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Deus Ex: Human Revolution

La rivoluzione arriverà nel 2011.

Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati a completarlo al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di Deus Ex: Human Revolution!

L'ultima volta che abbiamo visitato una città asiatica del futuro è stato nel primo Deus-Ex. Eravamo sulle tracce di un hacker conosciuto come Tracer Tong. Ce la siamo presa comoda e ci siamo anche divertiti nel club Lucky Money, uno dei tanti gestiti dalle triadi orientali. Abbiamo provato a rimorchiare una surfista australiana offrendole una quantità esagerata di drink, siamo finiti a ballare da soli in una pista illuminata a giorno.

Se anche voi vi siete trovati nella stessa situazione, probabilmente avrete agito in maniera diversa, magari seguendo Tracer fino all'angolo più remoto della città per poi eliminarlo nel modo più violento possibile, rubare il suo datapad e concludere la missione.

Anche in Deus Ex: Human Revolution, prequel di quel gioco datato 2000, visiteremo una città asiatica del futuro, situata su un'isola chiamata Heng Sha, al largo delle coste di Shanghai. Un conglomerato urbano con un'enorme concentrazione di industrie che si occupano di modifiche... di esseri umani. Indovinate cosa dovremo fare una volta "sbarcati" su Heng Sha? Esatto, cercare uno stramaledettissimo hacker!

Ecco l'appartamento di Adam, il protagonista. Assomiglia molto a quello di Deckard in Blade Runner.

La ricerca parte da un nome, Tong, un tizio che gestisce il club The Hive nei bassifondi. Possiede le informazioni di cui abbiamo bisogno e quasi certamente il locale che gestisce è di proprietà delle triadi.

"Più le cose cambiano, più restano le stesse", diceva Jena Plissken in un popolare sequel cinematografico. Molto probabile che anche in questo club potremo sfogare parte della nostra violenza latente e sicuramente ci sarà un datapad da rubare. La presenza di surfiste australiane è, purtroppo, ancora da confermare.

Il messaggio che gli sviluppatori hanno voluto lanciare con queste "citazioni" del primo capitolo è chiaro: questo è un gioco della serie Deus Ex, senza possibilità di errore o fraintendimento. Possiamo iniziare fin da ora ad attenderlo con trepidazione perché non ci deluderà. Almeno così speriamo!

Ogni singolo istante passato di fronte a questa versione del gioco, seppur lontana da quella finale, è un sospiro di nostalgia e trepidazione. Dalla soddisfazione che si prova nell'essere riusciti a entrare in una rete di computer, al modo in cui si usano i poteri del protagonista... tutto trasuda classe e voglia di divertire.

L'arsenale a nostra disposizione sembra decisamente promettente. Quei tre stanno per fare una brutta fine!

Ok, più o meno le stesse cose si potevano fare anche nel secondo episodio della serie, Invisible War, ma in Human Revolution l'atmosfera che si respira sembra proprio quella giusta. Eidos Montreal sembra aver fatto tesoro delle cose che funzionavano nel primo capitolo e ammenda di quelle che non andavano nel secondo.

Certamente la sensazione di esaltazione che si prova di fronte a questo nuovo Deus Ex è aiutata dall'incredibile impatto grafico del gioco. Luci al neon, cartelloni pubblicitari con splendide Geishe che sorridono e una folla che popola strade immerse nella nebbia e nel fumo. Abbiamo appena citato Blade Runner e siamo sicuri che se Ridley Scott vedesse questo gioco verserebbe una lacrima di gioia. La sua visione del futuro è stata riprodotta e sparata su schermo con una potenza devastante.

Ok, è giunto il momento di entrare nell'Hive Club, non prima di aver scelto se passare dalle fogne, picchiare il buttafuori all'ingresso, raggirarlo verbalmente o, più banalmente, pagare il biglietto. Dentro una cinquantina di persone ballano, si agitano, bevono e parlano tra loro. L'avventura è appena iniziata.

Guardiamo ancora una volta lo splendido trailer di Deus Ex: Human Revolution.