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Deus Ex: Human Revolution

Due ore nei panni di Adam Jensen…

Dico ciò per esperienza diretta, perché più volte mi sono trovato a dovere ricaricare un salvataggio dopo essermi trovato "solamente" con la pistola in mano in mezzo a quattro terroristi. Dimentichiamoci quindi di fare irruzione in scena come Duke Nukem e prepariamoci piuttosto a pianificare attentamente i nostri combattimenti...

A parziale consolazione, notiamo però che con la pressione del tasto Y si accede a un menu radiale dove si possono selezionare le armi e gli oggetti dell'inventario; la presenza di ben 32 slot ci fa capire che più avanti nel gioco potremo presentarci agli appuntamenti che contano armati di tutto punto. Per farlo sarà necessario esplorare attentamente le mappe, senza tralasciare i cassetti e gli armadietti che immancabilmente accompagnano giochi di questo tipo.

Proseguendo nel corso del livello, abbiamo poi apprezzato altri dettagli, come ad esempio un distributore di bibite che copriva una grata che portava a una stanza protetta da due guardie. Avessimo investito i nostri punti iniziale nella Forza, avremmo potuto spostarlo ed evitare uno scontro diretto piuttosto sanguinoso, e fa piacere vedere come le mappe siano state pensate per essere affrontate in modi così diversi tra loro.

Gli effetti luminosi sono resi molto bene dall'engine proprietario usato dagli sviluppatori.

Ovviamente, essendo questo gioco un Deus Ex non mancherà l'immancabile terminale da hackerare. Il nuovo sistema ci pone di fronte a delle specie di strade da percorrere, che passano attraverso alcuni nodi che ci separano dallo sblocco. Ogni passaggio attraverso i nodi può allertare i sistemi di sicurezza, mentre alcuni sentieri sono a senso unico, costringendoci a dei giri ben definiti per la griglia.

Quando saremo rilevati, il sistema di protezione cercherà di giungere il nodo finale prima di noi, in una sorta di baseball cyberspaziale dove vince chi tocca per primo l'ultima base. Sarà quindi importante essere veloci e ridurre i rischi al minimo ma, anche in questo caso, il gioco permetterà un approccio diverso a coloro che si specializzeranno in hacking. Non solo si potranno vedere in anticipo le possibilità statistiche di attivare o meno l'allarme, ma si potranno facilmente sbloccare altri nodi che riserveranno ricompense speciali e informazioni segrete.

Dopo circa un'oretta e mezza di gioco siamo infine arrivati allo scontro finale con Zeke, il leader dei terroristi. Ebbene, anche questa volta Human Revolution è riuscito a sorprenderci, se è vero che siamo riusciti a concludere la questione in modo pacifico senza neppure sfoderare l'arma.

Ecco come liberarsi di due avversari in corpo a corpo senza fare troppo rumore...

Questi infatti per difendersi cattura un ostaggio, la qual cosa ci pone di fronte a tre alternative: combatterlo, lasciarlo andare o chiedergli di liberare l'innocente. Noi abbiamo optato per quest'ultima soluzione e, dopo una lunga trattativa, lo abbiamo lasciato scappare.

Con questa azione si è concluso il nostro hands-on, il quale ci ha lasciati molto fiduciosi nei confronti del prodotto finale. L'atmosfera che contraddistingueva l'originale Deus Ex permea anche Human Revolution, sortendo un inaspettato effetto nostalgia che non può che essere celebrato. La grafica è più che valida, pur senza raggiungere l'eccellenza, mentre la giocabilità è molto elevata, così come la rigiocabilità.

Se quanto visto in queste prima fasi rifletterà la bontà dell'intero prodotto, allora potremo dire senza alcun timore reverenziale che lo spirito del primo Deux Ex sarà tornato finalmente in vita per deliziare noi videogiocatori di vecchia data, alla ricerca di un vero erede da ormai undici anni.

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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