscano oltre la legge, figure al di fuori degli schemi che non abbiano paura di puntare la sei colpi contro un brutto muso. La nostra storia ha per protagonista proprio un personaggio di questo tipo, peccato che il nostro "uomo" sia in realtà un papero di bassa statura, abbastanza rotondetto e con un becco perennemente serio.

Oggi vi presentiamo il Detective Gallo ed il suo ultimo, truculento, caso da risolvere. Nato dalla fantasia dei ragazzi del team FootPrints, questo noir pennuto ha dovuto faticar parecchio prima di arrivare nelle nostre case. Dopo una campagna di raccolta fondi su Eppela, mesi e mesi di sviluppo e la presenza all'ultima edizione della Milan Games Week, la nostra attesa per questa avventura è stata messa a dura prova. Ma adesso siamo finalmente pronti a darvi il nostro giudizio finale.

Prima di lanciarci in qualsiasi analisi è bene ricordare che non c'è mistero da risolvere senza un delitto, e quello che Gallo deve affrontare è un caso violento, non adatto ai deboli di cuore: un assassinio a sangue freddo di povere piante innocenti. Lo so, non c'è mai fine alla violenza, ma qualcuno deve occuparsi delle indagini, e il miglior specialista in città (o meglio l'unico) è proprio il nostro detective. È tempo di indossare il impermeabile d'ordinanza, caricare la rivoltella e battere la città da cima a fondo per trovare il colpevole di questa atroce malefatta.

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Detective Gallo è un'avventura classica che miscela sapientemente Paperopoli e noir, ricordando a chiunque fosse cresciuto con gli albi a fumetti di Topolino quanto siano affascinanti crossover di questo tipo. La sensazione è quella di trovarsi davanti ad un'edizione speciale del celebre fumetto, ed anche se non è un prodotto targato Disney, si prova immediatamente una certa simpatia per lo scorbutico protagonista. Duro, dalla lingua tagliente e spesso inadatto alla situazione, eppure talmente carismatico da catturare sin dal menu iniziale.

Come se ciò non bastasse ogni comprimario è a suo modo riconoscibile e memorabile, ed anche se presenti in un numero ristretto, il lavoro di scrittura svolto sui personaggi è pregevole, dal bambino teppista filo-anarchico all'informatore telefonico con la voce camuffata. La comicità di fondo che permea l'intero gioco entra in un curioso contrasto col genere noir creando un effetto particolare in chi gioca, a partire dallo scottante caso da risolvere: l'omicidio "vegetale" che sta a monte di tutte le vicende.

I FootPrints sono riusciti a creare un canovaccio originale, che finge di cadere in certi cliché per ribaltare tutto in un paio d'occasioni, strappando anche qualche sorriso. Nonostante l'avventura necessiti di circa cinque ore per esser portata a termine, dobbiamo ammettere che la noia non è mai sopraggiunta, dato che eravamo troppo impegnati a concentrarci sugli enigmi.

Ogni comprimario è ben riconoscibile e ben caratterizzato.

Questo perché Detective Gallo è una classica avventura grafica punta e clicca, in cui è necessaria una buona dose di attenzione per i dettagli ed una spruzzatina di pensiero laterale. La curva di progressione è ben calibrata, accompagnando sempre meno il giocatore nel corso dell'avventura. I puzzle passano dall'essere intuitivi al richiedere una certa dose di riflessione, e in un paio di frangenti ci siamo anche ritrovati a spremerci le meningi.

In un genere dal passato glorioso come questo, e ormai quasi relegato a nicchia del mercato, Detective Gallo rappresenta senza ombra di dubbio un buon esponente, adatto ai neofiti ma piacevole anche per i più esperti. Per la tradizione moderna delle avventure grafiche non mancano poi aiuti per identificare tutti i punti d'interesse con cui agire (premendo la barra spaziatrice), ma se volete gustarvi un'esperienza più 'old school' ignorate questa funzione. Non sussiste alcun difetto grossolano, e forse l'esperienza cerca di essere troppo didascalica nelle prime fasi, ma nulla che possa annoiare realmente chi mastica il genere da tempo.

Sempre le ore iniziali sono quelle che stentano leggermente ad ingranare, anche a causa di un ristretto numero di quadri (circa sei), che poi aumenta considerevolmente dalla seconda metà del gioco. Il backtracking la fa da padrone, ed è necessario mantenere alta l'attenzione per ricordarsi tutti i dettagli presenti. Su questo aspetto Detective Gallo è assolutamente pregevole, con una cura nei disegni (realizzati interamente a mano) tale da incantare all'istante.

Gallo è un personaggio che si appoggia molto al cliché del detective privato, ma lo fa in modo originale.

Il lavoro sulla colorazione è di altissima qualità, restituendo livelli cromaticamente eccelsi. Se proprio volessimo cercare l'ago nel pagliaio lo troveremmo nella fluidità dell'animazione, leggermente incespicante, ma nulla che rovini effettivamente l'esperienza. L'unico elemento che non abbiamo apprezzato sono i menu, un po' troppo raffazzonati rispetto al resto della produzione, forse un elemento di poco conto, ma citando la prima regola di Gallo vogliamo essere in questo articolo "professionisti, polemici e puntigliosi".

Proprio Gallo è il degno protagonista di quest'avventura, anche grazie al lavoro del doppiaggio interamente Italiano, con una voce che ricorda un Humprey Bogart d'annata. In altre parole è perfettamente in linea con l'immagine del detective duro e intransigente, anche se nel nostro caso parliamo di un papero investigatore. Per i comprimari il livello del doppiaggio si abbassa, andando a raggiungere più il grado di macchietta, ma qualitativamente siamo sempre su buoni livelli.

Il comparto sonoro si basa su musiche originali e, sin dal menu iniziale, si viene accolti dai motivi jazz di un melanconico clarinetto. Ogni quadro ha un tema musicale proprio e forse anche su questo aspetto la sensazione è che il tutto sia un po' troppo didascalico e frammentario, ma le tracce sono ottime e mantengono quasi sempre un buon mood di fondo.

La qualità dei disegni è eccezionale e regala un bel colpo d'occhio.

Detective Gallo gioca volontariamente con tanti cliché culturali e li miscela ad una simpatia spontanea e genuina. I FootPrints sono riusciti a creare un personaggio contemporaneamente serio e impacciato, ed il contrasto che si viene a creare riesce effettivamente a catturare chi gioca. In termini ludici è una buona avventura grafica, valida per i neofiti e piacevole per i più esperti.

La qualità dei disegni e del comparto sonoro garantiscono un livello tecnico di buona fattura, con pochissime sbavature sul fronte delle animazioni. Adesso è tempo di indossare l'immancabile borsalino, l'impermeabile con il bavero alzato e camminare nelle strade buie della città. Il crimine ci attende.

7 / 10
Avatar di Gabriele Carollo
Gabriele Carollo: Si barcamena nello scrivere da pochi anni, tra ettolitri di birra e mostrando con orgoglio la sua barba. Se cercate un consiglio fraterno e senza fronzoli, è l’uomo che fa al caso vostro.

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