Deus Ex: Mankind Divided - prova
L'Umanità ha un altro difficile ostacolo da superare.
Londra - Nonostante il rinvio di qualche mese, tutto sembra essere pronto per il ritorno di Adam Jensen su PC e console. Eidos Montreal, per bocca del producer Olivier Proulx, ci ha infatti confermato che il gioco è finito. Allora perché rinviare l'uscita a fine agosto dell'anno prossimo? Semplicemente per poterlo rifinire, in modo da portare nei negozi un'esperienza degna di Human Revolution.
Un gesto sotto molti punti di vista coraggioso, ma che solitamente ripaga in termini sia di fiducia (che i giocatori concedono a chi fa questo tipo di operazioni), sia di qualità del prodotto, basti pensare a quello che è successo con The Witcher 3: Wild Hunt.
E provando in prima persona due livelli di Deus Ex: Mankind Divided la necessità di prendersi un più tempo è risultata una mossa assolutamente condivisibile. Non perché il titolo non funzioni in qualche elemento ma perché dando ai giocatori gli strumenti per sperimentare, forzare ed esplorare ogni livello, le possibilità che qualcosa vada storto salgono a dismisura.
Ed Eidos vuole che gli appassionati plasmino Mankind Divided con le loro mani, decidendo che tipo di approccio utilizzare, quali abilità sviluppare e come combattere. Il nuovo Deus Ex, infatti, non vuole perdere quelle caratteristiche che hanno fatto innamorare milioni di fan in tutto il mondo, consentendo loro di approcciarlo sia in maniera sfrontata, in pieno stile kamikaze, sia completando il gioco senza aver fatto volare una singola foglia.
Siamo nel 2029, due anni dopo gli accadimenti con i quali Human Revolution si è concluso. La situazione a livello mondiale è completamente stravolta e al posto di essere l'ultima moda, le augmentation, gli impianti cibernetici in grado di donare agli esseri umani capacità straordinarie, sono viste come il male in persona. Coloro che si sono fatti impiantare arti o organi artificiali sono ghettizzati ed è partita una sorta di caccia alle streghe per stanarli.
La fortuna di Adam Jensen è che le sue capacità sono talmente oltre quelle comunemente a disposizione della gente, che i normali cittadini neppure si accorgono dei sui innesti. Questo però lo rende un elemento ancora più fondamentale nello scacchiere internazionale e per questo da semplice esperto di sicurezza, il protagonista di Deus Ex è diventato un agente sotto copertura per attività militari anti-terrorismo.
Questo lo porterà ad affrontare la solita serie di missioni in varie parti del pianeta, alla ricerca del bandolo della matassa che faccia emergere chi sta tramando alle spalle dell'intera razza umana per i suoi guadagni personali.
Il gioco si aprirà a Dubai, città nella quale, come tutti quelli che hanno giocato a Spec Ops. The Line sanno, ci sono forti contrasti tra modernità e povertà, con il deserto sempre pronto a vomitare una bella tempesta di sabbia sugli scintillanti grattacieli. La location perfetta per un videogioco, con i suoi notevoli dislivelli che garantiscono una vista mozzafiato e la possibilità di giocarsi il maltempo per creare qualche bella fase stealth.
Le capacità delle nuove console hanno consentito agli sviluppatori di creare livelli più articolati, con un maggiore sviluppo verticale rispetto a Human Revolution. La struttura non è open world, dato che all'inizio e alla fine di ogni sezione ci sarà una sorta di strozzatura grazie alla quale si "resetta" tutto, facendo ripartire tutti i giocatori dal medesimo punto.
All'interno di ogni location, però, ci sarà spazio per cercare un approccio diretto, sfruttando le coperture come riparo, le augmentation per creare vortici di proiettili o aumentare la resistenza ai danni, o le tante bocche da fuoco per sbarrare la strada agli avversari. Con un po' più di riflessività si potranno notare passaggi secondari, come grate per l'aerazione, fognature o muri meno robusti del previsto, nei quali creare una breccia improvvisata. Questo studio dei livelli, unito alla capacità di diventare invisibile per qualche secondo, o di annullare i rumori prodotti dai propri passi, consentirà di sgattaiolare alle spalle delle guardie avversarie e delle telecamere di sicurezza senza sparare un colpo.
Una via di mezzo è ugualmente efficace e ciò consente a chiunque di sbizzarrirsi alla ricerca del sistema di gioco più congeniale per superare un livello, o di modificare la propria strategia in corso d'opera, in base all'evoluzione della missione.
La seconda demo presentataci, ambientata a Praga presso il teatro Dvali, metteva in evidenza questi tre diversi approcci, dato che ci ha consentito di scegliere che tipologia di assetto equipaggiare prima della missione. In base a quello scelto cambiava anche il tipo di percorso che era possibile seguire e le azioni a disposizione di Adam.
In un angolo della mappa, infatti, c'era un muro che era possibile rompere solo nel caso in cui fossimo stati in possesso di quella abilità specifica. Da un'altra parte della mappa era nascosta una scala grazie alla quale raggiungere i tetti del quartiere e calarsi nel teatro dall'altro. I guerrafondai, al solito, avevano un po' di coperture da utilizzare per ripararsi dalla gragnola di proiettili con il loro nome scritto sopra.
L'impressione è dunque quella di avere giocato a una versione più evoluta di Human Revolution. Grazie alla maggiore potenza di calcolo delle console di nuova generazione, infatti, Eidos ha potuto costruire livelli sicuramente più belli da vedere grazie a ispirati scorci di Dubai nella prima missione e di Praga nella seconda, ma soprattutto ha potuto programmare ambienti più ampi e vari, che garantiscono uno sviluppo ancora più articolato dei diversi percorsi secondari.
Nonostante il rinnovato level design e qualche nuova abilità che andrà meglio esplorata in futuro, al momento abbiamo potuto solo vedere che Adam potrà essere overcloccato, ma non sappiamo come avverrà la progressione del personaggio. L'esperienza sembra comunque molto simile a quella del gioco del 2011.
Considerando gli anni che sono passati da Human Revolution e la qualità del gioco in questione, l'essere molto simile non è necessariamente un male. Ora però Eidos Montreal è chiamata a rendere questo prodotto perfetto sotto tutti i punti di vista, per non incorrere in facili polemiche, a partire dalle boss battle.
Pur non avendone ancora affrontata una, Olivier Proulx ha assicurato che è loro intenzione non ripetere gli errori commessi in Human Revolution. Già la versione completa del gioco aveva raddrizzato il tiro e gli sviluppatori hanno proseguito su quella strada, creando battaglie che possono essere affrontate e soprattutto vinte in maniera coerente con lo sviluppo dato a Jensen durante la partita.
Coloro che volessero ripassare la storia prima di questo "secondo capitolo" dovranno per forza recuperare il gioco su Steam o su una delle console sulle quali è stato pubblicato. Lo sviluppatore, al momento, non ha infatti intenzione né di produrre un remaster, né di rendere retrocompatibile Human Revolution su Xbox One perché troppo preso a limare il gameplay di Mankind Divided. Ma affermando che "al momento non abbiamo nulla da rivelare", Olivier Proulx ha lasciato qualche spiraglio aperto per il futuro.
I nuovi giocatori dovranno quindi accontentarsi o di un filmato di 11 minuti che riassume il capitolo precedente o di partire completamente all'oscuro degli antefatti. Gli sviluppatori si sono comunque preoccupati di rendere questo seguito completamente autonomo quanto a tematiche e personaggi, così da essere comprensibile per chiunque.
Deus Ex Mankind Divided arriverà il prossimo 23 agosto su PS4, Xbox One e PC.