Deus Ex: Mankind Divided - Reloaded
Il futuro in bilico della serie a diciotto mesi dal lancio.
Le uscite agostane di un certo livello sono ormai pratica comune da parecchio tempo: una delle più interessanti fu quella di DooM nel 2004, ma anche in anni recenti abbiamo avuto parecchi titoli di un certo peso arrivare sul mercato in pieno periodo vacanziero. Deus Ex: Mankind Divided è stato il maggiore esponente di questa strategia commerciale nel 2016 e dopo cinque anni era chiamato a dare un seguito al valido Human Revolution che nel 2011 aveva fatto ripartire la serie dopo i non eccelsi fasti del decennio scorso.
Molti, memori delle incertezze della versione PC, temevano un remake del lancio non entusiasmante su quella piattaforma che si è puntualmente avverato. Si sono infatti riproposti molti dei problemi che il capitolo precedente aveva avuto in prima battuta, nonostante il cambio di motore grafico, il Glacier Engine, che IO Interactive ha sviluppato per i suoi Hitman. Oltre a bug e problemi di frame rate molto consistenti, anche su PC di fascia alta, di cui parleremo al termine dell'articolo, a far parlare nel modo sbagliato del gioco a ridosso del lancio fu un incidente relativo a un pack acquistabile in preordine contenente armi, abiti e consumabili.
Peccato che quest'ultimi non fossero specificati come tali e quindi una volta utilizzati per un primo playthrough, non fossero più disponibili per una partita successiva, dando adito alle immancabili polemiche relative all'introduzione delle microtransazioni, in un titolo singleplayer. Per rettificare l'errore Eidos rinominò il pack come Augmented Cover Agent Consumables pack, pubblicando anche una spiegazione su Reddit che tuttavia non servì particolarmente a calmare gli animi.
Tempo una settimana e venne messa in moto la campagna aggiornamenti che si è fatta carico di risolvere i maggiori problemi del gioco, in particolare la versione PC, superiore dal punto di vista grafico, ma evidentemente meno testata e ottimizzata rispetto alle altre. E infatti, già con il primo aggiornamento, furono risolti molti dei bug più evidenti e crash del gioco dovuti all'interferenza di applicazioni di terze parti. Sul fronte della performance, solo laconiche indicazioni vennero fornite all'utenza, come mantenere un livello di dettaglio basso anche su PC di fascia alta, in particolare per quanto riguardava le correzioni antialias multisample, le più esose in termini di risorse hardware. Di certo non il migliore dei suggerimenti per chi sperava di godersi il gioco a un livello qualitativo superiore a quello delle build console, meno dettagliate, ma decisamente più stabili.
Altre due patch furono pubblicate qualche giorno dopo: la prima era relativa alla gestione del mouse, degli schermi con formati da 21:9 e al fine tuning del FOV, mentre la seconda era maggiormente concentrata sulla risoluzione di vari bachi e crash di sistema che portavano alla chiusura improvvisa del programma. L'8 settembre 2016 è arrivato un aggiornamento molto atteso, soprattutto da parte della community PC: la correzione di altri bug (presenti anche su console) ma soprattutto l'introduzione del supporto DirectX 12 volto a migliorare le prestazioni del gioco sulle schede video abilitate a supportare le API di Microsoft. Si è trattato tuttavia di un aggiornamento in beta, situazione che si è protratta per qualche tempo.
Nel frattempo, Square Enix ha cominciato a dare il via alla campagna di produzione di nuovi contenuti: nel giro di una quindicina di giorni sono arrivati il primo DLC intitolato System Rift, in cui torna Frank Pritchard dal capitolo precedente per aiutare Adam Jensen in una side mission di breve durata. La patch degli inizi di ottobre 2016 ha aggiunto anche nuovi oggetti, una mappa intitolata Overworld e la possibilità di personalizzare l'Avatar.
Il 18 ottobre 2016 è arrivato l'ennesimo aggiornamento, ma è stato più importante di altri perché ha migliorato, anche se di poco, la stabilità e le performance del gioco, ridotto i tempi di caricamento ma soprattutto permesso agli utenti di passare dalle DX11 alle 12 tramite il menu di lancio. L'update ha introdotto il supporto ufficiale alle configurazioni multi-GPU con schede AMD, mentre quello definitivo per le schede video Nvidia è arrivato a metà novembre.
Il DLC Breach ha aggiunto nuovi contenuti sotto forma di una nuova modalità stealth ambientata in un cyberspazio virtuale nei panni di un hacker con l'obiettivo di rubare dati, per venderli sul mercato e procurarsi così nuove armi ed equipaggiamenti. Il DLC era completo di ladder e un sistema di microtransazioni e non ha riscosso molto successo, forse perché troppo slegato dalle vicende del gioco originale. Il fatto che qualche mese dopo sia stato reso disponibile gratuitamente a tutti senza la necessità di possedere l'originale Mankind Divided è stata una mossa azzeccata. Lo spin-off ha avuto molto più successo nella sua incarnazione gratuita e standalone al punto da meritarsi un update dedicato con nuovi server e mappe da violare nella primavera 2017.
Il 2017 è stato l'anno in cui gli sviluppatori si sono concentrati prevalentemente sui contenuti extra: si è cominciato il 7 gennaio con l'arrivo di una missione disponibile per chi aveva effettuato il preorder insieme al pacchetto di oggetti e consumabili di cui avevamo parlato all'inizio dell'articolo. A febbraio è arrivato il secondo DLC ufficiale, A Criminal Past, che proietta Adam in una prigione ad alta sicurezza per una missione che anticipa di poco gli eventi del gioco principale, seguito a breve distanza dal supporto per la realtà virtuale con una modalità gratuita non interattiva che permette di esplorare in VR quattro mappe per i possessori di HTC Vive e Oculus Rift.
Il supporto a Deus Ex Mankind Divided è terminato la scorsa estate e l'ultima notizia degna di nota ha riguardato il fine settimana gratuito di fine ottobre dell'anno scorso, in cui si dava la possibilità, a chi aveva effettuato il download, di continuare a giocare anche dopo la fine del periodo di prova a un prezzo superscontato; un chiaro tentativo di spingere le vendite di un titolo da cui Square Enix si aspettava di più sotto il profilo del ritorno economico.
Il finale lascia chiaramente aperta la porta a ulteriori sviluppi e anche le intenzioni espresse da Square Enix prima dell'uscita facevano pensare a un terzo capitolo già in cantiere per il 2018. Invece, complici vendite non esaltanti e la decisione del publisher di spostare il team di Eidos Montreal sullo sviluppo del prossimo Tomb Raider, sono in molti a pensare che passerà qualche anno prima di vedere il terzo gioco della saga, e non è del tutto scontato che questo accadrà. Le dichiarazioni di Square Enix risalgono agli inizi del 2017 e un'analisi del venduto effettuata oggi suggerisce che Mankind Divided non sia stato un successo travolgente ma nemmeno un drammatico fallimento commerciale.
Su Steam il gioco sta per superare il traguardo del milione di copie, mentre il combinato retail parla di un altro milione su PS4 e Xbox One. In assenza di comunicazioni ufficiali sul venduto da parte del publisher, è impossibile ricavare le copie piazzate dagli store ufficiali di Sony e Microsoft, per quanto sia lecito pensare che un altro milioncino sia arrivato anche da quel canale di vendita.
Square Enix prima del lancio aveva dichiarato che puntava proprio ai tre milioni di pezzi venduti come obiettivo minimo, un valore in apparenza già sorpassato: il problema è che non tutte le copie che abbiamo stimato sono state vendute a prezzo pieno come le prime, e per quanto si tratti di un risultato rispettabile, l'incasso sperato probabilmente non è ancora stato raggiunto; difficile dire se un paio d'anni di vendite a prezzi stracciati permetteranno di recuperare l'ingente investimento posto nello sviluppo e aggiungere un apprezzabile margine di profitto. Male per publisher e sviluppatori soprattutto in prospettiva per un terzo capitolo a breve termine, bene per il pubblico visto che è possibile portarsi a casa il gioco su Steam a 29 euro, mentre sugli store più importanti come Amazon anche a meno di venti euro.
Come al solito, l'analisi comparativa del Digital Foundry dell'epoca ci viene in aiuto nel momento in cui si deve scegliere quale versione acquistare. Quella PC è dotata delle migliori potenzialità dal punto di vista grafico, ma il passaggio al Glacier Engine, unito a una scarsa ottimizzazione del frame rate che le patch successive non hanno risolto del tutto, relega la versione PC di Mankind Divided al massimo livello di dettaglio solo ai PC da gioco di fascia molto alta.
Poiché si tratta di un titolo che predilige l'azione stealth rispetto alle sparatorie con molti nemici a schermo, sacrificare i frame al secondo puntando sulla qualità dell'immagine, è quasi una scelta obbligata per la stragrande maggioranza dei PC Gamer privi di una macchina da gioco molto spinta.
In questo caso, la consueta supremazia della versione PC esce ridimensionata nel confronto con le build Xbox One e PS4 che, per quanto limitate a 30 frame al secondo, sono caratterizzate da una qualità dell'immagine che non sfigura rispetto alla build Windows, ma con prestazioni nettamente più stabili. Nel confronto console spicca la versione PS4 con il suo Full-HD nativo rispetto ai 900p di quella Xbox One, ma nel complesso entrambe offrono un'eccellente esperienza di gioco alle rispettive utenze. Viste le potenzialità, un titolo di questo genere dovrebbe poter spremere alla grande le caratteristiche hardware della neonata Xbox One X, ma al momento non sembrano esserci piani per portare Deus Ex Mankind Divided sulla console ammiraglia di casa Microsoft con una versione Enhanced.
Al netto della valutazione del gioco in sé con i suoi tanti pregi e qualche difetto, acquistato oggi Deus Ex: Mankind Divided è indubbiamente il classico affarone singleplayer capace di garantire una trentina di ore di gameplay di livello, mescolando sparatorie ad azioni stealth grazie all'ottimo level design. L'acquisto è valido ancora oggi in virtù della buona campagna d'aggiornamento, e dei discreti contenuti aggiuntivi, anche se non sono indispensabili ai fini della comprensione della trama. Al solito, se siete completamente a digiuno del franchise, portarsi a casa preventivamente Human Revolution, per affrontarlo prima di Mankind Divided è una mossa decisamente consigliata.